
LA BADESSA MI STRESSA - PARLA SUOR ALINE PEREIRA GHAMMACHI, EX MADRE BADESSA DEL MONASTERO IN PROVINCIA DI TREVISO, COMMISSARIATO DAL VATICANO: "QUATTRO SUORE INVIARONO UNA LETTERA A PAPA FRANCESCO ACCUSANDOMI DI MALTRATTAMENTI E ALTRI COMPORTAMENTI INFONDATI. LE ACCUSE SONO STATE SMENTITE DALLE ALTRE SUORE PRESENTI. A PASQUETTA SONO STATA RIMOSSA SENZA ALCUNA PROVA" - DOPO LA DECISIONE DELLA CURIA, CINQUE MONACHE SE NE SONO ANDATE DAL CONVENTO PER SOLIDARIETÀ CON LA RELIGIOSA - LA NOTA DELL'ORDINE CISTERCENSE, CHE SI OCCUPA DELLA VICENDA: "ALL'INTERNO DEL MONASTERO SONO STATE RILEVATE CRITICITÀ..."
suor aline pereira ghammachi papa francesco
Estratto dell'articolo di Dimitri Canello per www.corriere.it
Il caso del convento di San Giacomo di Veglia nell’Alto Trevigiano, commissariato dal Vaticano dopo la deflagrazione dei rapporti conflittuali al suo interno, continua a far discutere. Dopo settimane di silenzio, Suor Aline Pereira Ghammachi, ex madre badessa di uno dei monasteri di clausura più attivi in Italia, ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti in un’intervista al Gazzettino.
Attualmente lontana dal convento per motivi personali, Suor Aline ha voluto chiarire le circostanze che l’hanno costretta a lasciare la guida dell’istituto, segnato da una crisi interna culminata con la sua destituzione e l’allontanamento volontario di diverse consorelle: «Tutto è iniziato due anni fa - racconta la religiosa al quotidiano - quando quattro suore inviarono una lettera a papa Francesco accusandomi di maltrattamenti e altri comportamenti infondati.
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Il documento fu poi trasmesso al Dicastero, che decise il commissariamento del convento. Ma tengo a precisare che le accuse sono state smentite dalle altre suore presenti. Il vero errore è stato non verificare l’oggettività di quelle affermazioni. Così, il lunedì di Pasquetta, sono stata rimossa senza alcuna prova concreta, creando un vero terremoto nella nostra comunità».
Un clima di tensione crescente ha portato anche alla scelta di alcune religiose di lasciare il convento, secondo quanto riferito, per solidarietà verso l’ex badessa e per il clima divenuto «insostenibile». «Eravamo una comunità serena, unita nel lavoro e nella preghiera - prosegue Suor Aline - e ci occupavamo di agricoltura sociale, gestivamo orti con persone con disabilità, producevamo miele, creme, aloe, e offrivamo ascolto a chi era in difficoltà. Tutto questo è stato spezzato da accuse mai dimostrate».
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La religiosa, una delle madri badesse più giovani d’Italia prima della destituzione con i suoi 41 anni, si dice determinata a far valere la propria innocenza: «Non posso accettare di vedere la mia vocazione distrutta per calunnie prive di fondamento. Chiedo che venga fatta piena luce su quanto accaduto. Se esistono prove contro di me, che vengano mostrate. In caso contrario, agirò per vie legali. Ho dato tutta me stessa a questa missione, e continuerò a farlo, nel rispetto della verità e della mia fede».
[...] «A seguito di varie notizie divulgate in questi giorni, l’Ordine Cistercense si sente in dovere di precisare quanto segue. A causa di alcune misure prese dall’ex-abbadessa Aline Pereira Ghammachi a danno di quattro monache senza rispettare il Diritto della Chiesa e dell’Ordine, il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha chiesto all’Abate Generale Mauro-Giuseppe Lepori di fare una Visita canonica straordinaria - fa sapere la direzione del monastero - In seguito a questa Visita, il Dicastero decretò il 12 gennaio 2023 il Commissariamento.
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Accogliendo il ricorso dell’abbadessa contro questa misura, il Dicastero decise di sospendere e annullare il Decreto, e di iniziare una Visita Apostolica. A conclusione di questa Visita, che in sostanza confermò le problematicità costatate dalla prima Visita, il Dicastero ha ritenuto necessario rinnovare il Decreto di Commissariamento Pontificio della comunità, nominando come Commissaria Madre Martha Driscoll OCSO, abbadessa emerita del monastero di Gedono in Indonesia.
L’ex-abbadessa ha chiesto di poter assentarsi dal monastero per un periodo con l’accordo della Commissaria. Il 29 aprile 2025 tre monache professe solenni, una professa semplice e una novizia hanno furtivamente abbandonato il monastero. In seguito, dai giornali, si è saputo che devono essersi riunite alla ex-abbadessa in un luogo non conosciuto.
Le loro dichiarazioni ai media, non fedeli alla realtà dei fatti, possono indurre molti a farsi un’idea completamente distorta della situazione reale della comunità di San Giacomo di Veglia. Ci teniamo pertanto a precisare che se cinque monache hanno lasciato il monastero, altre venti sono rimaste fedeli alla loro vocazione e hanno accolto favorevolmente e con gratitudine il Decreto di commissariamento, continuando il loro cammino in obbedienza alla Santa Sede e alla Commissaria».