indonesia

APOCALISSE IN INDONESIA – DOPO LA SCOSSA DI MAGNITUDO 7.5 NE SONO SEGUITE ALTRE 150 DI ASSESTAMENTO: CASE, HOTEL E MOSCHEE STANNO CONTINUANDO A CROLLARE - PIÙ DI 800 MORTI E 17MILA SFOLLATI, MA IL BILANCIO AUMENTERÀ – SEPOLTURE DI MASSA PER L’ALLARME EPIDEMIE E CENTINAIA DI CADAVERI POTREBBERO ESSERE STATI TRASCINATI IN MARE DALLO TSUNAMI – FOTO E VIDEO

 

Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

tsunami indonesia

Onde alte fino a sei metri, centinaia di morti, spiagge devastate e intere porzioni delle città di Palu e Donggala spazzate via. Il terremoto e il successivo tsunami che venerdì scorso hanno colpito l' isola indonesiana di Sulawesi, a est del Borneo, lasciano alle loro spalle un bilancio drammatico: 832 morti, 540 feriti e oltre 17mila sfollati.

 

Numeri destinati a crescere, secondo il vicepresidente Jusuf Kalla, dato che «l' area interessata è molto più estesa di quanto si pensasse inizialmente» e che centinaia di cadaveri sono stati ritrovati sulle spiagge, per cui molti potrebbero essere stati trascinati in mare.

terremoto indonesia

 

La maggioranza delle vittime, 821, si trovavano nella città di Palu, sull' isola del Celebes, a oltre due ore e mezza di volo dalla capitale Giacarta. Undici corpi, invece, sono stati recuperati nella provincia di Donggala, l' area più colpita dalla devastazione del terremoto.

 

Secondo fonti interne alla Farnesina non ci sarebbero italiani né tra le vittime, né tra i dispersi; tuttavia, nonostante la zona colpita non sia così esposta al turismo di massa, non è ancora possibile escludere del tutto il coinvolgimento di nostri concittadini nel disastro.

 

soccorsi dopo lo tsunami in indonesia

LE SCOSSE

Alla scossa principale, da 7.5 di magnitudo, sono seguite oltre 150 scosse di assestamento che stanno continuando a causare il crollo di case, hotel, centri commerciali e moschee, bloccando al loro interno centinaia di persone. Per questo, i soccorsi sono molto rallentati e, secondo i media locali, molte zone di Donggala non sono raggiungibili.

 

«Dobbiamo fare molte cose presto, ma le condizioni non ce lo permettono» ha ammesso sconsolato il presidente indonesiano Joko Widodo, che ha visitato i rifugi improvvisati che ospitano oltre 17 mila evacuati. Come se non bastasse, nelle città va profilandosi il rischio che si crei una situazione di anarchia. Già ieri mattina si segnalavano residenti che si servivano da soli delle poche pompe di benzina attive e sciacalli che portavano a casa quel che potevano dai centri commerciali accasciati su loro stessi.

tsunami indonesia 9

 

RISCHIO EPIDEMIE

Non solo comportamenti criminali: le autorità indonesiane devono far fronte anche al rischio di epidemie. Infatti è stato deciso che i morti di Palu, la maggior parte dei quali non sono stati ancora identificati, saranno sepolti in massa. Le fosse comuni potrebbero aumentare man mano che le dimensioni della tragedia emergeranno con più chiarezza.

 

LE POLEMICHE

tsunami indonesia 8

Mentre la conta dei morti è ancora in corso e le città - così come le zone meno sviluppate - sono paralizzate a causa dell' assenza di acqua potabile, di carburante e di elettricità, le polemiche sono già tante. Poco dopo il terremoto di venerdì sera, infatti, le autorità indonesiane avevano prontamente diramato l' allerta tsunami per le isole Sulawesi centrali.

 

L' avvertimento, però, è stato revocato circa 30 minuti dopo, lasciando centinaia di persone in balia della forza devastante delle onde. Eppure, l' ente nazionale preposto, l' Agenzia di meteorologia, climatologia e geofisica di Palu (BMKG), aveva già fatto sapere che da 4 mesi la regione è battuta da almeno 30 scosse al giorno a causa degli spostamenti in corso nella faglia di Palu-Koro, che abbraccia gran parte dell' areacolpita.

tsunami indonesia 7

 

In mezzo alla devastazione, ci sono tragedie personali su cui vale la pena soffermarsi. È il caso di Anthonius Gunawan Agung, un giovane controllore di volo 21enne che - come riportano alcuni media locali - è morto da eroe.

 

Quando la terra aveva già cominciato a tremare e tutti i suoi colleghi si erano dati alla fuga, il ragazzo ha deciso di restare nella torre di controllo dell' aeroporto di Palu. Ha continuato a impartire le istruzioni necessarie al decollo a un jet della Batik Air.

tsunami indonesia 5

 

Quando la struttura ha iniziato a cedere accartocciandosi su se stessa, però, il giovane si è lanciato dal quarto piano. Anthonius è morto in ospedale ieri mattina a causa delle ferite riportate. I passeggeri dell' aereo, però, sono salvi grazie a lui.

tsunami indonesia 14tsunami indonesia 13tsunami indonesia 1tsunami indonesia 10tsunami indonesia 11tsunami indonesia 15tsunami indonesia 16tsunami indonesia 17tsunami indonesia 2tsunami indonesia 4tsunami indonesia 18tsunami indonesia 19tsunami indonesia 26tsunami indonesia 25tsunami indonesia 27tsunami indonesia 3tsunami indonesia 28tsunami indonesia 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?