
"A ROMA LA MAFIA C'È E AMBISCE A INQUINARE IL POTERE POLITICO" - PER IL PREFETTO LAMBERTO GIANNINI, I CLAN HANNO I LORO "AMBASCIATORI" NELLA CAPITALE, CHE HANNO IL COMPITO DI METTERE LE MANI SULL'AMMINISTRAZIONE DELLO STATO - PER L'EX CAPO DELLA POLIZIA "ROMA E' UN HUB LOGISTICO PER I TRAFFICI ILLECITI, GRAZIE ALLA CENTRALITA' GEOGRAFICA, ALL'AEROPORTO DI FIUMICINO E AL PORTO DI CIVITAVECCHIA" - NELL'URBE LE PIAZZE DI SPACCIO POSSONO IMPIEGARE FINO A 300 PERSONE E FRUTTARE ANCHE 70 MILA AL GIORNO. È SENESE A MANTENERE LA PAX”
Estratto da www.repubblica.it
lamberto giannini prefetto di roma foto di bacco (2)
“A Roma la mafia c’è. E convive con le altre mafie”. A ribadirlo, in una relazione articolata davanti alla commissione parlamentare Antimafia, è il prefetto Lamberto Giannini, che alza l’asticella dell’allarme sulla presenza delle organizzazioni criminali nella Capitale. A muovere i clan, secondo il rappresentante del Governo, è l’ambizione di inquinare il potere politico.
Ma c’è di più: Roma è anche hub logistico per i traffici illeciti, grazie alla centralità geografica, all’aeroporto intercontinentale di Fiumicino e al porto di Civitavecchia, che favoriscono l’ingresso di sostanze stupefacenti provenienti dal Sud America.
Al vertice della criminalità romana, secondo Giannini, ci sarebbe Michele Senese, ritenuto figura chiave in grado di gestire gli equilibri tra clan. “Il predominio sulla Capitale è della Camorra, e anche le strutture della ’Ndrangheta approcciano Senese con rispetto, riconoscendone il ruolo di garante”, ha detto il prefetto, ricordando come le diverse mafie si siano di fatto spartite la città: dalla Banda della Magliana ai Casamonica, fino agli Spada a Ostia, in un intreccio consolidato con la criminalità organizzata calabrese, in particolare sul litorale, da Anzio a Nettuno.
Le piazze di spaccio, in questo quadro, rappresentano il vero cuore pulsante del sistema criminale romano. Ogni piazza, secondo i dati presentati dal prefetto, può arrivare a fruttare fino a 70mila euro al giorno nel weekend. In media, durante la settimana, l’incasso si attesta attorno ai 30mila euro giornalieri.
Ma ciò che preoccupa maggiormente sono le modalità organizzative: “Abbiamo riscontrato veri e propri rapporti di lavoro tra capi piazza e pusher. Con contratti, turni, licenziamenti, punizioni fisiche in caso di sbagli”, ha raccontato Giannini. “Una piazza chiusa può impiegare fino a 300 persone”.
Sulla tipologia di sostanza in circolazione, il prefetto è stato chiaro: “Il crack è la principale droga sintetica presente a Roma”, mentre “non risultano sequestri significativi di Fentanyl, anche se resta altissima l’attenzione”. [...]
Nel quadro descritto da Giannini, spazio anche alla criminalità straniera. La mafia cinese viene definita “chiusa, familiare, molto omertosa, ma essenziale per le attività di riciclaggio”. La mafia nigeriana, invece, viene descritta come una realtà radicata, che sfrutta soprattutto il canale dell’immigrazione clandestina e della tratta di donne, con l’uso di riti voodoo per soggiogare le vittime. [...]