
LA CAPITALE SBANDA IN CURVA – DOPO MILANO, L’INCHIESTA SUL TIFO COINVOLGE ANCHE LAZIO E ROMA - SONO CINQUE I CALCIATORI BIANCOCELESTI (ALESSIO ROMAGNOLI, LUCA PELLEGRINI, IVAN PROVEDEL, ADAM MARUSIC E L’EX CIRO IMMOBILE) ASCOLTATI DALL’ANTIMAFIA DI ROMA: NESSUNO È INDAGATO, MA SONO STATI INTERROGATI PER RICOSTRUIRE PRESSIONI, BUSINESS E POSSIBILI MINACCE MOSSE DA FRANGE VIOLENTE DEL TIFO – GLI INCROCI TRA CURVA DELLA LAZIO E QUELLA INTERISTA - DALLE CARTE DELL’INCHIESTA EMERGE COME GLI AFFARI INTORNO ALL’OLIMPICO FACCIANO GIRI ENORMI PER TORNARE SEMPRE AL BOSS MICHELE SENESE – IL RUOLO DI UN SUO CONGIUNTO NEL "GRUPPO QUADRARO", NUOVA FORMAZIONE DEL TIFO GIALLOROSSO…
Nello Trocchia per “Domani” - Estratti
Sono cinque i calciatori della Lazio ascoltati dalla distrettuale antimafia di Roma come persone informate sui fatti. L’indagine punta a ricostruire pressioni, affari e possibili minacce mosse da frange violente del tifo orfane del capo indiscusso, Fabrizio Piscitelli, ucciso il 7 agosto 2019, ma con la rete di contatti, potere e interessi ancora in piedi.
Dopo aver svelato i primi quattro, Domani è in grado di rivelare anche il nome di un quinto giocatore biancoceleste convocato in procura. Non si esclude che possano sfilare davanti ai magistrati, pm Francesco Cascini e Francesco Gualtieri, anche altri tesserati.
Il quinto nome I carabinieri hanno raccolto le testimonianze dell’ex centravanti Ciro Immobile, ora al Bologna, ma anche dei difensori Alessio Romagnoli, Luca Pellegrini e del portiere Ivan Provedel. Il quinto nome sarebbe Adam Marusic. I professionisti non sono indagati: a loro sono state mostrate alcune foto, alcuni degli interrogatori si sono protratti per oltre un’ora.
Un filone d’inchiesta che riapre il capitolo degli interessi di chi vive la curva nascondendo affari e un radicato sistema di potere.L’indagine scuote ancora di più un ambiente già segnato da una partenza calcistica a rilento. Da quando Claudio Lotito è presidente, quello di domenica sembra il derby più complicato.
È a rischio ordine pubblico, l’ultima volta che le due squadre si sono affrontate ad aprile è finita con feriti e scontri. L’allerta è alta anche perché si teme l’arrivo di gruppi di tifoserie straniere.
L’ordine pubblico non è l’unico pensiero per il senatore forzista, ancora indagato in un’inchiesta per le plusvalenze, che deve affrontare l’acrimonia del pubblico biancoceleste per gli scarsi risultati e l’asfittico mercato estivo.
Ma è l’indagine della distrettuale antimafia a rendere l’atmosfera tesa. L’ambiente sembra ripiombare in un incubo già vissuto quando a dominare la scena c’era Piscitelli. La sua morte non ha interrotto quella trama di interessi e affari che muove alcune frange del tifo biancoceleste e non solo.
Biglietti, parcheggi, magliette, merchandising, food e beverage, ogni settore suscita l’appetito di chi governa passione e affari in gradinata.
(...) Dalle carte emerge il ruolo di risolutore di controversie del pugile Orial Kolaj, non indagato, amico degli ultrà interisti e sodale di Piscitelli. Gli albanesi tornano sempre in questa storia. «Sia nelle carte lombarde che nelle attenzioni degli inquirenti romani c’è sempre nell’ombra un dominus indiscusso, a valle ci sono suoi fedelissimi a fare affari o sue vecchie conoscenze: Michele Senese», dice chi conosce la curva.
Senese è uno dei re di Roma, originario di Afragola, costola capitolina della potente famiglia criminale dei Moccia. Come a Milano, dopo l’uccisione dello storico capo ultrà dell’Inter Vittorio Boiocchi, anche a Roma dopo l’omicidio Piscitelli si sono aperti vari filoni d’indagine e i fari si sono accesi sull’eredità di affari e potere.
Sull’omicidio del narco-ultrà, dopo la condanna in primo grado di Leandro Musumeci, manca ancora il ruolo dei mandanti e si punta dritto su Michele Senese, che dopo aver benedetto l’inizio della parabola criminale di Piscitelli ne avrebbe anche sancito la fine. Sull’Olimpico aleggia il fantasma del boss, come rivelato da questo giornale qualche mese fa, raccontando il ruolo di un suo congiunto nel gruppo Quadraro, nuova formazione del tifo giallorosso dopo lo scioglimento dei Fedayn.
Questi ultimi guidati per anni da Raffaele Purpo, detto “er Mafia”, morto nel 2021, che al suo matrimonio ha avuto due testimoni d’eccezione: Piscitelli e Gennaro Senese, fratello del boss ucciso nel ‘97.
Gli affari fanno giri enormi e tornano sempre a Michelino o’ pazzo, il fantasma dell’Olimpico e di Roma.
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CURVA NORD ULTRA' LAZIO