1. SETTE MORTI, MA ANCORA 38 DISPERSI: È QUESTO IL BILANCIO PROVVISORIO DEL NAUFRAGIO 2. IL COMANDANTE, ULTIMO AD ABBANDONARE LA NAVE. RENZI: “EVITATA L’ECATOMBE” 3. LA TESTIMONIANZA DI UN CAMIONISTA GRECO: “TUTTI SI PESTAVANO PER SALIRE SULL’ELICOTTERO DEI SOCCORSI. GLI UOMINI HANNO COMINCIATO A COLPIRCI PER POTER ENTRARE PER PRIMI. NON HANNO PRESO IN CONSIDERAZIONE LE DONNE O I BAMBINI, NIENTE” 4. IL PASSEGGERO TURCO SAADET BAYHAN HA CONFERMATO CHE NON CI SONO STATI ALLARMI ANTI-INCENDIO E CHE I PASSEGGERI SI SONO SVEGLIATI GLI UNI GLI ALTRI. “ABBIAMO FATTO ESPERIENZA DEL TITANIC. L’UNICA COSA CHE MANCAVA È CHE NON SIAMO AFFONDATI” 5. LA PROCURA DI BARI, INSIEME A QUELLA DI LECCE, HA APERTO UN’INCHIESTA SULL’INCIDENTE

1. TRAGHETTO: 38 DISPERSI SECONDO SETTIMANALE GRECO

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(ANSA) –Sette morti, ma ancora 38 dispersi: è questo il bilancio provvisorio del naufragio della Norman Atlantic secondo l'edizione online del settimanale greco To Vima, considerato tra i più autorevoli.

 

2. CAMIONISTA GRECO: “TUTTI SI PESTAVANO PER SALIRE SULL’ELICOTTERO DEI SOCCORSI’’

Corriere.it

 

Le operazioni di salvataggio dei passeggeri del traghetto “Norman Atlantic”, che ha preso fuoco domenica notte nel Mar Adriatico mentre era diretto ad Ancona, si sono di fatto concluse. Lo ha anticipato il premier Renzi durante la sua conferenza stampa di fine anno.

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Il comandante, Argilio Giacomazzi, è stato l'ultimo ad abbandonare la nave, con gli uomini della Marina Militare. Tutte le altre persone sono state trasferite e soccorse. Tutti i passeggeri e i membri dell'equipaggio sopravvissuti sono stati messi in salvo. Il tutto mentre sale a 7 il bilancio delle vittime dell'incidente. La Guardia Costiera infatti ha reso noto che sono stati trovati altri due corpi. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, si è recata presso le Sale Operative dello Stato Maggiore della Marina e dell'Aeronautica Militare per un aggiornamento sulle operazioni di soccorso.

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Bilancio più pesante, cinque i morti. Renzi: «Evitata ecatombe»

Arriva dunque a 7 il bilancio dei morti. Renzi ha sottolineato: «Ce ne potrebbero essere stati di più. Talvolta accade che ci sia qualche persona in più evidentemente frutto di immigrazione clandestina. Ma abbiamo evitato un’ecatombe».

 

Il premier ha fatto i complimenti ai soccorritori: «Un intervento così ricco di passione, dedizione e tenacia ha consentito di evitare il peggio. A loro va la mia gratitudine a nome di tutti gli italiani. Il lavoro dei nostri connazionali ci render orgogliosi del tricolore e della nostra comune appartenenza».

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Nel frattempo è arrivata Brindisi, con una motovedetta della Guardia costiera, la seconda salma recuperata durante il salvataggio della Norman Atlantic. A quanto si è appreso, la vittima non è stata ancora identificata. Il corpo sarà trasportato all'ospedale Perrino di Brindisi.

 

Le operazioni di soccorso

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Nonostante le pessime condizioni del tempo, gli elicotteri hanno trasportato passeggeri per tutta la notte di domenica e la mattinata di lunedì. A Bari ha attraccato la nave mercantile “Spirit of Piraeus”, con i primi 49 naufraghi salvati, in gran parte cittadini turchi che si erano imbarcati in Grecia per trascorrere le vacanze di fine anno in Italia. La motonave Cruise Europa ha portato 69 passeggeri salvati dall’incendio del traghetto Norman Atlantic al porto greco di Igoumenitsa (in precedenza si era detto a quello italiano di Ancona). Lo ha comunicato la Guardia Costiera.

