milena gabanelli gli esami del sangue in farmacia e in un laboratorio di analisi

CI POSSIAMO FIDARE DEGLI ESAMI DEL SANGUE FATTI IN FARMACIA? MI-JENA GABANELLI SPIEGA PERCHÉ È MEGLIO RIVOLGERSI A UN LABORATORIO: “IL LIVELLO DI ATTENDIBILITÀ LO VEDIAMO A PARTIRE DA TRE FATTORI: I CONTROLLI DI QUALITÀ PRIMA DELL’ESECUZIONE DELL’ESAME, GLI STRUMENTI CON CUI VENGONO SVOLTE LE ANALISI, IL TIPO DI REFERTO. LE FARMACIE NON HANNO ALCUN OBBLIGO NÉ SUL CONTROLLO DI QUALITÀ DEI RISULTATI, NÉ SUGLI STRUMENTI E LE PROCEDURE CHE UTILIZZANO. INOLTRE I FARMACISTI CONSEGNANO UNO SCONTRINO ANONIMO CHE NON HA ALCUN VALORE DI REFERTO MEDICO…” - VIDEO

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABANELLI SUGLI ESAMI DEL SANGUE ESEGUITI IN FARMACIA

 

Estratto dell’articolo di Milena Gabanelli, Simona Ravizza per il “Corriere della Sera”

 

milena gabanelli gli esami del sangue in farmacia e in un laboratorio di analisi 7

Le farmacie promettono di eseguire esami non invasivi, che fanno risparmiare tempo senza le lunghe attese lontano da casa o dall’ufficio, con la stessa qualità dei risultati di un laboratorio. Parliamo delle analisi per misurare i valori di colesterolo, trigliceridi, glicemia, emoglobina glicata, potassio, transaminasi, creatinina, Proteina C-Reattiva, tempo di protrombina (PT/INR), e persino i 18 parametri dell’emocromo. Nessun ago in vena, le analisi sono eseguite pungendo il polpastrello di un dito da cui viene prelevata una goccia di sangue, poi depositata su una striscia o un dischetto reattivo che viene inserito in uno strumento diagnostico. L’esito è immediato. Ma qual è il livello di attendibilità di questi risultati?

 

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Lo vediamo a partire dai tre fattori che lo influenzano: i controlli di qualità prima dell’esecuzione dell’esame, gli strumenti con cui vengono svolte le analisi, il tipo di referto.

Laboratori e farmacie: la procedura I laboratori di analisi sono sottoposti per legge a un controllo di qualità interno e a uno esterno. Nella pratica significa che ogni mattina, e dove necessario più volte al giorno, viene controllato il buon funzionamento del macchinario che esegue l’esame. Per farlo, viene inserito nello strumento un campione di materiale di cui si conoscono i valori, e poi vengono confrontati con il risultato ottenuto (è sempre ammesso un piccolo margine di errore).

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Inoltre, periodicamente, il risultato deve essere confrontato anche con quello di altri laboratori […] Le farmacie, invece, non hanno alcun obbligo: né sul controllo di qualità dei risultati, né sugli strumenti e le procedure che utilizzano. Di fatto ciò che viene misurato può non corrispondere ai valori che realmente circolano nel sangue.

 

Gli strumenti di misurazione I sistemi diagnostici in uso nelle farmacie tecnicamente sono chiamati Point of care test (Poct). Hanno il marchio CE, ma difficilmente riescono a garantire la stessa qualità dei risultati delle analisi eseguite in laboratorio.

[…] La verifica sul campo Abbiamo fatto una prova diretta facendo un controllo sui livelli di colesterolo: prima in una farmacia del centro di Milano e pochi giorni dopo in un laboratorio analisi pubblico. Ed ecco gli esiti: per la farmacia il colesterolo totale segna 185, il laboratorio indica 205. Il colesterolo cattivo (Ldl) 98, mentre è 131 per il laboratorio, che indica anche il valore target: inferiore a 100. L’esito della farmacia dunque è tranquillizzante, quando nella realtà è consigliabile informare il proprio medico.

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E cosa consegna la farmacia? Uno scontrino anonimo, senza la firma dell’operatore sanitario che ha eseguito le analisi e senza i valori di riferimento, o meglio i limiti decisionali e target terapeutici, che permettono di capire se il risultato — ammesso che sia corretto — rientra nei parametri. Un foglietto che non ha alcun valore di referto medico, non è tracciabile, né compare nel fascicolo sanitario elettronico. Costo: 18 euro.

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Quello che i pazienti non sanno Tira le conclusioni Mario Plebani, presidente della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (Eflm) e tra i 100 patologi più influenti al mondo: «Gli esami eseguiti in farmacia possono avere come unico scopo il monitoraggio di parametri già noti per vedere il trend di evoluzione dei valori, ma non certo per decidere la somministrazione o meno di una terapia. Non servono insomma per avere una diagnosi, ed anche nel caso del monitoraggio, l’operatore dovrebbe eseguire i controlli di qualità sugli strumenti. Invece le farmacie al momento non sono connesse con i servizi di medicina di laboratorio pubblici, non sono sottoposte a rigorosi controlli e dunque non garantiscono la confrontabilità dei risultati».

 

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Sono sempre di più i cittadini che eseguono a pagamento questi tipi di esami nelle farmacie, ma difficilmente vengono informati sull’affidabilità delle analisi. […]

Sarebbe auspicabile un intervento del ministro della Salute per passare dall’attuale deregulation a sistemi che garantiscano al cittadino qualità e sicurezza degli esami ovunque essi vengano eseguiti. Finora ciò è affidato solo all’iniziativa delle Regioni, prima su tutte la Lombardia che con una delibera del 18 novembre 2024 pone allo stato attuale le farmacie fuori dal perimetro della Medicina di laboratorio. Come a marcare bene la differenza.

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