escort prostituta prostituzione

“SONO RIMASTA INCINTA, ORA DEVI PAGARMI…” - LA BRUTTA ODISSEA DI UN RAGAZZO DELLA PROVINCIA DI VERONA CHE INCONTRA UNA ESCORT, CI VA A LETTO E POI VIENE RICATTATO - LA MIGNOTTONA, MINACCIANDO DI ANDARE A VIVERE A CASA DEL POVERO ALLOCCO, E’ RIUSCITA A FARSI CONSEGNARE QUASI 5 MILA EURO FINO A QUANDO…

Giampaolo Chavan per http://www.larena.it

 

Prima Eugenia Roxana Varga gli ha chiesto 400 euro. Poi si è fatta consegnare altri 1.400 e ancora 300. Ha continuato con 150, 1.000 ed, infine, 1.500 (solo tentati) sui cinquemila finali richiesti. Venti giorni di telefonate, di continue richieste condite da minacce di violenza e di rivelare la loro fugace relazione a luci rosse a pagamento ai suoi genitori.

ESCORT

A liberare il veronese da quell’incubo e da quei ricatti, sono stati i carabinieri di Castel D’Azzano ai quali la vittima si era rivolta perchè esasperato, angosciato da quelle decine di telefonate della escort di ventinove anni.

 

È quanto emerge dall’ordinanza di applicazione della misura in carcere a carica della romena che ora si trova in una cella a Montorio. D’altro canto, il quadro della Varga, emergente dal provvedimento del gip, non è certo dei più piacevoli. Si parla, per esempio, della «malafede» della giovane allorquando rivela al suo accompagnatore occasionale di essere rimasta incinta dopo il secondo incontro nella sua abitazione nel Villafranchese.

 

In realtà, la Varga, difesa da Maurizio Milan, non ha mai fatto il test di gravidanza ma è sempre stata data per certa alla vittima. Ma a convincere il giudice della sua colpevolezza anche l’attendibilità delle dichiarazioni della vittima che ha prodotto tutta la documentazione bancaria dei prelievi effettuati per togliersi di torno i ricatti della giovane .

escort

 

Tutto inizia ai primi di settembre quando il veronese chiede ad un suo amico romeno di procurargli una prostituta «atteso che lo straniero si vantava di avere numerose donne con le quali intratteneva relazioni sessuali» scrive il gip. La situazione si sblocca il 17 settembre quando il romeno telefona al veronese e dice di aver trovato una giovane disponibile ad incontrarlo. L’incontro tra la Varga e il cliente avviene per la prima volta in un bar di Povegliano.

 

I due così si conoscono e vanno nell’abitazione del quarantenne, situata in un Comune nel Villafranchese. Alla fine dell’incontro, durato tre ore, il veronese versa alla donna 600 euro pari a duecento euro all’ora. Il venti settembre, è la donna a telefonare al veronese, chiedendogli di rivederlo perchè era un periodo difficile per lei e aveva bisogno di soldi.

 

ricatto sessuale 5

Questa volta il rapporto, consumato sempre nell’abitazione del veronese, dura due ore e alla Varga vengono consegnati 400 euro per la sua prestazione. E da qui iniziano i guai per il cliente. Alla fine del rapporto, la giovane va in bagno e una volta uscita, racconta che il preservativo si è rotto. Sostiene così di essere rimasta incinta. Lui nega tutto, replica che è impossibile ma ciò non serve a calmare la Varga. Che il giorno dopo torna alla carica con una serie di telefonate al numero del cellulare del veronese.

 

Pretendeva i soldi per pagare le spese mediche per l’aborto. «La donna gli faceva pesare che era incinta per colpa sua», riporta l’ordinanza. Il veronese nicchia fino a quando la ventinovenne non lo minaccia di dire tutto sulla loro relazione ai suoi genitori. Durante l’interrogatorio, la escort ha sostenuto di non aver mai chiesto soldi al veronese e il gip ha giudicato «risibile» questa versione . La Varga aveva ancora insistito fino a minacciare di andare a vivere a casa del suo cliente. Alla fine, il veronese cede. La prima consegna di danaro, pari a 400 euro, avviene nel parco Balladoro di Povegliano. È il 22 settembre.

ricatto sessuale 4

 

Ma non finisce qui: l’escort chiede al veronese altri duemila euro per recarsi in Romania dove avrebbe abortito (circostanza poi rivelatasi falsa). È il 24 settembre e la vittima sembra essere finito in un incubo senza fine. La vittima, infatti, è travolta da continue richieste di danaro e consegna così altri 2.000 euro. Il 29 settembre è costretto a dare altri 150 euro ad un’altra persona legata alla escort. L’ultima consegna di 1.000 euro avviene ai primi di ottobre. Servono per far rientrare la donna in Italia che nel frattempo, si era trasferita in Romania. Non era vero. L’epilogo, lo scorso otto ottobre. Altra richiesta di danaro della Varga: cinquemila euro. Troppi.

 

ESCORT

Nel frattempo la vittima si è già rivolta ai carabinieri. Questa volta sono nella sua casa quando arriva la donna, nascosti in camera da letto. Sono le 20.30. I due parlano e il cliente le consegna 1.500 euro. Lei li conta e restituisce le banconote. Vuole i cinquemila come gli aveva chiesto. Ma è troppo tardi. La giovane viene arrestata con l’accusa di estorsione e tentata estorsione. Le indagini continuano: non si esclude che ci possano essere dei complici.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....