pasta

BUTTA L’INCHIOSTRO! - BARILLA PREPARA LA PASTA CON LA STAMPANTE 3D: PRIMA SI PROGETTA IN VIDEO LA FORMA DESIDERATA, POI SI INSERISCONO LE CARTUCCE CHE CONTENGONO SEMOLA DI GRANO DURO E ACQUA - PRESTO SI POTRA’ ANCHE ORDINARLA ONLINE E PERSONALIZZARLA 

Roberto Faben per la Verità       

 

BARILLA

In attesa di una denominazione ufficiale, forse si potrebbe definirla «stampante alimentare per pasta espressa». Collegata a un personal computer, anziché espellere fogli e pergamene, fa fuoriuscire da un pertugio pasta fresca dai formati più fantasiosi, non realizzabili attraverso gli stampi e le trafile convenzionali.

 

È una tecnologia promossa da Barilla, multinazionale con un volume d' affari di 3,4 miliardi di euro e fondata nel 1877, a Parma, in via Vittorio Emanuele. Al suo esordio, essa produceva appena mezzo quintale di pasta al giorno attraverso il ricorso a un piccolo torchio in legno.

 

Mediante uno specifico software, in video si progetta la forma della pasta desiderata, con possibilità di anteprima tridimensionale. Poi si inseriscono cartucce che contengono non inchiostro ma semola di grano duro e acqua oppure, volendo, miscele integrali o arricchite alle verdure.

stampante alimentare barilla

 

Il prototipo, nato da una partnership con il centro di ricerca olandese Tno, provvede all' estrusione. Una volta decisa la foggia, il processo dura due minuti. Qualche istante di arieggiamento e via, la pasta è pronta per la bollitura. Barilla sta pensando di proporre l' avveniristico congegno ai ristoranti più cool, ma anche ai negozi di pasta, magari con possibilità di ordinarla on line attraverso un tablet, personalizzata nella sua architettura.

 

stampante alimentare barilla 2

L'industria parmense ha indetto un concorso per promuovere la novità, «Smart Pasta», che puntava a premiare i nomi più originali attribuiti alla pasta hi tech. I vincitori della gara, alla quale hanno partecipato 680 designer di 124 Paesi del globo, sono stati resi noti in questi giorni.

 

Al primo posto si è classificato l' italiano Andrea Anedda, che ha chiamato il suo formato «turbina», al secondo il tedesco Cornelius Comanns, laureato in industrial design, inventore di «water lily», simile a un fior di loto, e al terzo ancora un connazionale, Marco Ferrarin, inventore di una figura battezzata con il nome di «pigna».

 

L' innovazione tecnologica non ha limiti e cambia tendenze e stili di vita. Nel 1880, per essiccare spaghetti e maccheroni, procedura che spesso avveniva all' aperto, erano necessari 8-10 giorni in estate, che diventavano 20-30 in inverno: oggi la pasta può essere asciugata ad alte temperature in poche ore.

 

pasta

E se i fratelli Mario e Giuseppe Braibanti di Parma, nel 1933, non avessero inventato la pressa meccanica continua, che consentiva di annullare, nei pastifici, i tempi di sosta tra le operazioni d' impasto, gramolatura e trafilazione, non sarebbe nata la moderna industria della pasta, basata su rapidità di produzione e grandi volumi. Il progresso tecnico è stato così foriero di novità, a servizio del consumo di massa, che si sono formate anche controtendenze, come quelle manifestate dai pastifici artigianali.

 

Essi, anziché sulla rapidità, scommettono sulla lentezza, ad esempio dei tempi di essiccazione, appellandosi a metodi ortodossi. Avventurarsi, dunque, nelle paste personalizzate progettate al computer e ordinate direttamente a pastai e ristoranti, magari con la possibilità di conferir loro il nome che più aggrada, oppure confrontarsi con una consuetudine che già fa nascere l' imbarazzo della scelta?

 

pasta Rustichella d abruzzo

Ai consumatori il libero arbitrio, anche perché nella vita c' è spazio sia per le sperimentazioni sia per i ritorni alle abitudini consolidate. Un esempio clamoroso proviene dal futurista Filippo Tommaso Marinetti, il quale, dopo aver sparato un colpo di rivoltella a un vassoio di spaghetti per demolire la pastasciutta, «assurda religione gastronomica italiana», fu fotografato nel 1936 al ristorante Biffi di Milano mentre si avventava su un piatto di vermicelli al pomodoro.

 

Quanto ai nuovi nomi da attribuire alle forme della pasta, che superano abbondantemente le 300 solitamente indicate, si tratta di una tentazione che accomuna e appassiona tutti i pastifici, piccoli e grandi. Per citare gli estremi di due valorosi produttori, Rustichella d' Abruzzo ne annovera in catalogo 250, mentre Martelli ne presenta soltanto 5. E soltanto dopo lunga meditazione quest' ultimo ha deciso di introdurre, accanto ai 4 formati classici (ossia spaghetti, spaghettini, maccheroni di Toscana e penne) il quinto, i fusilli di Pisa.

 

DIETA PASTA

Scelte diverse. Come quella della Fabbrica della pasta che, da Gragnano, si fa notare non solo per gli originali formati giganti, tanto che un solo pezzo, guarnito, basta a fare un piatto, come 'a caccavella (riproduzione di una tipica teglia napoletana), ma esplora nomi dell' eros popolare come «la gnocca» (in compagnia dei paccheri rigati lunghi mezzo metro, denominati «tiramisù»), senza disdegnare il romanticismo («'e fidanzati capresi», nel catalogo della corta), l' ingegneria («elicopenne» ed «elicotubetti») e il folklore partenopeo («'o Vesuvio», «linguine 'a piett 'e palumm», «'o mozzone 'e candela»).

