arazzi villa medici 4

LA CANCEL CULTURE CI STA SCASSANDO L'ARAZZO - NEL MIRINO FINISCE UNA RAFFIGURAZIONE "SCHIAVISTA" A VILLA MEDICI, SEDE DELL'ACCADEMIA DI FRANCIA: SONO RITRATTI DIVERSI UOMINI DI COLORE ORIGINARI DELL'AFRICA SPEDITI A LAVORARE NELLE COLONIE OLANDESI - IL DIRETTORE DI VILLA MEDICI, NOMINATO NEL SETTEMBRE 2020 CON IL BENEPLACITO DI MACRON, HA DETTO DI AVER COINVOLTO UN GRUPPO DI ARTISTI E UNIVERSITARI PER "RICONSIDERARE" LE TAPPEZZERIE…

Leonardo Martinelli per “La Stampa

 

arazzi villa medici 6

Una decina di anni fa il nuovo arazzo venne scelto per decorare il Salone dei ricevimenti di Villa Medici. È l'Accademia di Francia, sulla collina del Pincio: il punto più alto di Roma, con il suo parco, un paradiso.

 

Fino a quel momento appesi ai muri vi erano state ampie tappezzerie astratte, scelte dallo scenografo e pittore Richard Pedruzzi. A quel momento si decise di recuperare dai magazzini l'arazzo delle Indie, una serie di otto tappezzerie, che Luigi XV (1710-74) aveva donato all'Accademia di Francia.

 

arazzi villa medici 7

A lungo, nessuno aveva trovato niente da ridire. Ma a Villa Medici ogni anno arrivano sedici artisti in residenza, con una generosa borsa di studio dello Stato francese: sorta d'avamposto della cultura parigina in quell'oasi di pace surreale, nel cuore di Roma. E così sul Pincio è piombata inevitabile la «cancel culture». Guardiamolo con più attenzione l'arazzo. Vi sono raffigurati diversi uomini di colore.

 

Le «Indie» si riferiscono a un mondo considerato all'epoca esotico e in particolare il Brasile. Sulla base di ricerche recenti, sono stati identificati nelle tappezzerie dei dignitari del regno del Congo inviati sul territorio brasiliano per convincere gli olandesi ad allearsi con i francesi contro i portoghesi.

 

arazzi villa medici 2

In altre scene figurano schiavi originari dell'Africa spediti a lavorare nelle colonie olandesi. Sta di fatto che i sedici artisti residenti del 2020-21, fin dagli inizi, hanno contestato la presenza dell'arazzo nel salone più rappresentativo.

 

Per la Notte bianca, uno degli eventi clou di Villa Medici, lo scorso 28 ottobre, i borsisti hanno chiesto la chiusura degli spazi. Per loro le tappezzerie «sono il frutto di una cultura visiva imperialista che, ricorrendo all'esotico, celebra le violenze colonialiste d'Europa, la schiavitù, lo sfruttamento eccessivo della natura e la riduzione degli umani allo stato di oggetti».

 

arazzi villa medici 3

Jérome Delaplanche, già responsabile della storia dell'arte a Villa Medici, ha contestato quella posizione «decolonialista»: «Si tratta di un attivismo politico il cui unico scopo è quello di incriminare l'Occidente. Non è ricerca della verità, ma un'opera di indebolimento».

 

Per poi aggiungere: «La storia viene strumentalizzata per diventare un'arma morale: dividere tra buoni e cattivi. L'unico obiettivo di questa ideologia postcoloniale è la condanna dell'Europa malvagia».

 

arazzi villa medici 4

Alla fine, con un'intervista al Figaro, è intervenuto Sam Stourdzé, 48 anni, direttore di Villa Medici, nominato nel settembre 2020 con il beneplacito di Emmanuel Macron. Ha ricordato di aver coinvolto un gruppo di artisti e universitari per "riconsiderare" le tappezzerie alla luce del dibattito attuale sulle rappresentazioni dell'immaginario coloniale». In realtà tra qualche settimana l'arazzo dovrà essere tolto dalle pareti del salone, che sarà sottoposto a un restauro (anche per recuperare alcune decorazioni lì dipinte dal mitico Balthus, che fu alla guida dell'istituzione romana dal 1961 al '77). Ci vorrà qualche mese e «a quel momento dovremo decidere cosa raccontare» con le opere esposte nel salone e riflettere sull'«immagine che la Villa vuole dare di sé stessa».

 

arazzi villa medici 1

«A questo stadio - aggiunge - stiamo incontrando, discutendo e scambiando opinioni con tutte quelle e quelli che vivono e lavorano qui». Accusato nei fatti di cedere agli «estremisti» della «cancel culture», precisa «noi non cancelliamo niente. Senza essere nel pentimento, possiamo aprirci a letture più complesse della storia. Oggi nel salone si trovano solo gli otto pezzi dell'arazzo delle Indie e poco più. Domani ci troveremo ancora l'arazzo, ma molte più cose». Insomma, si profila all'orizzonte un compromesso macronista: un colpo al cerchio e uno alla botte.

 

arazzi villa medici 5

Pure in questo la Villa Medici si conferma il riflesso della Francia contemporanea in terra italiana. «Al tempo stesso» è l'espressione più amata da Macron, presa in prestito dal filosofo Paul Ricoeur. Vuol dire non essere né di destra, né di sinistra. Essere tutto e il contrario di tutto. Annacquare la realtà in un decente e riduttivo centrismo. Significa pure sopravvivere alle polemiche della «cancel culture».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....