weinstein jane fonda

“SAPEVO DI WEINSTEIN MA HO TACIUTO” - A BUOI SCAPPATI, ARRIVA ANCHE IL PENTIMENTO DELLA 79ENNE JANE FONDA: “HO SCOPERTO I SUOI ABUSI UN ANNO E MEZZO FA. MI VERGONO, AVREI VOLUTO ESSERE STATA PIU’ CORAGGIOSA. MA HO TACIUTO PERCHE’ LA COSA NON MI RIGUARDAVA DIRETTAMENTE” 

jane fonda

1 - IL PENTIMENTO DI JANE FONDA: «IO LO SAPEVO MA HO TACIUTO»

Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”

 

La sensazione che fosse un segreto che tutti sapevano, è stata da subito la compagna della storiaccia che ha rivelato al mondo chi è davvero Harvey Weinstein. La serialità e la disinvoltura con cui il produttore più influente di Hollywood ha agito, molestando giovani donne per decenni, rendevano poco plausibile l'ipotesi che nessuno ne fosse a conoscenza. Infatti non era così. Ad ammetterlo, ora, Jane Fonda. L'attrice e splendida 79enne, intervistata da Bbc e Cnn, ha detto di aver scoperto un anno e mezzo fa gli abusi di Weinstein.

jane fonda sfilata l oreal 3

 

«Avrei voluto essere stata più coraggiosa, mi vergogno», ha spiegato con franchezza, spiegando di non aver detto nulla «credo perché la cosa non mi riguardava direttamente».

A parlargliene era stata Rosanna Arquette, una delle tante «donne coraggiose che hanno raccontato cosa è successo loro. Ne sono così fiera: era difficile farlo ma molto importante».

 

L'attrice ha risposto anche a quello che è - purtroppo - il principale interrogativo che accompagna queste denunce arrivate anni dopo i fatti: «Perché non hanno parlato prima? Perché lui è potente e perché la maggior parte delle donne molestate era giovanissima. Ragazze di 20 anni vulnerabili e piene di paura».

jane fonda

 

Quello che conta, ha ribadito, è che l' abbiano fatto, visto che questo su Weinstein «non è un unico, terribile, incidente. E non accade solo a Hollywood ma ovunque: negli uffici, bar, ristoranti e negozi di tutto il mondo. Le donne vengono aggredite, abusate, molestate e viste come oggetti sessuali».

 

harvey weinstein fa il dito medio

Se tutte si ribellassero, ha aggiunto, gli uomini come Weinstein si sentirebbero meno liberi di agire così. Lasciando poi però spazio a una conclusione amara: «Noi abbiamo un presidente, Trump, eletto dopo aver dimostrato che era un abusatore. Chissà quanti, da allora, diranno: se lo fa lui, posso farlo anche io».

 

2 - AMAZON CACCIA UN BOSS PER MOLESTIE SESSUALI ALTRE ACCUSE A WEINSTEIN

Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”

 

harvey weinstein versione maiale

Tra i primi effetti dello scandalo Weinstein, c'è l' imponente effetto domino che sta facendo tremare più di una persona oltre al produttore amante di massaggi, bagni caldi e molto altro, specie con ventenni, non importa se non consenzienti. Ora dopo ora, le accuse si moltiplicano così come le testimonianze. E la sensibilità su un tema che sta monopolizzando il dibattito - non solo americano - è altissima. Ieri Roy Prince, capo degli Amazon Studios, è stato sospeso dopo le accuse di molestie da parte di una produttrice, Isa Hackett. Lei, figlia dello scrittore Philip K.Dick, ha fatto sapere che Prince le ha rivolto in passato delle «proposte» usando un linguaggio «crudo» e «suggestivo».

michelle obama harvey weinstein

 

Parole che si sono aggiunte a quelle di Rose McGowan, che ha svelato di aver raccontato al dirigente dell' aggressione sessuale subita - caso vuole - proprio da Weinstein (ieri l' attrice ha parlato più esplicitamente di stupro), ma che lui l' avrebbe ignorata.

«Roy Price - ha fatto sapere Amazon - è stato sospeso con decorrenza immediata.

Stiamo esaminando le nostre opzioni per i progetti che abbiamo con la Weinstein Company (la società del produttore, da cui però è stato prontamente licenziato, ndr. )».

harvey weinstein hillary clinton

 

Ma l' ombra che sta rendendo meno scintillanti le colline di Hollywood è arrivata fino a Oliver Stone. Inizialmente il regista si è rifiutato di condannare Weinstein, facendo presente durante una conferenza stampa al Busan International Film Festival, in Corea del Sud, che «un uomo non dovrebbe essere condannato da un sistema di vigilanti» e ribadendo che «non è facile ciò che Weinstein sta attraversando».

harvey weinstein circondato di donne

 

Una solidarietà che non ha commosso quasi nessuno, al punto che, dopo qualche ora, Stone si è buttato in una retromarcia un po' da Paperino per quanto goffa, se non fosse un tema così serio. Su Facebook, ha scritto: «Dopo aver letto tutto ciò che è stato pubblicato negli ultimi due giorni, sono inorridito ed elogio le donne che si sono fatte avanti». Non che la sua pessima giornata fosse poi finita lì, perché sempre ieri un'attrice e modella, Carie Stevens, ha accusato Stone di averla molestata a una festa. All'elenco degli ex amici di Weinstein, nel frattempo, si è aggiunto Quentin Tarantino.

 

harvey weinstein chuck schumer

Lui, che grazie al produttore ha dato vita ai suoi più grandi successi - da Le Iene a Pulp Fiction -, si è detto «sbalordito e affranto» da questa nuova faccia di Weinstein e, su Twitter, ha promesso di esprimersi presto, ma di non essere ancora pronto. «Ho bisogno di qualche giorno per elaborare dolore, emozioni, rabbia e ricordi. Ne parlerò», ha scritto.

 

Ormai chiunque sia mai stato su un set non ha modo di sottrarsi a un commento sulla vicenda. Penelope Cruz ha ammesso di non conoscere «questo aspetto di Weinstein. Ma sostengo coloro che hanno avuto queste orribili esperienze. Parlando hanno dimostrato grande coraggio. È un abuso di potere inaccettabile».

 

harvey weinstein bill clinton

Il caso è diventato - per varie ragioni - anche politico. Hillary Clinton - che aveva ricevuto donazioni dal produttore - ha allargato il campo da Los Angeles a Washington: «È importante non concentrarsi solo su di lui, si riconosca che questo comportamento non può essere tollerato da nessuna parte... Nello Studio Ovale c' è qualcuno che ha ammesso di essere un aggressore sessuale».

barack obama harvey weinstein

Ultimi Dagoreport

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?