emmanuel macron olaf scholz centrale energia nucleare nucleari atomo

PARIGI VAL BENE UN ATOMO - IL CLAMOROSO DIETROFRONT DEL GOVERNO TEDESCO: OLAF SCHOLZ HA DECISO CHE NON CHIEDERÀ MODIFICHE ALLA BOZZA DI TASSONOMIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA, CHE HA INSERITO L’ENERGIA NUCLEARE TRA LE FONTI VERDI -  IL SUCCESSORE DELLA MERKEL NON VUOLE FAR INDISPETTIRE LA FRANCIA, IL PIÙ GRANDE SPONSOR EUROPEO DELL’ATOMO, ALL’INIZIO DEL PROPRIO MANDATO. E COMUNQUE BERLINO NON AVREBBE I NUMERI PER BOCCIARE IL DOCUMENTO

Sergio Giraldo per “La Verità”

 

Steffen Hebestreit

Tanto tuonò che non piovve. Con un dietrofront che ha del clamoroso, dopo mesi di dichiarazioni bellicose, il governo tedesco, attraverso il portavoce Steffen Hebestreit, ha fatto sapere che non chiederà rilevanti modifiche alla bozza di tassonomia green diffusa dalla Commissione europea e che si asterrà in sede di Consiglio europeo al momento del voto sul provvedimento.

 

Il portavoce ha anche specificato che il governo «semaforo» guidato da Olaf Scholz non seguirà il governo austriaco nella sua decisione di proporre una causa contro la Commissione europea per l'inclusione del nucleare nella tassonomia verde, chiarendo che la vertenza non potrebbe comunque riguardare il merito del provvedimento.

UNA DELLE TRE CENTRALI NUCLEARI TEDESCHE CHIUSE IL 31 DICEMBRE

 

Come previsto da La Verità il 16 novembre e ancora ieri, la Germania abbozza e, pur non nascondendo un atteggiamento critico sui contenuti dell'atto delegato che stabilisce la classificazione degli investimenti «sostenibili», decide di non intervenire ulteriormente.

 

Di fatto, il governo Ampel lascia via libera a un provvedimento di compromesso che, pur rappresentando un sonoro schiaffo alle pulsioni antinucleari dei Verdi, è un successo per il sistema industriale e finanziario tedesco, perché gli consente di utilizzare il gas come fonte di energia di transizione.

 

emmanuel macron olaf scholz

Olaf Scholz, forse al primo vero ostacolo politico da Cancelliere, si dimostra avveduto, nel frangente. Da una parte sa bene che in una eventuale conta dei voti in Europa la Germania non riuscirebbe ad aggregare tutto il consenso necessario a bocciare il documento (almeno 20 Stati membri dell'Ue che rappresentino almeno il 65% della popolazione totale).

 

Dall'altra, non intende ingaggiare una sfida con la Francia, maggiore sponsor del nucleare, giusto all'inizio del proprio mandato e con le elezioni presidenziali francesi che incombono. Su queste considerazioni ha influito anche, almeno in parte, la posizione del governo italiano, che si è venuta chiarendo nelle scorse settimane.

 

centrale nucleare

All'ultimo Consiglio europeo dei ministri dell'Energia dei primi di dicembre, infatti, il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani si era detto non contrario all'inclusione del nucleare tra le fonti sostenibili in un'ottica di decarbonizzazione. Non c'è ancora una posizione ufficiale del governo italiano sulla bozza. Tuttavia, tenuto conto del recente Trattato del Quirinale tra Francia e Italia, è assai difficile che il governo di Mario Draghi si schieri contro il partner con cui si è appena lanciato in un rapporto così stretto.

 

olaf scholz emmanuel macron

Ieri la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha scritto che i vertici del governo Ampel avevano da tempo concordato la posizione tedesca nei confronti del documento sulla tassonomia. Ciononostante, due importanti ministri in quota Verdi, Robert Habeck e Steffi Lemke, proclamano a gran voce il proprio dissenso, mentre il neoeletto Cancelliere preferisce non esprimersi direttamente sulla questione.

 

Anche perché una forzatura su questo tema rischierebbe di incrinare il cuore dell'Unione, quell'intesa Germania-Francia che è alla base dell'euro e dell'intera Unione. Il nucleare per la Francia è troppo importante, al punto da essere irrinunciabile. Non è possibile, oggi, un altro testo: l'Unione si romperebbe e questo non è nei piani della Germania. Anzi. Come spiegato ieri da queste colonne, nel giro di un decennio quello francotedesco sarà un unico sistema elettrico integrato e alla Germania servirà quel profilo di base che le centrali nucleari francesi potranno fornire.

annalena baerbock robert habeck 2

 

La bozza di atto delegato sulla tassonomia, se confermata, è una chiara sconfitta politica per i Verdi, che appena giunti al governo devono incassare obtorto collo anche l'inclusione del gas nella tassonomia delle fonti di energia utili alla transizione ecologica. La questione del gas in Germania è spinosa perché riguarda soprattutto il gasdotto Nord stream 2 e le sue delicatissime implicazioni di politica estera.

 

Sul piano interno è chiaro che la maggioranza di governo dovrà concedere ai Verdi qualche vittoria più avanti su altri dossier, per evitare di indebolire la coalizione.Dal punto di vista tecnico, i Verdi sembrano gli unici a non rendersi conto che gas e nucleare sono e saranno ancora per lungo tempo indispensabili in tutta Europa per soddisfare la domanda e mantenere le reti in equilibrio.

centrale nucleare 2

 

Soprattutto se si pensa che i piani dell'Ue per la decarbonizzazione impongono una progressiva elettrificazione dei consumi, sino ad azzerare gas e petrolio in meno di 30 anni. In soldoni, si tratta di raddoppiare la domanda elettrica. Ieri anche l'importante quotidiano tedesco Die Welt si è espresso in maniera molto severa sulla posizione dei Verdi, definendola una sciocchezza: «Qualcuno crede davvero che la Germania coprirà la sua galoppante domanda di energia con la sola elettricità verde?»

 

christian lindner olaf scholz annalena baerbock robert habeck

Un refolo di pragmatismo sembra quindi spirare tra Buxelles e Berlino, mentre in Italia gli ambientalisti chiedono che il Pd si opponga in tutte le sedi alla bozza di atto delegato. Posto che una contrarietà del Pd non sposterebbe nulla negli equilibri europei così faticosamente raggiunti, dovrà essere Enrico Letta, già commendatore della Legion d'onore, a spiegare il perché ai suoi.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)