 

Inventare neologismi pastari è una sorta di peccato originale dell' Italia mangereccia. Anche due fini osservatori della linguistica e del costume, come Cesare Marchi e Giuseppe Prezzolini, vi hanno individuato spunto per una riflessione. Da quei primordiali «macaroni», termine che proviene dal latino «maccare», ovvero schiacciare, che non erano il formato oggi comunemente inteso, ossia a cannello, bensì gnocchi, i pastai per le loro creazioni nel corso del tempo hanno dilagato, con metafore, allusioni, similitudini ed evocazioni arricchite da vezzeggiativi, diminutivi e accrescitivi.

 

PASTA AL DENTE

Il glossario della pasta di semola di grano duro, la categoria che da sempre subissa quella fresca, spazia dai riferimenti, talvolta addolciti, al corpo umano (orecchiette, capellini, linguine) e animale (occhi di lupo e di pernice, lingue di passero), a quelli mitologici (capelli di Venere), dai rimandi al microcosmo della fauna (farfalle, conchiglie, lumache - o «maruzze», che nel vernacolo di Napoli significa chiocciole - e lumaconi, triglie, telline e calamarata, vermicelli) alla sfera della geometria e della tecnica (quadri e quadrucci, eliche ed elicoidali, ruote e fusilli, viti e vitoni).

 

Oggetti d' uso domestico (candele e taglierini, cavatappi e radiatori, nastrini e bricchetti, ditali, penne, tubetti e, ça va san dire, spaghi), personale (anelli, pipe, manicotti), sportivo (racchette), bellico (bombardoni), si affiancano, nelle miniaturizzazioni del settore, a elementi astronomici (stelline e stellette) e della flora terreste (sedani e sedanini, fino al gentil addomesticamento, pensandola abbinata alla salsiccia, della perfida gramigna, avversaria del frumento), per giungere a imitazioni sementiere (semi di melone, di cicoria, di mela, di peperone) e ad analogie con le spezie (peperini, acini di pepe).

 

WORLD PASTA DAY

Non mancano i simbolismi, come nel caso delle zite, varianti di penne e maccheroni, che pare siano legate al termine partenopeo «zita», ossia zitella, ragazza da marito, vivamente consigliate per i pranzi di nozze, soprattutto nella loro versione maxi, gli zitoni. E nemmeno le evocazioni storiche di eventi o personaggi, come i tripolini (o tripoline) e i bengasini, ideati nel periodo coloniale dell' Italia, oppure le mafalde (o mafaldine o mafaldelle), così chiamate ricordando il nome di una delle figlie di Vittorio Emanuele III, re d' Italia dal 1900 al 1946; o ancora i «cavour», oggi eclissatisi.

 

In Veneto gli anziani continuano ancor oggi a chiamare i ditalini rigati «garibaldini», data la loro forma simile a quella del copricapo utilizzato dall' Eroe dei due mondi. Le similitudini con alcune avversità meteorologiche (tempesta e tempestine, grandinine e persino neve, in caso di paste minutissime) si affiancano all' evocazione di misteri dello spazio. E non solo con le lune. Per esorcizzare l' inquietudine trasmessa dall' avvistamento di Ufo sopra lo stadio comunale di Firenze il 27 ottobre 1954, durante la partita amichevole Fiorentina-Pistoiese, evento al quale i giornali dell' epoca dettero ampio risalto, nacquero i dischi volanti, ancor oggi in commercio.

GUIDO BARILLA

 

Inevitabile che anche la religione finisse in pentola, con formati che trasudano devozione (avemarie, paternostri e semesanto) e un pizzico d' ironia (strozzapreti o strangolapreti e, giusto per ricordare il peccato di gola, diavolini). Nemmeno le star dello spettacolo si sono salvate dalla tentazione di essere trasfigurate, come nel caso dei cellentani, maccheroncini che curvano ripetutamente, con chiaro riferimento al Molleggiato.

 

Se poi ci si spinge nelle nomenclature regionali, tra bigoli e trofie, perciatelli e scialatielli, troccoli e umbrichelli, malloreddus e torchietti, trenne, sagne e trilli, pizzulatieddi e tofe, fiadoncelli e mariconde, busiate e scibbò, la storia diventa infinita. Ora, con la new entry di Barilla, c' è una possibilità in più, che sfida i limiti della tecnica (la stampante della pasta genera competizione con le classiche trafile e i tradizionali stampi) e stimola la concorrenza e la creatività linguistica.

 

STAMPANTE 3D

Non c' è da stupirsi più di tanto, tuttavia, se nella classifica dei formati più gettonati dagli italiani, sortita dalle ricerche di mercato, compresa quella recentemente presentata dalla stessa Barilla, ai primi tre posti figurino spaghetti, penne e fusilli. D' altra parte, a dispetto di corposi ricettari, i pastai nazionali suggeriscono concordi che il miglior modo per gustare una pasta è quello di condirla con olio extravergine d' oliva e formaggio grattugiato. Come si è sempre fatto fino all' inizio dell' Ottocento, quando a Napoli inventarono la pummarò.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....