“LA SERIE DI GABRIELE MUCCINO SULLA MIA FAMIGLIA? SERVE PER CANCELLARE L’ORRIDO FILM CON LADY GAGA” - ALLEGRA GUCCI TUMULA “HOUSE OF GUCCI” E BOLLINA LA SERIE TRATTA DAL SUO LIBRO “FINE DEI GIOCHI”: “QUELLO CHE HO SUCCESSO NON LO AUGURO A NESSUNO. MIO PADRE FU UCCISO QUANDO AVEVO 14 ANNI E LO HANNO SEMPRE DESCRITTO MALISSIMO. MIA MADRE, PATRIZIA REGGIANI, È UNA DONNA DI 77 ANNI CHE NON STA BENE, DALLA PERSONALITÀ NARCISISTA, EGOISTA E BORDERLINE. SONO CERTA CHE CON PAPÀ SI SIANO AMATI MOLTISSIMO ANCHE SE FURONO IN GRADO DI FERIRSI. SE LEI È COLPEVOLE? SONO QUELLA CHE SONO GRAZIE AL MIO PASSATO. IL BRAND GUCCI? È STATO SPREMUTO…”
Estratto dell’articolo di Maurizio Crosetti per "la Repubblica"
«Io non sono un marchio, io sono un essere umano». La voce di Allegra Gucci non sa nascondere gli abissi, il buio, le increspature, le amarezze, i feroci dolori ma anche la forza di decenni trascorsi in silenzio, dopo l'assassinio di suo padre, Maurizio Gucci, avvenuto il 27 marzo 1995, trent'anni fa (lei era una ragazzina di 14 anni), e i quasi vent'anni di prigione di sua madre Patrizia Reggiani, condannata per esserne stata la mandante.
Poi, nel 2022 Allegra ha strappato il velo e scritto un libro, Fine dei giochi (Piemme), dal quale Gabriele Muccino sta ricavando una serie tv per Sky e Lucky Red. Una storia, tremenda eppure magnifica, non di un marchio ma di esseri umani. E dell'essere umani.
allegra gucci con in genitori e la sorella
Signora Gucci, perché questa serie?
«Per cancellare quell'orrido film di Ridley Scott con Lady Gaga (House of Gucci, n.d.r.), pieno di stupidaggini e stereotipi offensivi, davvero un'occasione sprecata, e per ridare dignità a mio padre e mia madre, pur nella loro enorme complessità e infinite contraddizioni. E per consegnare ai miei figli la verità dei fatti».
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Lei ha scritto un libro pieno d'amore, eppure la sua vita è stata impietosa.
«Non la auguro a nessuno, e credo che nessuno vorrebbe fare cambio nonostante il cognome che porto. Scrivere per odio, rabbia o vendetta sarebbe stato facile ma inutile, quei sentimenti non mi appartengono più e mi avrebbero tenuta prigioniera del mio inferno.
Il mio obiettivo è la verità, mostrare che dietro il mio cognome ci sono una famiglia, dei valori e delle persone. Volevo vivere, non sopravvivere, lasciarmi il passato alle spalle e fuggire da lì. […]».
Chi era Maurizio Gucci?
«Non un uomo perfetto né un padre perfetto, ma chi lo è? Lo hanno sempre descritto malissimo, e lui non si è potuto difendere. Dovevo rendergli giustizia».
E sua madre, chi è?
«Una donna di 77 anni, segnata dalla vita e dall'operazione al cervello, quel tumore grosso come un mandarino che le tolsero molti anni fa. Un male che influì eccome sui suoi comportamenti. Oggi mi prendo cura di lei insieme a mia sorella Alessandra: per tutti eravamo solo le due eredi, invece eravamo due ragazzine nella tempesta, due orfane. Questa cosa ancora mi sconvolge. Mamma è una donna che non sta bene, dalla personalità narcisista, egoista e borderline, ma prima è stata anche una donna orgogliosa e generosissima. Sono certa che con papà si siano amati moltissimo, anche se poi furono capaci di ferirsi in modo altrettanto potente. Può succedere, quando l'amore finisce».
maurizio gucci patrizia reggiani
Sua madre, a dispetto delle apparenze, forse è una donna fragile?
«Fragilissima, e per questo è stata vittima di miserabili manipolatori, alcuni di loro condannati per circonvenzione d'incapace. Per decenni sono rimasta convinta della sua innocenza. Poi, l'intervista con quell'ammissione di non essere colpevole ma neppure innocente mi fece precipitare nel buio più profondo.
Ho raccolto i pezzi, mi sono ripetuta: "Non può averlo detto, non è lei". Patrizia Reggiani non realizza quello che è accaduto, non c'è, non ricorda neppure tutto. Però le va dato atto di avere resistito alla prigione con una forza incredibile».
ALLEGRA GUCCI - FOTO DAVIDE ESPOSITO PER VANITY FAIR
San Vittore, che sua madre chiamava "Victor Residence".
«Ai colloqui si presentava in tacchi alti, si truccava ogni mattina, era sempre elegante. L'unica volta che la vidi trasandata fu il giorno prima del tentato suicidio al carcere di Opera, dove l'avevano trasferita e dove si mise un cappio al collo».
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Non le chiederemo quello che le chiedono tutti. Immagina cosa, vero?
«Se lei è colpevole? Io sono una figlia che guarda sua madre e pensa a suo padre, ogni altra risposta sarebbe inutile. Posso dire di essere diventata quello che sono nonostante quello che ho passato, e grazie a quello che ho passato».
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adam driver lady gaga nei panni di maurizio gucci e patrizia reggiani
Il marchio Gucci non è più vostro da molto tempo: cosa prova, guardando quel nome in una vetrina?
«Vedo la storia della mia famiglia e un po' di storia italiana, vedo Aldo e Rodolfo Gucci, vedo mio padre. Vedo l'impegno, la ricerca dello stile e di un'eleganza che ha attraversato il tempo. E anche se quel brand è stato spremuto, penso che un giorno possa recuperare tutto il suo senso».
Finirà mai, il vostro destino?
«[…] basterebbe arrivasse la fine dei giochi sporchi.
Ho perso da tanto tempo l'illusione del diritto all'oblio, ma il diritto alla verità dei fatti rimane sacrosanto».
alessandra e allegra gucci
MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI
alessandra e allegra gucci con la nonna
ALLEGRA GUCCI
maurizio gucci
MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI
maurizio gucci patrizia reggiani e le figlie
patrizia reggiani e maurizio gucci
alessandra e allegra gucci
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