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IL CASO PARAGON SI INGROSSA E ARRIVA FINO ALLA SANTA SEDE – I SERVIZI SEGRETI ITALIANI, CHE HANNO HACKERATO IL CELLULARE DI DON MATTIA FERRARI, CAPPELLANO DI BORDO DELL’ONG MEDITERRANEA, HANNO LETTO ANCHE LE MAIL CHE IL PRETE SI È SCAMBIATO CON PAPA FRANCESCO, CON CUI ERA IN STRETTI RAPPORTI – È STATO IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO AD AMMETTERE, DAVANTI AL COPASIR, CHE GLI ATTIVISTI DI MEDITERRANEA SONO STATI INTERCETTATI “SECONDO LA LEGGE” DAGLI 007 – I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI NON SI SONO PRESENTATI AL PARLAMENTO EUROPEO, DOVE ERANO STATI CONVOCATI PER FORNIRE SPIEGAZIONI SULLO SPIONAGGIO ATTRAVERSO LO SPYWARE ISRAELIANO, CHE VEDE COINVOLTI ANCHE GIORNALISTI DI “FANPAGE” 

Estratto dell’articolo di Stefano Vergine per “Domani”

 

don Mattia Ferrari - ong mediterranea

Non c’è stato solo il tentativo di hackerare il cellulare di don Mattia Ferrari, cappellano di bordo dell’ong Mediterranea Saving Humans e in grande sintonia con Papa Francesco.

 

Il sospetto, adesso, è che a essere state intercettate siano state anche le email del sacerdote schierato per aiutare i migranti.

 

I controlli effettuati dai consulenti della ong sull’account di don Ferrari hanno rilevato una nuova anomalia: le mail che inviava e riceveva venivano reindirizzate su un server, di cui al momento non si conoscono né i proprietari né il luogo in cui si trova. Chi ha accesso a quel server ha potuto analizzare anche le conversazioni tra il cappellano e il papa, scomparso il 21 aprile scorso.

 

alfredo mantovano al copasir - foto lapresse

Fu lo stesso pontefice a raccontare di aver instaurato un saldo rapporto con don Mattia: i due si sentivano al telefono e anche attraverso la posta elettronica. A chi interessavano le comunicazioni di don Ferrari?

 

Mentre si attendono risposte, martedì 13 maggio si è riunita la Libe. Tuttavia i ministri Nordio e Piantedosi non si sono presentati.

 

Alla commissione del parlamento europeo che si occupa di diritti e giustizia avrebbe dovuto partecipare anche il sacerdote insieme ad altre vittime dell’attacco tramite spyware: gli inviti in questo caso sono stati annullati. «Mi è arrivata una mail in cui mi è stato comunicato che non sarei stato ascoltato, e che si auspica una collaborazione futura», racconta don Ferrari.

 

don Mattia Ferrari e luca casarini

Una scelta politica: il Partito popolare europeo (Ppe) e il gruppo dei Conservatori e riformisti europei (Ecr), che comprendono Forza Italia e Fratelli d’Italia, sono riusciti a evitare che a parlare davanti alla commissione ci fossero le vittime.

 

[...] A compensare la mancanza degli spiati ci ha provato John Scott-Railton, il ricercatore di Citizen Lab che si sta occupando di analizzare i telefoni delle vittime e che ha seguito casi analoghi in Europa, dallo spyware Pegasus della Nso a Predator di Intellexa. Con Audrius Perkauskas (Commissione europea) ed Helen Charles (Meta), Scott-Railton è stata una delle tre persone audite nella seduta della Libe.

 

LO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

«Le vittime dovrebbero essere qui oggi a raccontare le loro storie», ha detto mostrando le loro facce agli europarlamentari. Per l’esperto informatico di Citizen Lab i casi legati a Paragon emersi finora «sono solo la punta dell’iceberg» e i governi nazionali hanno «grandi responsabilità». […]

 

Dell’Italia, il Paese finora con più target di Paragon, Scott-Railton ha parlato per rispondere a una domanda dell’eurodeputato Alessandro Ciriani, fratello del ministro Luca. Ciriani, rappresentante di Ecr, ha chiesto un’opinione sull’ipotesi che potrebbero essere stati governi stranieri a intercettare le vittime italiane di Paragon.

 

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE

Un’opzione ancora valida per i giornalisti Cancellato (sentito ieri 14 maggio dalla Libe) e Pellegrino, la cui intercettazione non ha finora trovato spiegazione da Roma. «Questa sarebbe un’occasione per il governo italiano di dire che non è stato lui – è stata la risposta di Scott-Railton al politico della maggioranza Meloni – Basterebbe controllare i registri, è sufficiente il tempo che serve per farsi un espresso».

 

Insomma sarebbe sufficiente che Aise e Aisi, acquirenti delle tecnologie prodotte dalla società israeliana, controllassero nei propri registri i numeri di telefono delle vittime per dare una risposta definitiva sul coinvolgimento del governo italiano nel caso.

 

alfredo mantovano foto mezzelani gmt 009

Mentre la magistratura è al lavoro sul caso, entro fine maggio è attesa la relazione al parlamento italiano da parte del Copasir. Il comitato che si occupa di sicurezza ha realizzato un ciclo di interrogazioni su Paragon, che hanno coinvolto anche i servizi segreti.

 

È stato il sottosegretario Alfredo Mantovano ad ammettere che gli attivisti di Mediterranea sono stati intercettati, senza violazioni di legge, col software israeliano. Le diverse audizioni non hanno tuttavia ancora risposto ad altri interrogativi. Chi ha spiato i giornalisti di Fanpage? Quante sono in tutto le vittime? Chi sono i mandanti?

matteo piantedosi carlo nordio foto lapressespyware Paragondon mattia ferrari. 7don mattia ferrari

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