settimo mineo

COSE DI COSA NOSTRA - COLPO ALLA NUOVA CUPOLA: ARRESTATO L’EREDE DI RIINA, È IL BOSS SETTIMO MINEO. NEL MAXI-BLITZ DEI CARABINIERI, FERMATA LA RIORGANIZZAZIONE DELLE COSCHE: 46 ARRESTI - L’ULTIMO PADRINO È UN GIOIELLIERE 80ENNE:  SCAMPO’ A UN OMICIDIO NEL 1982 - QUANDO FU ARRESTATO DA FALCONE, NEL 1984, DISSE: “NON SO DI CHE PARLA, CADO DALLE NUVOLE”

SALVO PALAZZOLO per repubblica.it

 

settimo mineo

La Cupola di Cosa nostra è tornata a riunirsi, il 29 maggio scorso. Non accadeva dal 1993. I capi delle famiglie di Palermo si sono ritrovati per eleggere il nuovo padrino, l’erede di Totò Riina morto un anno fa. E’ l’ottantenne Settimo Mineo, ufficialmente gioielliere con negozio in centro, il più anziano fra i boss della mafia siciliana, il giudice Falcone l’aveva arrestato nel 1984 e lui spavaldo aveva detto all’interrogatorio: “Non so di che parla, cado dalle nuvole”. Una vita per la mafia. Ma il mandato di Settimo Mineo si è già concluso: all’alba, la procura di Palermo diretta da Francesco Lo Voi ha fatto scattare un maxi blitz dei carabinieri nei confronti di 46 fra boss e gregari. E tra i fermati c’è anche il capo dei capi che avrebbe dovuto inaugurare la nuova era mafiosa.

 

 

Passato e presente continuano a intrecciarsi nella Palermo della mafia. Dopo i colpi durissimi subiti negli ultimi anni, Cosa nostra stava provando a riorganizzarsi, questa volta in maniera più stabile, ricostituendo la commissione provinciale, l’organismo di rappresentanza delle famiglie che non si era più riunito perché solo il capo dei capi in carica, Totò Riina, avrebbe potuto convocarlo. Morto il padrino di Corleone, sono partite subito le procedure per la nuova Cupola. Oggi, in discussione, ci sono soprattutto due grandi affari per la mafia palermitana: il traffico di droga e le scommesse on line. Business da milioni di euro.

blitz contro nuova cupola - arresto settimo mineo 7

 

Le ultime mosse dei padrini non sono sfuggite all’antimafia. La campagna elettorale per il nuovo governo mafioso è stata seguita passo passo dai carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale diretto dal colonnello Antonio Di Stasio. A coordinare questa maxi indagine, un pool di magistrati composto dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Maurizio Agnello, Francesca Mazzocco, Amelia Luise, Dario Scaletta, Gaspare Spedale e Bruno Brucoli.

 

 

 

L’ultima inchiesta parla di un Cosa nostra che resta insidiosa, soprattutto per le infiltrazioni nell’economia legale e le relazioni. Le intercettazioni hanno sorpreso insospettabili imprenditori che addirittura cercavano i boss, per la soluzione di alcuni loro problemi. Mafia-agenzia di servizi, i più svariati: dal recupero crediti alla mediazione di controversie.

 

Il nuovo capo

arresto settimo mineo

“Lo zio Settimo è devoto”, dicevano di lui i mafiosi. Devoto a Cosa nostra, davvero una vita per l'organizzazione, anche se rischiò di essere ucciso nel 1982, nell’agguato in cui morì il fratello Giuseppe, un altro fratello – Antonino - era stato assassinato sei mesi prima,  davanti alla gioielleria di famiglia: all'epoca, c’era grande agitazione nella famiglia di Pagliarelli, fra i Mineo e i Motisi, ma il giovane Settimo seppe distinguersi per equilibrio e diplomazia, si guadagnò sul campo la stima di Totò Riina e dei suoi fedelissimi. Anche quando fu arrestato, chiamato in causa dalle dichiarazioni del primo pentito di mafia, Leonardo Vitale, all’inizio degli anni Settanta; poi, Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno aggiunsero altre rivelazioni e Mineo venne condannato al primo maxi a 7 anni, ridotti in appello a 5 anni e 4 mesi. Il boss di Pagliarelli è stato riarrestato, dalla squadra mobile, nel 2006 e ha scontato un’altra condanna, a 11 anni. Ma non ha mai avuto un cedimento in carcere.

toto riina

 

Tornato in libertà, si è ritrovato in una situazione di fibrillazione tra le famiglie di Palermo, alle prese con gli arresti dei nuovi capi e le scarcerazioni di vecchi mafiosi desiderosi di rimettersi in azione. E ben presto, Mineo ha assunto il ruolo di gran mediatore, di garante per tutte le famiglie. I carabinieri lo hanno seguito mentre tesseva la sua rete di alleanze per ottenere il più ampio consenso.

 

giovanni falcone fotografato da mimmo chianura

Il vecchio boss non utilizzava telefonini, e camminava molto a piedi, era lui che andava a trovare i mafiosi delle altre famiglie, un modo per evitare rischiosi summit. Ma il nuovo capo dei capi non è passato inosservato. Aveva anche ottenuto il passaporto, per andare negli Stati Uniti, ma il visto gli è stato negato.

falconeFALCONE BORSELLINOFALCONE BORSELLINOgiovanni falcone paolo borsellino

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO