
COME TI SPOLPO L’ALLOCCO – IN SPAGNA, UN UOMO È STATO ARRESTATO CON L’ACCUSA DI FRODE E FURTO D’IDENTITÀ AI DANNI DI ALMENO 13 PERSONE: IL TRUFFATORE CONTATTAVA LE SUE VITTIME, LE CHIEDEVA LE FOTO DEI DOCUMENTI D’IDENTITÀ PER APRIRE UN CONTO CORRENTE, PROMETTENDO SOLDI FACILI, E POI SPERPERAVA TUTTO IL LORO PATRIMONIO IN SCOMMESSE ONLINE – A FAR PARTIRE LE INDAGINI È STATA LA DENUNCIA DI UNA DONNA CHE SI E' RITROVATA CON SOLO 20 EURO SUL CONTO DOPO CHE…
Estratto dell’articolo di Remo Girotti per www.thesocialpost.it
Un uomo è stato arrestato con l’accusa di frode e furto d’identità ai danni di almeno 13 persone. A far partire l’indagine è stata la denuncia di una donna che ha raccontato di essere stata ingannata da un conoscente, al quale aveva fornito i propri documenti in cambio della promessa di una ricompensa in denaro. L’uomo le aveva chiesto di aprire un conto corrente, promettendo un compenso facile. Dopo aver ricevuto la fotografia del documento d’identità, il truffatore ha interrotto ogni contatto con la vittima, e ha cominciato a usare la sua identità per scopi illeciti. […]
L’uomo aveva aperto nove conti bancari a nome della donna e gestiva movimenti per oltre 23.000 euro, trasferendo continuamente denaro tra i conti per confondere le tracce. Alla fine, su tutti quei conti rimanevano appena 20 euro: il truffatore aveva speso tutto in scommesse online. Il fatto è avvenuto ad Alicante, in Spagna, come riportato dal quotidiano ABC. Le indagini sono state condotte dagli agenti del Gruppo operativo di polizia giudiziaria del commissariato centrale della città.
Approfondendo le verifiche, la polizia ha scoperto che l’uomo aveva replicato lo stesso schema con altre 12 persone, tutte provenienti da diverse località della Spagna. Nessuna di loro era consapevole dell’apertura dei conti, ma tutte avevano condiviso online — spesso via app di messaggistica — una foto del proprio documento d’identità.
La promessa era sempre la stessa: un guadagno facile in cambio della possibilità di usare la loro identità per aprire conti correnti, che — secondo quanto diceva il truffatore — sarebbero serviti per operazioni legali e sicure. […] Gli investigatori ritengono che l’uomo abbia agito da solo, ma non escludono che possa aver operato in collaborazione con altri soggetti. […]