marco di lauro camorra

UN BOSS EN TRAVESTI – MARCO DI LAURO E’ RICERCATO DA 12 ANNI, LO CHIAMANO "IL FANTASMA" - VIAGGIA CON DONNE IN MACCHINA E USA UNA PARRUCCA PER CAMUFFARSI – SPENDE MILIONI PER LA LATITANZA E LA FIDANZATA, CIRA, GLI GARANTISCE LA COPERTURE IN VILLE DEL VESUVIANO DI COSCHE ALLEATE

 

Fabio Postiglione Corriere del Mezzogiorno

 

Marco Di LauroMarco Di Lauro

Una donna innamorata, tre boss cognati tra loro «affamati» di droga di alta qualità, una villa nel Vesuviano per potersi rifugiare e incontrare persone, quattro auto «pulite» intestate a prestanome stipendiati e molte parrucche, anche da donna. Bonifiche per le microspie con strumenti da 150mila euro, «pizzini» bruciati e frasi in codice.

 

Sembra un rebus ma sono invece le tracce, molto magmatiche, che si spera possano portare alla cattura di uno tra i cinque latitanti più pericolosi d’Italia, «re» delle piazze di spaccio a Secondigliano, stratega della faida di «Gomorra» con «almeno sessanta uomini a sua completa disposizione», come ribadisce in ogni interrogatorio Biagio Esposito, killer di «professione» ora pentito.

 

IL FANTASMA

 Biagio Esposito Biagio Esposito

Marco Di Lauro fra dieci giorni festeggerà il suo trentasettesimo compleanno e il 12 marzo è stato l’anniversario del suo dodicesimo anno di latitanza. È diventato un fantasma con i milioni di euro del clan, investiti solo per la sua protezione: «Quelli oramai non pagano più a nessuno», dice in una intercettazione Giovanni Cortese, suo braccio destro. Gli danno la caccia i carabinieri, la polizia, la guardia di finanza, i reparti speciali e anche l’Interpol dopo che nel novembre del 2006 la sua foto è stata diramata in tutto il mondo.

 

Rosario Guarino <<Joe Banana>>Rosario Guarino «Joe Banana»

Ma dai racconti dei suoi ex affiliati che nei mesi passati si sono pentiti, Marco Di Lauro potrebbe essere a Secondigliano e come nelle più recenti storie di catture di capiclan, anche lui avrebbe deciso di non lasciare il suo rione. I tre collaboratori di giustizia Rosario Guarino «Joe Banana», Antonio Accurso «Totonno» e Mario Pacciarelli «’o mostro» hanno confermato di aver incontrato Di Lauro nell’aprile del 2011 e nel 2014.

 

Hanno raccontato che usa spostarsi cambiando più volte auto, nascondendosi dietro al cofano con un impianto di areazione o seduto al posto di dietro con avanti due donne e «con una parrucca in testa», rivela Rosario Guarino. È stato lui ad aver incontrato per ultimo Marco Di Lauro, in un momento molto delicato nella storia della cosca guidata fino al 2004 dal patriarca Paolo detto «Ciruzzo ’o milionario».

 

Mario PacciarelliMario Pacciarelli

LA FAIDA

I «padroni» di Scampia hanno perso la guerra contro gli Amato-Pagano nel 2005. I nuovi ribelli della Vanella Grassi nel 2007 si affiancano agli scissionisti per uccidere gli ultimi dei Di Lauro. Così schiacciati e relegati alla sola gestione del Rione dei Fiori «con 100mila euro di guadagni al mese», come ricorda Esposito. Ma qualcosa sta cambiando. Nel 2011 la Vanella Grassi rompe gli indugi e tenta la conquista di Secondigliano, ma per farlo deve annientare gli Abete-Abbinante.

 

Ed è qui che si inserisce lo stratega Marco Di Lauro. È stato lui a presenziare ad un summit con i boss della Vanella che «risparmiarono la vita al fratello Raffaele Di Lauro che poteva essere ucciso da Fabio Magnetti» e che invece per «sfogare uccisero Antonello Faiello». Ed è lì, nel 2011 prima e nel 2014 dopo, che Di Lauro si fa vedere dai capiclan nemici con i quali poi stringe accordi per cacciare da Secondigliano «quelli del Lotto T/B». La traccia di quell’accordo militare è la triste storia dei morti che via via, nell’arco di un anno e mezzo, sono saliti a quota 25.

 

Affiliati alla cosca Vanella GrassiAffiliati alla cosca Vanella Grassi

Adesso Di Lauro potrebbe avvalersi della complicità di una donna, la compagna con la quale è in contatto da tempo: si chiama Cira. Ha degli alleati nel clan Tamarisco di Torre Annunziata che per anni «hanno avuto droga a 40mila euro al chilo anziché a 42», e ville nel Vesuviano. Vive di accordi strategici con il clan Contini dell’Arenaccia, «maestri» nella protezione dei latitanti (Eduardo Contini, Giuseppe Ammendola, Patrizio Bosti, solo per citarne alcuni) e gode di una «rete» in grado di garantirgli sicurezza assoluta.

 

«A busta paga dei Di Lauro ci sono persone che si attribuiscono fittiziamente la proprietà di mezzi di locomozione e li cedono al clan», scrive il gip Laura De Stefano che due giorni fa ha firmato l’ordinanza che ha portato a 27 arresti.

 

L’EVOLUZIONE DELLA COSCA

SECONDIGLIANOSECONDIGLIANO

Una cosca che si è evoluta in stile mafioso: «Comunica con pizzini» accuratamente bruciati. Con frasi in codice: «motore, chitarra, puledro, cavalluccio, coriandoli». Come cercare un ago in un pagliaio. Ma nel frattempo non si sta con le mani nella mani. La sezione omicidi della squadra Mobile di Napoli ha arrestato gli autori di un brutale omicidio commesso in un centro scommesse a Miano il 5 agosto del 2015. Sette secondi per assassinare Salvatore Scogamiglio e Salvatore Paolillo colpevoli di aver contrastato il boss Antonio Lo Russo, ora pentito. È stato lui a fare i nomi di Vincenzo Bonavolta e Luciano Pompeo, arrestati ieri mattina.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…