 

Le inchieste

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La procura di Bari, insieme a quella di Lecce, ha aperto un’inchiesta sull’incidente. Il reato dovrebbe essere disastro colposo, ma va definita ancora la competenza territoriale. Il procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe e il sostituto Ettore Cardinali, stanno già ascoltando superstiti e responsabili del porto e dei soccorsi per capire se l’incidente si potesse evitare e se ci sia qualche responsabilità. Un’inchiesta è stata aperta anche dalla procura di Brindisi. L’ipotesi di reato è naufragio colposo e omicidio colposo.

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Il giallo del marito della donna greca salvata: non è suo il primo corpo recuperato

A Brindisi è arrivata domenica sera la salma che si credeva di un uomo greco, Gheorgiou Doulis, morto mentre cercava di lasciare la nave in fiamme e la cui moglie era riuscita invece a mettersi in salvo. «Io e mio marito siamo stati più di 4 ore in acqua: ho tentato di salvarlo ma non ci sono riuscita, lui mi diceva “Moriamo, stiamo morendo”», ha raccontato la donna, Teodora Doulis, 56 anni, greca, salvata e soccorsa. La donna si trova ora in ospedale a Galatina, dove i medici si stanno prendendo cura di lei. Nell'obitorio di Brindisi, però, dai primi accertamenti sul cadavere si è appreso che i documenti trovati addosso alla salma non corrispondono a Gheorgiou Doulis. Il figlio, giunto all’obitorio, infatti, non ha riconosciuto il padre.

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Tra Italia e Albania

Le operazioni di soccorso sono state coordinate dalla Nave San Giorgio, della Marina Militare Italiana. La San Giorgio nel tardo pomeriggio di domenica è arrivata nell’area in cui si trovava il traghetto e si trova ancora, a circa dodici miglia dalla costa albanese, e a una quarantina da quella pugliese. Le operazioni di salvataggio dei passeggeri sono state possibili grazie agli elicotteri della Guardia costiera e della Marina, che hanno trasbordato le persone salvate sulla San Marco. Il traghetto al termine delle operazioni di soccorso sarà messo in sicurezza e legato ai rimorchiatori della ditta brindisina Barretta, che si trovano nell’area delle operazioni, che lo dovrebbero trainare fino a Brindisi.

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3. "GLI UOMINI PICCHIAVANO LE DONNE"

Un camionista greco che si trovava a bordo del traghetto Norman Atlantic ha detto che l’allarme anti-incendio è arrivato dopo che la maggior parte dei passeggeri, allertati dal fumo che stava invadendo le loro cabine, erano usciti fuori, e che non ha visto membri dell’equipaggio dare istruzioni ai passeggeri. Christos Perlis, 32 anni, ha parlato con Associated Press al telefono mentre era a bordo di una nave dei soccorsi. L’autista greco ha descritto le scene dei soccorsi come caotiche e piene di panico.

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«I nostri piedi bruciavano e dai piedi in su eravamo bagnati», ha raccontato Perlis ad Ap, aggiungendo che quando gli elicotteri dei soccorsi sono arrivati i passeggeri si sono fatti prendere dal panico. «Tutti si pestavano l’un l’altro per salire sull’elicottero», ha spiegato Perlis, aggiungendo che lui e un altro uomo hanno cercato di imporre un po’ d’ordine. «Prima i bambini, poi le donne e poi gli uomini. Gli uomini tuttavia hanno cominciato a colpirci per poter entrare per primi. Non hanno preso in considerazione le donne o i bambini, niente», ha detto Perlis.

 

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L’uomo ha raccontato di essersi salvato dopo essere salito in un cesto di un elicottero portando una ragazza. Il passeggero turco Saadet Bayhan, parlando con la televisione turca Ntv mentre si trovava a bordo di una nave dei soccorsi, ha confermato che non ci sono stati allarmi anti-incendio e che i passeggeri si sono svegliati gli uni gli altri. «Abbiamo fatto esperienza del Titanic. L’unica cosa che mancava è che non siamo affondati», ha detto.

 

 

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