disoccupazione giovani millennials

AFFAMATI DI LAVORO - NELL'ITALIA DOVE LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE NON SI SCHIODA DAL 40%, 393 MILA PERSONE SI SONO PRESENTATE A DUE CONCORSI PUBBLICI PER 830 POSTI: 800 DA CANCELLIERE E 30 VICE-ASSISTENTI DELLA BANCA D'ITALIA - MA NEI CONCORSI PUBBLICI C'E' SEMPRE QUALCOSA CHE VA STORTO...

Sergio Rizzo per “la Repubblica”

 

disoccupazionedisoccupazione

Quanto grande sia la fame del posto fisso, nell'Italia dove la disoccupazione giovanile non si schioda dal 40 per cento o giù di lì, lo dice un numero: 393.413. Come se l' intera città di Bologna si fosse presentata in blocco per partecipare a soli due concorsi pubblici. Per la miseria di appena 830 stipendi: 800 da cancelliere, tanto da scatenare gli appetiti di 308.468 persone, e 30 vice-assistenti della Banca d'Italia, con 84.745 concorrenti. Ma la cifra sarebbe stata ancora più sorprendente se al concorso per quei posticini a via Nazionale non fossero stati esclusi in 76 mila diplomati. Ragion per cui sono già pronti i ricorsi per bloccare tutto.

 

I sindacati sono sul piede di guerra perché sostengono che tagliar fuori chi non è laureato sarebbe discriminatorio. E su come potrebbe andare a finire non si possono nutrire particolari dubbi, se è vero che il Tar aveva già bocciato la regola del bando che poneva come limite minimo per l' ammissione un voto di laurea non inferiore a 105.

disoccupazione disoccupazione

 

Se c'è una regola, in questo Paese nel quale un articolo della Costituzione (97) prescrive che «agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede tramite concorso » è che non ce n' è uno nel quale fili tutto liscio. Prendete quello per i cancellieri. Per un mese la Fiera di Roma si è trasformata in un girone dantesco, finché il giudice del Lavoro di Firenze Stefania Carlucci ha intimato al ministero della Giustizia di riammettere la signora Mehillaj Orkida, un' albanese esclusa perché non in possesso della cittadinanza italiana.

 

Ha fatto ricorso e il tribunale le ha dato ragione, considerando che la clausola dell' italianità in un concorso per cancellieri «non pare compatibile con la giurisprudenza comunitaria».

 

disoccupazione  disoccupazione

Sospendendo, di conseguenza, la procedura degli esami «sino alla conclusione del giudizio di merito in modo da permettere ai cittadini comunitari e agli stranieri () di essere rimessi in termini per la presentazione delle domanda e partecipare con riserva al concorso».

 

A luglio dello scorso anno era toccato invece al Tar del Lazio, come ha raccontato Marco Ruffolo sulle pagine del nostro Affari & Finanza, annullare il primo concorso regionale per 40 infermieri bandito negli ultimi nove anni. Sei mesi dopo gli esami per l' assunzione di 34 impiegati sono finiti sotto la mannaia del Tar dell' Umbria, mentre il Tar del Piemonte bloccava il concorso per 150 infermieri a Torino, dopo che in 2.500 avevano già superato le selezioni.

 

Ma questo è niente rispetto a quello che è successo per il concorsone del Comune di Roma, con il quale si sarebbe dovuto fra l' altro rimpinguare di 300 unità il corpo dei vigili urbani della Capitale. Bandito nel 2010, è stato sospeso per sette anni. E qui, per una volta tanto, quella magistratura amministrativa che spesso e volentieri imprigiona il Paese con le sue decisioni (al punto che Romano Prodi si è schierato a un certo punto per la sua abolizione) non c' entra nulla. Prima la defenestrazione del presidente di commissione, il capo dei vigili urbani.

disoccupazione   disoccupazione

 

Quindi la scoperta che le buste lasciavano intravedere il contenuto. Infine una seconda e una terza commissione dimissionarie. Insomma un pasticcio incredibile, che solo adesso pare avviato all' esito finale: a giorni, sembra, ecco gli orali. Per le assunzioni, poi, si vedrà. Perché una cosa è superare il concorso, un' altra è avere la certezza di essere assunti. A una signora di Pavia che l' esame l' aveva superato, e brillantemente, per l' assunzione alla locale Asl, è per esempio capitato di ricevere anziché la lettera d' incarico una comunicazione in cui si annunciava l' annullamento delle prove.

 

Il motivo l' ha spiegato Luigi Ferrarella sul Corriere: le prove «non rispettano, in termini di eccessiva complessità, le indicazioni del bando per quanto attiene alle prove di idoneità in esso contenute, con conseguente violazione della lex specialis che il bando medesimo costituisce». Le domande sono troppo difficili, quindi non vale: ci credereste? Per contro, procede invece senza intoppi il concorso per laureati in beni culturali bandito nell' estate del 2016 con un quesito sul materiale di cui sono composti i Bronzi di Riace con tre possibili soluzioni: a) legno; b) marmo); c) bronzo.

disoccupazione giovaniledisoccupazione giovanile

 

Il fatto è, hanno spiegato gli studiosi Cristina Giorgiantonio, Tommaso Orlando, Giuliana Palumbo e Lucio Rizzica in un "Occasional paper" della Banca d' Italia, che il sistema dei concorsi italiani fa acqua da tutte le parti, fornendo un contributo fondamentale allo scadente livello della nostra burocrazia. Intanto «le caratteristiche strutturali del sistema di reclutamento non sembrano adeguatamente favorire l' ingresso dei candidati migliori». E poi i costi, non trascurabili.

 

Il 45% di chi affronta un concorso studia almeno cinque mesi senza lavorare. Per poi finire magari invischiato in un groviglio inestricabile di ricorsi. Costi così elevati possono scoraggiare «i candidati più capaci e con migliori prospettive di mercato».

 

Con il risultato di avvantaggiare «coloro che hanno più tempo da dedicare alla preparazione della prova, generalmente i non occupati. Nostre analisi», argomenta il dossier, «mostrano che la probabilità di superare un concorso dipende in maniera sostanziale da quest' ultima variabile piuttosto che dall' abilità del candidato».

 

disoccupazionedisoccupazione

Non bastasse, le prove sono basate su quesiti nozionistici, facendo passare in secondo piano altre valutazioni importanti, quali per esempio le motivazioni personali. Si è calcolato che il "costo opportunità" per il Paese sopportato nel 2014 per 280 mila partecipanti ai concorsi pubblici abbia superato il miliardo e 400 milioni. Più di cento milioni al mese, e per trovarsi spesso e volentieri con un pugno di mosche in mano.

 

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...