draghi commemorazione terremoto amatrice

RICOSTRUZIONE ALL'AMATRICIANA – A CINQUE ANNI DAL SISMA, AD AMATRICE CI SONO ANCORA 60MILA PERSONE CHE ASPETTANO DI POTER RIENTRARE NELLA LORO ABITAZIONE DANNEGGIATA – 20MILA FAMIGLIE HANNO RINUNCIATO E, ORA CHE I LAVORI  HANNO INGRANATO LA MARCIA, MANCANO TECNICI E IMPRESE – DRAGHI SUL LUOGO DEL DISASTRO: “LO STATO VI È VICINO. IN PASSATO È STATO LENTO MA ADESSO…” - VIDEO

 

Da "www.ilmessaggero.it"

 

mario draghi alla commemorazione del terromoto di amatrice 2

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è ad Amatrice per partecipare alle celebrazioni in occasione dell'anniversario del terremoto di magnitudo 6 che distrusse il borgo del Reatino il 24 agosto di cinque anni fa. Il premier, al suono della tromba suonata da un carabiniere che ha intonato il Silenzio, ha deposto una corona d'alloro al monumento delle vittime. 

 

terremoto amatrice 1

La città ricorda i suoi 237 morti con una serie di celebrazioni che si sono svolte a partire da questa notte, alle 3:36, e che culmineranno con la Santa Messa, celebrata dal Vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili, trasmessa in diretta su Rai 1 a partire dalle 11. Il 24 agosto il Comune di Amatrice ha dichiarato, inoltre, il lutto cittadino per l'intera giornata, dunque restano chiusi gli uffici comunali e tutte le attività ad eccezione delle Farmacie e del Pronto soccorso.

mario draghi alla commemorazione del terromoto di amatrice 3

 

«Se oggi sono qui è perché lo Stato vi è vicino. In passato è stato lento ma adesso la situazione è diversa: i lavori di ricostruzione stanno procedendo più velocemente. Sono oggi qui a portarvi fiducia e l'impegno del Governo», ha detto Draghi incontrando una delegazione di familiari delle vittime del terremoto. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, aggiungendo che il premier ha ascoltato con grande attenzione e partecipazione le parole dei familiari delle vittime.

mario draghi alla commemorazione del terromoto di amatrice 4

(…)

«Ho appena consegnato al premier Draghi un dossier sulla possibilità di infiltrazioni criminali nei cantieri aperti e in quelli che si apriranno. Questi territori non hanno più anticorpi, è urgente rimettere la norma che fu cancellata nel 2019, la clausola di salvaguardia che impediva la vendita degli immobili». A dirlo all'Adnkronos è Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice e oggi consigliere regionale. «Sono circa 24mila gli edifici con danni gravi, di questi 15mila sono seconde case - si legge nel dossier - Sul tavolo c'è un piatto ricco di circa 500 milioni di euro, a tanto ammonta l'importo presunto di ricostruzione».

 

IL CRISTO DI AMATRICE

E aggiunge Pirozzi: «Il commissario Legnini dice che non risultano al momento speculazioni? Fa un torto alla mia intelligenza, se le cessioni degli immobili sono legali come fanno a risultare compravendite sospette? Ora che la ricostruzione pare esser ripartita è impellente rimettere la norma». Ma non solo: «I lavori fatti sul corso dovrebbero essere i sottoservizi, ma se non rimettono a posto la torre civica, sotto alla quale dovrebbero passare, è inutile, rischia di crollare - avverte l'ex sindaco - La mia preoccupazione oggi è far rimettere la clausola, queste terre non hanno un vaccino alla mafia».

mario draghi alla commemorazione del terromoto di amatrice 5

 

Italo Carmignani per “il Messaggero”

 

Il problema sono sempre i numeri. Perché in cinque anni hanno scandito il capitolo delle promesse e declinato il vizio conosciuto di non mantenerle. Se il sessanta è indicativo dei mesi di attesa da quel 24 agosto 2016 in cui alle ore 3.35 la terrà si ribaltò inghiottendo tra Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto 299 vite, 100mila abitazioni e vestì di incubi le notti di 600mila persone residenti nel cratere del sisma, i 12mila portati di nuovo a casa non sono molti. Perché ce ne sono almeno altri sessantamila in attesa di riprendere la loro abitazione. E quasi tutti con la casa danneggiata in modo grave. Un calcolo per difetto, ovviamente, che tiene conto degli abbandoni: oltre 20mila famiglie non rientreranno più nelle case perché non intendono ricostruirle. Con o senza contributo.

