“A GAZA SI PUÒ SPARARE SENZA FRENI” - LE TESTIMONIANZE DI ALCUNI SOLDATI DELL’IDF NEL DOCUMENTARIO “BREAKING THE RANKS” CHE RIVELANO GLI ORRORI NELLA STRISCIA - I MILITARI RACCONTANO DI AVER APERTO IL FUOCO SUI CIVILI NEI PUNTI DI DISTRIBUZIONE DEL CIBO SENZA CHE CI FOSSE ALCUNA MINACCIA: "C’ERA UN UOMO SU UN TETTO CHE STENDEVA IL BUCATO. UN UFFICIALE DISSE DI SPARARE, SI CAPIVA CHE ERA UN CIVILE DISARMATO. SIAMO STATI INFLUENZATI DALLA RETORICA DI POLITICI E RABBINI SULLE PRESUNTE RESPONSABILITÀ DI TUTTI I PALESTINESI" - VIDEO! IL MINISTRO BEN GVIR PEGGIO DI TOTÒ CUFFARO: OFFRE DOLCI IN PARLAMENTO PER FESTEGGIARE L’INTRODUZIONE DELLA PENA DI MORTE PER I TERRORISTI PALESTINESI…
1. LE AMMISSIONI DEI SOLDATI ISRAELIANI "A GAZA SI PUÒ SPARARE SENZA FRENI"
Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”
La guerra a Gaza è stata condotta in molti casi senza vincoli legali […] «Se vuoi sparare senza freni, a Gaza puoi farlo» racconta Daniel, comandante di un'unità corazzata nel documentario Breaking the ranks andato in onda ieri sera sulla televisione inglese Itv e anticipato dal Guardian, in cui a parlare sono diversi militari dell'Idf, alcuni facendosi identificare, altri sotto anonimato.
Ci sono le testimonianze di potenziali crimini di guerra, come l'uso sistematico di scudi umani, circostanza sempre negata dall'esercito israeliano. In più di un caso, i soldati raccontano che è stato aperto il fuoco sui civili che si ammassavano nei punti di distribuzione del cibo della Gaza Humanitarian Foundation, senza che ci fossero prove di una minaccia reale e solo perché erano passati vicino a una zona ritenuta off limits, come ha confermato a Repubblica anche uno dei contractor americani che hanno lavorato per la fondazione.
«Durante l'addestramento di base per l'esercito, tutti noi cantavamo ‘mezzi, intenzioni e capacità'», spiega il capitano Yotam Vilk. Le regole Idf stabiliscono che un soldato possa sparare solo se il bersaglio ha i mezzi, dimostra intenzioni e ha la capacità di causare danni. A Gaza, dice Vilk, era sufficiente «il sospetto di camminare dove non è permesso».
Un altro riservista, Eli, dichiara: «È la coscienza del comandante sul campo che decide. Se camminano troppo velocemente, sono sospettosi. Se camminano troppo lentamente, sono sospettosi. Stanno tramando qualcosa».
Il militare racconta il caso di un uomo che era in piedi sul tetto di una palazzina in una zona dichiarata sicura per i civili e stava stendendo il bucato. Un ufficiale ordinò di sparare anche se il bersaglio era chiaramente identificabile come civile, disarmato.
L'Idf ha risposto all'inchiesta ribadendo che l'esercito «rimane fedele allo stato di diritto e continua a operare in conformità con i propri obblighi legali ed etici […]». Ma i riservisti rivelano anche un altro dettaglio importante per determinato l'intenzionalità di certi atti, e ammettono di essere stati influenzati sul campo dalla retorica di politici e rabbini riguardo alle presunte responsabilità di tutti i palestinesi.
Dopo il 7 ottobre, il presidente Isaac Herzog dichiarò: «È un'intera nazione là fuori ad essere responsabile. Non è vero, questa retorica sui civili che non sono consapevoli, non sono coinvolti, è assolutamente falsa». Daniel ricorda le parole del rabbino di brigata che spiegava ai soldati perché era giusto vendicarsi di «tutti loro, civili compresi».
ben gvir offre dolci in parlamento per festeggiare introduzione della pena di morte 3
2. SCALPORE PER IL VIDEO DI BEN GVIR EUFORICO CON I DOLCI DOPO IL PRIMO SÌ ALLA KNESSET SULLA LEGGE PER LA PENA DI MORTE AI TERRORISTI
Estratto dell’articolo di www.corriere.it
Ha fatto scalpore il video del ministro per la Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir, che festeggia il primo sì alla Knesset alla legge per la pena di morte ai terroristi, offrendo dolcetti. Il leader dell'estrema destra messianica, esultante, viene ripreso mentre si aggira per i corridoi del Parlamento con un vassoio di dolci, offrendoli e rivendicando a gran voce il risultato dell'aula. «Potere Ebraico (Otzma Yehudit, di cui Ben-Gvir è il leader) è sulla buona strada per fare la storia», ha scritto su X il ministro, postando il video.
Ieri sera la controversa proposta di legge promossa dalla collega parlamentare, Limor Son Har-Melechda, è passata in prima lettura con 39 voti a favore e 16 contrari. Il disegno normativo prevede la pena di morte per coloro che uccidono israeliani per motivi di «razzismo» e «con lo scopo di danneggiare lo Stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico nella sua terra».
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Gli oppositori hanno sottolineato che, così formulata, si applicherebbe solo agli arabi che uccidono ebrei e non ai terroristi ebrei. In Israele formalmente vige la pena di morte ma è stata applicata solo una volta, nel 1962, nel caso di Adolf Eichmann, uno degli `architetti´ dell'Olocausto.
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