
BRUCI A SAN SIRO – IN ALCUNE ZONE DI MILANO, LA TEMPERATURA A TERRA HA TOCCATO I 47,5 GRADI – LE GRANDI CITTÀ CORRONO AI RIPARI PER DIFENDERE I CITTADINI DAL CALDO INFERNALE: BOLOGNA HA SCELTO DI PORTARE CENTO ALBERI NELLE PIAZZE PER OFFRIRE SCORCI DI OMBRA AGGIUNTIVI – ALTRI CENTRI HANNO CREATO UNA LISTA DI “RIFUGI CLIMATICI”, LUOGHI APERTI AL PUBBLICO (BIBLIOTECHE, CASE DI QUARTIERE, GIARDINI), CHE ASSICURANO TEMPERATURE PIÙ ACCETTABILI…
Estratto dell’articolo di Riccardo Bruno per il "Corriere della Sera"
Il Comune di Bologna ha scelto di portare cento alberi (in vaso, almeno per ora) nelle piazze principali per offrire scorci di ombra aggiuntivi. Alcune città (come Firenze e la stessa Bologna) hanno stilato la lista dei «rifugi climatici», luoghi aperti al pubblico (biblioteche, case di quartiere, giardini), che assicurano temperature più accettabili.
Rimedi di emergenza per chi vive nei grandi centri, concentrati di palazzi, strade e penuria di verde. Le condizioni ideali per soffrire il caldo. Tecnicamente vengono definite «isole di calore», nelle quali la combinazione di superfici impermeabili che assorbono il calore solare e assenza di vegetazione determinano temperature particolarmente elevate.
«Un fenomeno che è evidente praticamente in tutte le grandi città italiane» spiega Marco Morabito, ricercatore del Cnr-Ibe che ha coordinato una ricerca per analizzare i dati sull’intensità delle isole di calore nei venti capoluoghi di regione in dieci anni (2013-2023). Ne è venuta fuori una mappa con risultati non scontati. «I centri con maggiore complessità topografica e più verde nelle aree periferiche, come L’Aquila, Genova, Torino e Trento — aggiunge Morabito — presentano differenze termiche più accentuate anche di 5 gradi tra le zone centrali e quelle meno urbanizzate.
Le città invece con territori topograficamente più uniformi e prevalentemente di pianura (Napoli, Milano, Firenze, Roma e altre città centro-meridionali) mostrano invece intensità meno marcate. E questo non è un bene, significa che non ci sono punti dove poter andare a ristorarsi, più che isole sono arcipelaghi di calore, bolle molte calde che interessano porzioni ampie di territorio anche nelle zone semicentrali o più periferiche».
[…] Sicuramente colpisce la temperatura media nel periodo estivo della superficie delle città italiane: 42 gradi nei centri storici, mantenendosi altrettanto elevata in molte popolose città anche nelle periferie. Se è vero, come ha ribadito il segretario dell’Onu Guterres che «il caldo estremo non è più un evento raro», allora i rifugi climatici serviranno a poco. Bisognerà ripensare le città.
Sono molti i team di ricerca attivi.
A Milano il gruppo del Disat-Dipartimento scienze della terra e dell’ambiente di Milano Bicocca ha misurato la temperatura a terra della metropoli lombarda a luglio all’ora di mezzogiorno: se al Duomo si toccano i 43 gradi, nel vicino Parco Sempione si scende di tre gradi, si sale invece a 47,5 nel parcheggio di San Siro. A Napoli ricercatori del dipartimento di Ingegneria della Federico II hanno censito le aree storiche con alta densità edilizia (Quartieri Spagnoli), le aree vulnerabili (Scampia e Pianura) e «le aree con grandi spazi aperti costruiti» (parcheggi e piazze) dove la colonnina s’impenna, suggerendo come e dove intervenire. […]
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BELTEMPO E CALDO A MILANO
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