
PER URSULA DUEMILA MILIARDI POSSON BASTARE – LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA LA SUA PROPOSTA DI BILANCIO PER IL PERIODO 2028-2034, CHE AMMONTA A 2.000 MILIARDI DI EURO. UN AUMENTO SIGNIFICATIVO RISPETTO AI 1.200 MILIARDI DEL SETTENNATO 2021-2027 – LE ASSOCIAZIONI DEGLI AGRICOLTORI SONO SUL PIEDE DI GUERRA PERCHÉ TEMONO LA FINE DEI PAGAMENTI DIRETTI DELLA POLITICA COMUNITARIA. PER GETTARE ACQUA SUL FUOCO, IL COMMISSARIO AL BILANCIO, PIOTR SERAFIN, HA ANNUNCIATO: “NON DIMENTICHERÀ I NOSTRI AGRICOLTORI, GARANTIREMO LA PROTEZIONE DEL LORO REDDITO STANZIANDO 300 MILIARDI DI EURO…”
UE: PROPONE BILANCIO 2038-2034, SALE A 2.000 MILIARDI IN SETTE ANNI
ursula von der leyen e Piotr Serafin
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 16 lug - L'Unione Europea ha presentato la sua proposta di bilancio per il periodo 2028-2034, che ammonta a 2.000 miliardi di euro, un aumento significativo rispetto al periodo precedente. Lo ha dichiarato il Commissario europeo per il Bilancio, Piotr Serafin.
In particolare ha sottolineato che si tratta di un "bilancio ambizioso". Il bilancio precedente, dal 2021 al 2027, ammontava a 1.200 miliardi di euro, ma è stato integrato da un piano di ripresa da 800 miliardi di euro durante la crisi del Covid.
UE, 300 MILIARDI PER REDDITO DIRETTO AD AGRICOLTORI
(ANSA) - BRUXELLES, 16 LUG - La proposta di bilancio Ue a lungo termine "non dimenticherà i nostri agricoltori e pescatori. Garantiremo la protezione del loro reddito stanziando 300 miliardi di euro per gli agricoltori, 2 miliardi di euro per i pescatori, comprensivi anche del raddoppio della riserva agricola".
Lo ha detto il commissario Ue al Bilancio Piotr Serafin in audizione al Parlamento europeo. "Prendiamo sul serio anche il modello sociale europeo. I piani garantiranno almeno il 14% della spesa per obiettivi sociali. Inoltre, riserveremo 218 miliardi di euro per le regioni meno sviluppate" ha aggiunto.
SCONTRO SUL BILANCIO UE
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
La rivoluzione del bilancio dell'Unione europea non solo non è un pranzo di gala, ma rischia di trasformarsi in un vero e proprio boccone amaro, indigeribile, per gli storici beneficiari dei fondi Ue. Gli agricoltori sono sul piede di guerra perché temono la fine dei pagamenti diretti della politica agricola comunitaria, mentre le Regioni vedono nella riforma voluta da Ursula von der Leyen la morte della politica di Coesione.
Per questo la proposta che sarà presentata oggi potrebbe rivelarsi un boomerang politico per la presidente della Commissione, ma anche per il vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto, vale a dire il commissario responsabile proprio della politica di Coesione. «Se confermate, le misure contenute nel nuovo bilancio pluriennale rappresenterebbero un grave errore di metodo e di merito», attaccano i suoi compagni di partito della delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo.
RAFFAELE FITTO - FOTO LAPRESSE
Von der Leyen ha deciso di riscrivere totalmente i paradigmi sui quali era basato il bilancio settennale dell'Unione europea, sin qui caratterizzato da una moltitudine di programmi settoriali che distribuiscono fondi ai beneficiari in tutta l'Ue.
Nel nome della «semplificazione», 540 programmi europei saranno sostituiti da 27 piani nazionali: in sostanza, anziché allocare una quota predefinita di risorse per l'agricoltura o per le politiche sociali e regionali e poi distribuirle a seconda delle necessità, ci sarà un unico fondo che accorperà tutto sotto un unico cappello.
Il nome che compare nelle ultime bozze del provvedimento dice già tutto: si chiamerà "Fondo europeo per la prosperità e la sicurezza sostenibili a livello economico, territoriale, sociale, rurale e marittimo".
Giancarlo Giorgetti e Piotr Serafin
La dotazione totale del fondo – che verrà affiancato da un fondo interregionale per i progetti transfrontalieri – verrà ripartita tra gli Stati membri secondo una complessa chiave di distribuzione, ma per ottenere le risorse i governi dovranno presentare un "Piano nazionale e regionale unico".
Sarà una sorta di Pnrr, con il quale i Paesi si impegneranno portare a termine riforme e investimenti, sulla base dei quali poi riceveranno o meno i fondi. In sostanza viene introdotta una condizionalità sin qui inesistente. In cambio, le singole capitali avranno ampi margini di flessibilità per decidere come distribuire i fondi tra le varie politiche.
Un meccanismo che ha già scatenato una levata di scudi all'Europarlamento, dove ieri si è registrata l'opposizione dei relatori di maggioranza. «Rifiutiamo qualsiasi tentativo di nazionalizzare il bilancio europeo e di renderlo un bancomat per 27 Stati membri», ha avvertito Sigfrid Muresan, esponente del Partito popolare europeo.
Al di là del Parlamento, l'istituzione più preoccupata è il comitato delle Regioni. La politica di Coesione è uno dei pilastri sui quali si fonda l'Ue perché ha permesso di ridurre le disparità territoriali tra le varie regioni del Vecchio Continente.
URSULA VON DER LEYEN RAFFAELE FITTO
La logica alla base della Coesione è proprio quella di assegnare più fondi alle aree più povere. Con il nuovo sistema, gli Stati potranno far valere la presenza di regioni meno ricche sul loro territorio per avere più risorse, ma il timore degli addetti ai lavori è che i governi possano poi decidere di destinarle a capitoli di spesa totalmente diversi in altre aree del Paese. Per esempio, alla sicurezza e alla Difesa.
Nei giorni scorsi, il governatore friulano Massimiliano Fedriga, nelle vesti di presidente della Conferenza delle Regioni, ha scritto una lettera a Fitto, Von der Leyen e al commissario al Bilancio, Piotr Serafin, definendo «inaccettabile ogni formula di accorpamento dei fondi strutturali».
Secondo quanto viene fatto filtrare da Palazzo Berlaymont, Fitto avrebbe cercato di opporsi al piano ideato dal gabinetto di Ursula von der Leyen, giocando soprattutto di sponda con la commissaria romena Roxana Minzatu, responsabile delle politiche sociali.
Ma i correttivi sin qui ottenuti, seppur non scontati, sono considerati minimi. Per conoscere la proposta definitiva bisognerà comunque attendere soltanto oggi, quando si riunirà il collegio dei commissari. Ieri Fitto ha ricevuto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che ha ribadito il suo "no" alla centralizzazione della gestione dei fondi europei. Oggi le confederazioni degli agricoltori scenderanno in piazza a Bruxelles per una grande manifestazione di protesta. […]
LA SQUADRA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI URSULA VON DER LEYEN