maria denisa adas

CHE FINE HA FATTO MARIA DENISA ADAS, ESCORT ROMENA SCOMPARSA A PRATO? - LA 30ENNE È SPARITA DOPO AVER INCONTRATO IL SUO ULTIMO CLIENTE, VENERDÌ 16 MAGGIO ALLE 23:35: LA PROSTITUTA AVEVA AVVISATO LE SUE COLLEGHE CHE SI SAREBBE INTRATTENUTA CON UN UOMO "PERICOLOSO" - IL MISTERO: IL CLIENTE, CHE È STATO IDENTIFICATO MA NON INTERROGATO, PRIMA DELL'APPUNTAMENTO HA EFFETTUATO TRE CHIAMATE. A CHI? - LA CONFESSIONE DELLA ESCORT A UNA SUA AMICA POCHI GIORNI FA: "SE MI TROVANO, MI AMMAZZANO" - GLI INQUIRENTI INDAGANO PER SEQUESTRO DI PERSONA...

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(Adnkronos) - Mentre il mistero si infittisce, le indagini sulla scomparsa di Maria Denisa Adas, trentenne romena residente a Roma, proseguono a ritmo serrato e su più fronti. Da giovedì 15 maggio non si hanno più notizie della giovane, escort di professione, vista per l'ultima volta nella zona intorno a un residence di via Ferrucci, a Prato, dove si trovava per lavoro.

 

La frase inquietante pronunciata poco prima della sua sparizione - "Se mi trovano, mi ammazzano" - e riferita da un testimone agli inquirenti, ha acceso l'allarme in Procura e spinto il procuratore Luca Tescaroli ad aprire un fascicolo per sequestro di persona al momento contro ignoti.

 

Nel pomeriggio di martedì 20 maggio i carabinieri del Sis, delle compagnie di Prato e Firenze e le unità cinofile hanno ispezionato a fondo il residence dove alloggiava Maria Denisa, concentrandosi sulla sua stanza al secondo piano e sull'auto, una Fiat 500 rossa, parcheggiata davanti allo stabile da giorni. Dalla vettura è stato prelevato il coprivolante, dalla stanza uno spazzolino da denti e un indumento. Gli investigatori cercano ogni dettaglio che possa aiutare a ricostruire gli ultimi movimenti della giovane.

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Alcuni elementi alimentano l'ipotesi di un allontanamento improvviso e potenzialmente forzato: le chiavi sono state trovate all'interno della stanza, la porta non chiusa, una valigia è sparita mentre trucchi, due paia di scarpe - una delle quali posta su un armadio alto - e altri oggetti personali sono rimasti. "Non si separava mai dai trucchi", raccontano le colleghe, sollevando dubbi sulla natura della sua scomparsa.

 

Le telecamere esterne del residence hanno immortalato due uomini la sera della sparizione, venerdì 16 maggio. Il primo ha lasciato l'edificio alle 20:45 ed è stato già sentito: ha fornito un alibi. Il secondo, considerato al momento l'ultimo cliente della donna, è stato identificato ma non ancora sarebbe stato ascoltato.

 

Sarebbe rimasto con lei fino alle 23:35 e avrebbe effettuato tre chiamate prima di incontrarla. Potrebbe risiedere fuori provincia: anche per questo motivo sono stati coinvolti i carabinieri di Firenze e il Racis (Raggruppamento investigazioni scientifiche) dell'Arma, ora impegnati nei rilievi più delicati.

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Oltre ai contatti fisici, l'attenzione degli inquirenti si concentra ora sulla chat di gruppo in cui Maria Denisa comunicava con altre escort. La sera della sua scomparsa, la ragazza avrebbe condiviso un messaggio di avvertimento contro un cliente "pericoloso". Quella conversazione potrebbe essere stata alterata dopo la sparizione, forse per rimuovere elementi compromettenti. Una manomissione che rafforza i sospetti.

 

Da giorni, inoltre, entrambi i cellulari della donna risultano spenti e introvabili. È nei loro dati, contatti e messaggi che gli investigatori sperano di trovare la chiave per sbloccare il caso. La Procura non esclude che Maria Denisa possa essere stata costretta a salire su un'altra auto, condotta altrove, o addirittura detenuta contro la sua volontà.

 

La frase pronunciata al telefono da Maria Denisa ("Se mi trovano, mi ammazzano") e sentita da un testimone durante una conversazione avvenuta a Prato lo stesso giorno della scomparsa, è ora al centro delle indagini. Un'allusione che fa pensare a una minaccia ben più grande di un semplice cliente pericoloso: forse a una rete che gestisce il giro della prostituzione e che potrebbe aver voluto farla sparire.

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L'ipotesi meno drammatica - il sequestro - è al momento quella formalizzata, ma non si esclude nulla. Il tempo, però, potrebbe giocare un ruolo decisivo. Gli inquirenti continuano a scandagliare ogni dettaglio, mentre le ricerche si allargano ben oltre il residence di via Ferrucci.

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