julio milan silvera

“ARBITRO, NEGRO DI M…” - INSULTI RAZZISTI AL DIRETTORE DI GARA FOTOMODELLO: TIFOSO DENUNCIATO AL TERMINE DI OSTIAMARE-LUPA ROMA DI SERIE D. L’ASSURDA REPLICA AI POLIZIOTTI CHE LO AVEVANO FERMATO: “MA CHE HO DETTO DI MALE?” - INVECE DEI DOCUMENTI D’IDENTITÀ, AGLI AGENTI HA CONSEGNATO L’ABBONAMENTO DELLA ROMA - ORA RISCHIA UN LUNGO DASPO…

Rinaldo Frignani per corriere.it

 

Julio Milan Silvera

In Toscana è famoso per essere l’arbitro fotomodello «che attira le tifose», come il Tirreno titolava qualche anno fa. A Ostia, invece, Julio Milan Silvera, cubano, direttore di gara della sezione dell’Aia di Valdarno, in provincia di Arezzo, ha scoperto - ma forse se n’era già accorto - che il tifo può essere purtroppo altro. Al termine di Ostiamare-Lupa Roma, partita del girone di ritorno del campionato di serie D, girone G, l’arbitro è stato preso di mira da alcuni tifosi ospiti, arrabbiati perché in un quarto d’ora la loro squadra è stata rimontata dai padroni di casa da 1-3 a 3-3, con pareggio finale al 4’ di recupero.

 

A quel punto un tifoso della Lupa, Christian V., 18 anni, si è scatenato contro la giacchetta nera. Aggrappato alla recinzione che nello stadio «Anco Marzio» separa il campo dal resto dell’impianto sportivo, il giovane romano ha gridato all’arbitro: «Pezzo di m...., arbitro di m...., negro di m....!». Poi, non contento, ha proseguito anche quando Silvera gli è sfilato davanti mentre gli altri tifosi non lo seguivano.

 

 

Per tre volte gli insulti razzisti sono risuonati in quella parte dello stadio dove c’erano però anche alcuni poliziotti in borghese del commissariato di Ostia in servizio di ordine pubblico. Dopo aver cercato di calmare il diciottenne dicendogli di smettere, gli agenti sono intervenuti per bloccarlo e identificarlo. Il ragazzo ha tentato un’improbabile giustificazione per quelle offese, che hanno ovviamente peggiorato la situazione. «Perché? Che ho detto di male? - ha chiesto loro l’ultrà della Lupa - Ha la pelle scura...».

Julio Milan Silvera

 

A quel punto, nonostante gli altri tifosi cercassero di convincere i poliziotti a lasciarlo andare - secondo la polizia con le stesse, assurde motivazioni -, il diciottenne è stato invitato a mostrare i documenti. «Non ce l’ho, posso darvi questa», ha aggiunto il giovane allungando agli agenti l’abbonamento per assistere alle partite della Roma.

 

Accompagnato in commissariato, il tifoso della Lupa è stato denunciato per minacce aggravate dalla discriminazione razziale. Ora rischia anche un lungo Daspo, visto che gli agenti hanno anche inviato in Questura una relazione con la quale viene chiesta al questore Guido Marino l’applicazione nei confronti del diciottenne del divieto di assistere alle competizioni sportive. Non si esclude un provvedimento pesante, anche fino a cinque anni.

 

Come quello comminato al 50enne del Ladispoli denunciato qualche giorno fa sempre dalla polizia per aver insultato le forze dell’ordine durante Ladispoli-Sassari del 6 ottobre scorso, anch’essa di serie D, sul campo «Angelo Sale» della cittadina costiera. A gennaio era stato daspato un’altro tifoso della stessa squadra per aver oltraggiato i carabinieri in servizio nell’impianto sportivo.

serie d

 

Episodi che ripropongono il tema della violenza e del razzismo sui campi minori e che seguono l’aggressione a San Basilio del novembre scorso dell’arbitro Riccardo Bernardini al termine di Virtus Olympia Roma San Basilio-Atletico Torrenova 1986 del campionato Promozione sul terreno del «Francesca Gianni». L’arbitro, di 24 anni, «reo» secondo i tifosi di casa di aver espulso due giocatori della loro squadra, rimase a lungo in ospedale per le gravi ferite riportate (finì in coma farmacologico). I carabinieri hanno poi arrestato all’inizio del 2019 uno dei due aggressori, un operaio di 34 anni, mentre proseguono le ricerche del secondo.

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