bari mafia clan parisi

COCA, COZZE PELOSE E COLLETTI BIANCHI: A BARI AVANZA UNA HOLDING CRIMINALE – LA NUOVA MAFIA, AL CENTRO DELL’INCHIESTA CHE HA COINVOLTO I CONSIGLIERI COMUNALI BARESI MARIA CARMEN LORUSSO E FRANCESCA FERRI, SI ISPIRA ALLA ’NDRANGHETA: AI RITI “RURALI” E AL TRAFFICO DI DROGA AFFIANCA IL RICICLAGGIO DEL DENARO ATTRAVERSO CANALI “LEGALI” E IL TENTATIVO DI INFILTRARSI NELLA POLITICA – IL CLAN PARISI EVITA LA VIOLENZA, DOPO LA FAIDA PER IL CONTROLLO DELLE PIAZZA DI SPACCIO...

Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per “La Stampa”

 

MAXI BLITZ CONTRO IL CLAN PARISI PALERMITI A BARI

Feroci come i Corleonesi degli anni Ottanta, dotati di fiuto per gli affari. Ma l'ultimo upgrade criminale della mafia di Bari ribattezzata "Camorra pugliese" senza avi campani – intendendo con questa una delle tre articolazioni del crimine di quella regione che affianca la Sacra Corona e la Società foggiana - è quello del modello ‘ndrangheta di cui non condividono solo riti e gradi ma anche il percorso di metamorfosi da mafia rurale a holding del crimine.

 

Con la crescente ossessione di affiancare all'ancestralità un profilo di evoluzione quasi darwinistico che la proietti nelle relazioni esterne, nei rapporti col mondo dei professionisti. Che parli a pezzi della politica, alle amministrazioni dei territori, che garantisca supporto elettorale per eleggere candidati pronti a soddisfare le proprie ambizioni di guadagno e di potere.

 

MAXI BLITZ CONTRO IL CLAN PARISI PALERMITI A BARI

Il fine - ça va sans dire - è infiltrarsi progressivamente nell'economia legale per reinvestire gli enormi flussi di denaro generati con il traffico di cocaina e hashish sulla rotta albanese. […]

 

Bari non è la quarta mafia foggiana, ma segue a ruota il percorso di emancipazione dallo splendido isolamento delle pistole e della droga. Perché «da un lato – riferiscono fonti investigative autorevoli - si sviluppa in autonomia, non è gerarchicamente collegata ad essa, si ferma nei propri confini e non subisce invasioni orizzontali» degli altri gruppi, «e dall'altro – come si legge nei documenti dell'intelligence dell'Antimafia datati 2022 - ha saputo sviluppare una politica di consolidamento e di espansione caratterizzata da una penetrante e pervasiva capacità di controllo militare del territorio e da una spiccata vocazione relazionale finalizzata all'attuazione di un più evoluto modello di mafia degli affari».

 

maria carmen lorusso giacomo olivieri

Lo dicono più fattori al netto delle risultanze dell'ultima operazione della polizia con 137 arresti e di tutta la vicenda legata alle due consigliere dell'assise civica finite nella bufera Maria Carmen Lorusso e Francesca Ferri. È il caso dei primi scioglimenti di Comuni nell'area della provincia come avvenuto a Valenzano nel 2019.

 

Lo dicono ancora le sei interdittive emesse dalla Prefettura di Bari non più tardi di 8 mesi fa: le aziende si occupavano di armamento ferroviario, settore agricolo e zootecnico, autotrasporto per conto terzi e commercio di rottami metallici.

 

MAXI BLITZ CONTRO IL CLAN PARISI PALERMITI A BARI

[…] Lo dice ancora l'inchiesta "Corona" del Ros, oggi guidato dal colonnello Massimo Corradetti, che ha smascherato le infiltrazioni dei clan nel mercato della pale eoliche e altre che hanno acceso un faro sul mercato del pesce e sulle aziende di confezionamento collegate.

 

Tutti sono consapevoli di questa metamorfosi in atto. Che non cancella le frizioni interne ai gruppi al governo di diversi quartieri di Bari, ma che per volontà del vertice e cioè degli storici boss del clan Parisi cerca di sotterrare l'uso della violenza pubblica a partire dal 2017, dalla sanguinosa faida per il controllo delle piazze di spaccio di Bari vecchia.

 

MAXI BLITZ CONTRO IL CLAN PARISI PALERMITI A BARI

Lo ha sottolineato il giorno del blitz il procuratore Roberto Rossi che parlando della camorra barese l'ha dipinta come «pericolosa non solo per l'aspetto militare ma anche per la tendenza a cercare di penetrare dentro la società civile e politica al fine di raggiungere maggiori profitti». Vi è stata, secondo Rossi, «una parziale e circoscritta attività di inquinamento del voto all'interno delle comunali su cui l'amministrazione ha saputo rispondere».

 

I numeri di Avviso Pubblico diramati a novembre nel dossier "La Linea della Palma" disegna la Puglia come la quarta regione per enti locali sciolti per mafia «con 26 amministrazioni coinvolte dal 2001 al 2023». Negli ultimi 18 mesi tre sono finite sotto la scure delle Prefetture, di cui due a Foggia (Trinitapoli e Orta Nova).

 

MAXI BLITZ CONTRO IL CLAN PARISI PALERMITI A BARI

[…] Tra gli episodi contestati anche frequentazioni, parentele e legami affettivi da parte dei consiglieri comunali con esponenti locali della criminalità organizzata. Dagli appalti al sistema di videosorveglianza, all'assegnazione delle case popolari ad affiliati ai clan all'assenza di certificati antimafia per alcune imprese che hanno gestito servizi pubblici, è lunga la lista di esempi delle nuove mire delle cosche. Di quella trasformazione che a Bari, sulla scorta di Foggia, cercano di entrare nella zona grigia.

MAXI BLITZ CONTRO IL CLAN PARISI PALERMITI A BARI maria carmen lorusso giacomo olivieri 1 MAXI BLITZ CONTRO IL CLAN PARISI PALERMITI A BARI

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO