bisignani - gelli

COSA RESTA OGGI IN PIEDI DELLA “VENERABILE” P2 CHE FU? CE LO SPIEGA LUIGI BISIGNANI: “LICIO GELLI ERA RIUSCITO A CREARE UN SISTEMA DI PROTEZIONE CHE, SBAGLIATO QUANTO SI VUOLE, PROSPERA ANCORA OGGI E ATTRAVERSA IN MODI DIVERSI TUTTI I MONDI..."

Luigi Bisignani per “il Tempo”

 

luigi bisignaniluigi bisignani

Caro direttore, cosa direbbe sulla morte di Licio Gelli Leonardo Sciascia, l’intellettuale che coniò la fortunata espressione sui professionisti dell’antimafia? Probabilmente che il venerabile ha fatto la fortuna di intere categorie: editori, giornalisti, politici, magistrati che hanno messo la loggia P2 al centro di ogni trama, ricavandone carriere, notorietà e profitti.

 

A scanso di equivoci ribadisco che ho frequentato Gelli quando l’Ansa mi mise a seguire la massoneria, e lui ha rappresentato per me una fonte di notizie e di contatti. L’ultima volta che l’ho incontrato fu in un albergo di Ginevra, oltre trent’anni fa, assieme ad alcuni giornalisti prima della pubblicazione delle liste.

BISIGNANIBISIGNANI

 

Alcuni, me compreso, non sapevano di esservi inclusi: tutti quelli che erano stati "schedati" avevano con lui un rapporto di grande cordialità. Il punto però non è questo ed è inutile recriminare su ciò che ne è conseguito. Il sigillo di piduista è rimasto stampato su me e altri, ma non su tanti ancora, i cui nomi non sono stati trovati nella famosa perquisizione di Castiglione Fibocchi, di cui io fui il primo a dare notizia; persone con le quali Gelli ha mantenuto un rapporto fortissimo, nomi che solo lui conosceva e che ieri ha portato via con sé. (...)

LICIO GELLI E ANDREOTTI LICIO GELLI E ANDREOTTI

 

Oggi è il momento di dare una testimonianza diretta di quel che di Gelli ho conosciuto nel massimo del suo potere, quando era circondato dalla deferenza di Capi di Stato, politici di destra e di sinistra, militari, banchieri, industriali, professionisti, tutti attratti da quell’odore di massoneria che lui ostentava allusivamente, avendo spesso accanto il Gran Maestro del Grande Oriente Lino Salvini. Gelli era riuscito a creare un sistema di protezione che, sbagliato quanto si vuole, prospera ancora oggi e attraversa in modi diversi tutti i mondi,perché in tanti vi si uniformano.

 

Un sistema che viene spesso rivitalizzato per far rumore con le P3, P4, P5 e poi chissà a quante arriveremo ancora con questo copyright inossidabile. Francesco Cossiga, studioso dei mondi esoterici, mi aveva spiegato di come il sistema Gelli avesse maggiormente attecchito nell’ambito militare e della burocrazia, perché in quegli ambienti i passaggi di carriera sono più frequenti. Ma qual è stata la principale caratteristica che ha permesso a Gelli, nel bene e nel male di imporsi?

UN GIOVANE LICIO GELLI UN GIOVANE LICIO GELLI

 

Senza dubbio la capacità di essere in qualche modo, a seconda dei casi, il doppio di se stesso. Ma sempre con dei tratti di umanità. Fascista con i fascisti, partigiano con i partigiani, golpista con i golpisti, democratico con i democratici, uomo dell’est nei periodi della guerra fredda ma all’occorrenza anche uomo dell’America. Gelli, proprio in virtù dei suoi rapporti massonici, era riuscito a stabilire legami negli Stati Uniti soprattutto in uno dei mondi più inaccessibili e inviolati, quello dei giudici della Corte Suprema, i cosiddetti intoccabili, dei quali perfino il presidente pro tempore ha sempre timore. I rapporti personali poi sono come le ciliegie: una tira l’altra.

 

LICIO GELLI LICIO GELLI

E nel suo caso, dalla Spagna all’Argentina, si è creata una rete di collegamenti tale che finiva per alimentarsi da sola, anche per una capacità di archiviazione che Gelli aveva imparato sin da bambino. Quando capitava un appuntamento la mattina, lo trovavo assorbito nella lettura dei giornali delle principali città italiane. Leggeva i fondi? No.

 

LICIO GELLI LICIO GELLI

I necrologi delle persone più influenti perché quello era il momento di capirne la rete di relazioni e di utilizzarla. Il limite del sistema Gelli è franato quando, per smania di potere e anche desiderio di affari coperto con il velo della massoneria, ha voluto mettere insieme mondi che in quel momento trovavano forti opposizioni: la banca di Roberto Calvi e la Rizzoli, entrambe in difficoltà. Due debolezze non fecero una forza ma una catastrofe che finì per dare energia a due identità che sulla P2, nonostante i benefici ottenuti, fecero la propria fortuna: il Pci e il gruppo editoriale Repubblica-L’Espresso, con l’aiuto fondamentale della Mediobanca di Enrico Cuccia e di un sistema di potere adesso collegato.

 

LA STANZE CON LARCHIVIO DI LICIO GELLI LA STANZE CON LARCHIVIO DI LICIO GELLI

Fu per lui un errore clamoroso. Trovare in Gelli e nella P2 il nemico da abbattere fu la chiave di svolte politiche che portarono un galantuomo come Giovanni Spadolini a Palazzo Chigi, quasi a sottolineare che forse c’era una massoneria buona da contrapporre alla massoneria cattiva incarnata dalla P2, divenuta una deriva affaristica. Giulio Andreotti non ha mai dato troppo peso alla massoneria italiana e pur rispettando sempre le sentenze dei tribunali, non ha mai creduto a Gelli ideatore di stragi o di colpi di Stato.

 

LICIO GELLI TESSERA PDUE LICIO GELLI TESSERA PDUE LICIO GELLI LICIO GELLI

Anzi, ha sempre pensato che la confusione della situazione italiana fosse il collante migliore per far prosperare la sua loggia, peraltro sempre mal sopportata dalle altre logge italiane. E per concludere, caro Direttore, permettimi di ricordare un piccolo fatto personale. Nel bene o nel male ho sempre affrontato situazioni difficili senza mai tirarmi indietro. Mi rimprovero una sola circostanza: per le polemiche di quegli anni difficili, non andai al funerale di Maria Grazia Gelli, mia amica, morta giovanissima in un incidente stradale. Ancora oggi non me lo perdono.

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)