 

terremoto amatrice 3

LA BUROCRAZIA

 Il risultato di cinque anni di annunci e successive spallucce per i mancati risultati è scritto nero su bianco nel rapporto di Giovanni Legnini, l'ultimo commissario per la ricostruzione. E arriva nel giorno in cui è annunciata una nuova invasione della commozione e della solidarietà alla presenza, per la prima volta, del premier Mario Ðraghi.

 

Allenato dalla giustizia (quando era al Csm) alla pratica di sbrogliare le ragnatele burocratiche, Legnini ha sforbiciato le pratiche non tanto nelle loro esecuzione, quanto nella complessità per presentarle. Ora è tutto più semplice e nel 2021 si è avuto il più alto numero di domande dei cinque anni di dopo-sisma. Le 25 ordinanze speciali che consentono di agire in deroga per gli interventi più complessi fanno il resto. Ma è solo l'alba di una ricostruzione partita in ritardo e che ora non può concedersi il lusso di perdere il ritmo.

terremoto amatrice 2

 

I MILIARDI

Il commissario ci prova anche con le spiegazioni: «La semplificazione e le nuove procedure, in primis l'ordinanza 100 e l'introduzione dei Programmi straordinari di ricostruzione, hanno di fatto sbloccato una situazione di paralisi. Nell'ultimo anno sono state presentate un terzo delle richieste di contributo complessive, e approvate la metà delle domande, con la concessione di 2,7 miliardi di euro, con un'accelerazione che si è accentuata nel 2021».

 

L'APPELLO

amatrice case di piazza sagnotti

Forte del vento favorevole, il commissario lancia un appello che, senza il conforto dei numeri, potrebbe sembrare impopolare: «Imprese e tecnici, venite a lavorare nel Centro Italia». Già, perché ora il problema è la scarsa disponibilità di risorse professionali in grado di garantire il ritmo di una ricostruzione che non può permettersi battute d'arresto. Ma i rischi sono anche altri: «La ricostruzione è nella fase matura, anche se sconta dei rischi dovuti alle dinamiche di mercato indotte anche dalla pandemia.

amatrice

 

Il ritmo, acquisito tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 nell'apertura di nuovi cantieri, ha subìto in primavera un rallentamento a causa dell'aumento dei prezzi dei materiali da costruzione, al quale si è fatto fronte, recentemente, innalzando la misura del contributo». Nel rapporto si evidenzia, inoltre che anche la ricostruzione pubblica, dopo anni di stasi, sta accelerando. La spesa, in questo periodo, è stata di 144 milioni di euro - nell'intero 2020 raggiunse i 62 milioni - portando il totale a 411 milioni di euro.

 

LE MACERIE

PATRIZIA CATENACCI CASA AMATRICE

I numeri accendono i riflettori sui problemi e il rapporto mette in fila l'aritmetica del disastro. Sono due milioni e mezzo di tonnellate le macerie finora trascinate via dai luoghi della tragedia. I quantitativi residui da smaltire per mano pubblica, secondo una stima degli Usr, ammontano a 165mila tonnellate: il numero più alto è in Umbria (62.600), il più basso in Abruzzo (23.000). Polvere e sassi di case sbriciolate hanno sempre mostrato il limite delle promesse, soprattutto perché lasciate per quattro anni sotto le luci dell'inefficienza. È obbligatorio sperare, ma non necessariamente credere, perché la fede è sempre riservata a chi, seduto nelle file di sedie per i parenti dei morti, questa mattina ascolterà le nuove promesse da mantenere.

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