"L'ITALIA È L'UNICO PAESE AL MONDO CHE HA AVUTO UN INNO NAZIONALE PROVVISORIO PER 71 ANNI" - ALBERTO MATTIOLI E IL DIVIETO DI URLARE "SÌ" AL TERMINE DELL'INNO DI MAMELI: "NEL TESTO NON C'È. NELLO SPARTITO DI MICHELE NOVARO SÌ. DI SOLITO IN QUESTI CASI PREVALE LA LEZIONE MUSICALE. DEL RESTO, I SONDAGGI INDICANO CHE, PER QUANTO L'ITALIA CHIAMI, GLI ITALIANI PRONTI ALLA MORTE SAREBBERO POCHI" - "CON TUTTA LA FATICA CHE SI È FATTA PER FICCARLO IN TESTA AI CALCIATORI, MICA VORREMO MANDARLI ANCORA DI PIÙ NEL PALLONE CAMBIANDOGLIELO, ANCHE SOLO TOGLIENDO UN 'SÌ!'? NO!"
Estratto dell'articolo di Alberto Mattioli per "la Stampa"
Mameli sì, Mameli no, la terra dei cachi. L'Italia è, credo, l'unico Paese al mondo che ha avuto un Inno nazionale provvisorio per settantun anni: dal 1946 quando Il canto degli Italiani fu adottato, appunto, in via provvisoria, al 2017 quando la legge numero 181 l'ha reso definitivo. Adesso si discute se vada eseguito il "Sì!" dopo "L'Italia chiamò" (con il punto fermo, attenzione, non di domanda).
Nel testo di Goffredo Mameli in effetti non c'è, nello spartito di Michele Novaro sì e di solito in questi casi prevale la lezione musicale. Curioso però che a fare della filologia sia lo Stato maggiore della Difesa, sia pure recependo un decreto presidenziale. Del resto, i sondaggi indicano che, per quanto l'Italia chiami, gli italiani pronti alla morte sarebbero decisamente pochi.
Concesso e non dato che sappia chi sia, temo che a un ventunenne di oggi Mameli appaia una specie di marziano. Ma aveva quell'età quando andò a farsi ammazzare perché credeva nell'Italia e che l'Italia, appunto, lo chiamasse.
Il canto degli Italiani, si sa, è pieno di inconvenienti. L'attuale maggioranza rumorosa di analfabeti di ritorno brancola nel buio davanti a un linguaggio da libretto d'opera, la coorte, l'elmo di Scipio, "dall'Alpe a Sicilia ovunque è Legnano; ogn'uom di Ferruccio ha il core, ha la mano", boh.
"I bimbi d'Italia si chiaman Balilla; il suon d'ogni squilla i Vespri suonò", ma che sta a di', questo Mameli? Anche la musica non appare memorabile: un dignitoso quattro quarti in si bemolle maggiore, allegro marziale che poi diventa mosso per una marcia che suona quasi come una cabaletta verdiana (no, non esageriamo, Verdi è troppo: Pacini, Ricci, al massimo Mercadante).
Ma ha almeno una certa brada efficacia ed è facilmente memorizzabile. Però i soliti esterofili fanno notare che i Paesi seri hanno per lo più inni lenti e solenni, vedi il Regno unito, o la Germania, e che insomma la marcia può facilmente apparire una marcetta. Da qui le polemiche che ricicciano ogni tanto, le proteste perché l'Inno è bellicoso, retorico e perfino patriarcale, e le proposte di sostituirlo con qualche coro magari verdiano, specie "Va', pensiero" (però la Patria attuale è sempre bella ma non ancora perduta, via), oppure con l'"altro" Mameli, quello musicato da Verdi su richiesta di Mazzini.
Tutte alternative, per una ragione o per l'altra, impraticabili. Anche la Marcia reale, comunque, era tremenda. Nell'incertezza fra monarchia e repubblica, come Inno provvisorio prima del Fratelli d'Italia a sua volta provvisorio fu scelta La canzone del Piave, celebrazione dell'unica guerra che l'Italia sia riuscita a vincere.
MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 4
E tuttavia ammettiamolo: magari non ci convince del tutto, ma a Fratelli d'Italia siamo affezionati. Non sarà bellissimo, ma è facile, efficace, trascinante e soprattutto nostro. Dopo l'impegno pedagogico che c'è voluto (e qui, chapeau a un grande Presidente come Carlo Azeglio Ciampi) per spiegare che la parola "Patria" non è una parolaccia, e che Inno e Tricolore non sono dei relitti del passato, ma i simboli del presente e le speranza per il futuro, teniamoci stretto e caro anche Il canto degli Italiani.
Va amato per quel che è, la colonna sonora di questa povera Patria che non ci piace quasi mai ma resta pur sempre la nostra, Inno compreso. E poi, con tutta la fatica che si è fatta per ficcarlo in testa ai calciatori, mica vorremo mandarli ancora di più nel pallone cambiandoglielo, anche solo togliendo un "Sì!"? No!


