alessio tucci martina carbonaro

“MARTINA NON VOLEVA PIÙ STARE CON ME. CI HO PROVATO E RIPROVATO A CONVINCERLA. LE HO DETTO CHE DOVEVAMO TORNARE INSIEME. LEI NON VOLEVA SAPERNE...” – LE PAROLE DEL 18ENNE ALESSIO TUCCI CHE HA UCCISO CON UNA PIETRA A AFRAGOLA, VICINO NAPOLI, L’EX FIDANZATA, LA 14ENNE MARTINA CARBONARO – “IL RAGAZZO HA SCATENATO CONTRO LA VITTIMA UNA FORZA MICIDIALE POI, CONSAPEVOLE DEL DELITTO COMMESSO, È TORNATO A CASA A FARSI UNA DOCCIA. E HA AIUTATO I GENITORI DI LEI NELLE RICERCHE” - I DUE SI ERANO FIDANZATI QUANDO LEI AVEVA 12 ANNI E MEZZO (LUI AVEVA CINQUE ANNI DI PIÙ) 

Da open.online - Estratti

alessio tucci martina carbonaro

 

Alessio Tucci ha ucciso Martina Carbonaro. Poi, «consapevole del delitto commesso», ha cercato di nascondere il cadavere. E ha finto di aiutare la madre della vittima nelle ricerche «e persino nel rassicurarla».

 

È il ritratto del reo confesso nel decreto di fermo che l’ha portato in cella con le accuse di omicidio aggravato e occultamento di cadavere a raccontare il 18enne che ha lasciato la scuola al secondo anno delle superiori per diventare muratore. Secondo di quattro figli, tifoso del Napoli, ha «scatenato» contro Martina «una forza micidiale, colpendola ripetutamente con una pietra». Poi ha mentito alla madre di lei, ai suoi genitori, ai carabinieri.

 

 

alessio tucci

Persino con il pubblico ministero ha mantenuto la sua linea: «Ci siamo visti, è vero. Abbiamo fatto una passeggiata. Poi l’ho salutata e sono tornato a casa. Quando sono andato via, lei era ancora viva». Solo dopo un’ora e con l’assistenza dell’avvocato Mario Mangazzo ha confessato.

 

Lo ha fatto quando gli hanno mostrato il video delle telecamere di sorveglianza dell’ex stadio Moccia di Afragola. Dove lo si vede camminare con lei. Dice di non aver programmato nulla. «Martina non voleva più stare con me. Ci ho provato e riprovato a convincerla. Le ho detto che dovevamo tornare insieme. Lei non voleva saperne, era irremovibile», spiega. Eppure ha cercato di disfarsi dei vestiti sporchi di sangue.

 

martina carbonaro

 

 

Sui social network qualche giorno fa parlava dello scudetto del Napoli: «Quanto sarebbe bello festeggiarlo con la persona che ti manca attualmente». E gli hashtag: «Amori persi», «per te». Martina, però, «era giovane, ma molto risoluta». I due si erano fidanzati quando lei aveva 12 anni e mezzo (lui aveva cinque anni di più).

 

«Ti prometto che ti amerò per sempre anche quando saremo arrabbiati e delusi. Se qualcuno dovesse chiedermi cosa mi piace di te, parlerei del potere dei tuoi occhi», scriveva. «Non sono brava con le parole, specialmente con te, ma sto cercando di cambiare. So che ti ho deluso, ma farò in modo da farti fidare di me», aggiungeva.

 

 

Alessio una volta la picchia. Le dà uno schiaffo. A quel punto davanti alla yogurteria dove si davano appuntamento Marty (così la chiamavano) dice ad Alessio che la loro storia è finita. Le telecamere raccontano il resto della storia. Alessio la segue, lei lo ignora, lui si mette le mani sul volto.

alessio tucci

 

A quel punto lei torna indietro e si siede vicino a lui. Da via Matteo Imbriani, passa per corso Garibaldi e arrivano insieme all’ex stadio. Sono le 21,07 del 26 giugno, il cellulare di Martina viene agganciato dalle celle di zona per l’ultima volta. «I genitori esprimono vicinanza al dolore dei familiari della povera Martina. Alessio era molto provato dalla fine della relazione, non dormiva più. Mai avrebbero pensato che potesse macchiarsi di un simile crimine», dicono i genitori.

 

Gli inquirenti pensano che Tucci abbia programmato tutto. Abbia chiesto a lei di tornare insieme ben consapevole che se lei non avesse accettato allora lui l’avrebbe uccisa. Dopo averla colpita con una pietra ha nascosto il corpo ed è tornato a casa per farsi una doccia. Poi, dal giorno successivo, ha collaborato alle ricerche. Ha pianto davanti ai genitori di lei. Ha mentito sino all’ultimo. «Stanotte non si dorme, dobbiamo trovare Martina», ha detto al padre.

 

 

MARTINA CARBONAROMARTINA CARBONARO

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