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“CON ME PUTIN NON AVREBBE MAI INVASO L’UCRAINA” – TRUMP TUONA CONTRO BIDEN: “DICE LE PAROLE SBAGLIATE NEL MOMENTO SBAGLIATO” – LA CASA BIANCA PROMETTE NUOVI AIUTI MILITARI PER 150 MILIONI DI DOLLARI A KIEV - ZELENSKY SI DICE PRONTO A UN ACCORDO DI PACE CON LA RUSSIA RINUNCIANDO ALLA CRIMEA A PATTO CHE... - IL GELO DI MOSCA: “LA RUSSIA RESTERÀ PER SEMPRE NEL SUD DELL'UCRAINA" (TRADOTTO: DATECI ANCHE LA REGIONE DI KHERSON) - LE MINACCE ALLA POLONIA DEL CREMLINO

Da corriere.it

 

PUTIN BIDEN TRUMP2

Donald Trump durante un comizio in Pennsylvania ha attaccato il presidente Usa, Joe Biden, sull’Ucraina, sostenendo che «sta dicendo esattamente la cosa sbagliata nel momento sbagliato». Il tycoon ha poi ricordato che il presidente russo Vladimir Putin ha visto le difficoltà di Biden nel ritirarsi dall’Afghanistan, e ha «pensato che fosse un buon momento» per attaccare la leadership americana. «Con me - ha ripetuto anche in Pennsylvania, come una settimana fa in Nebraska - Putin non avrebbe mai invaso l’Ucraina».

 

Zelensky: canali diplomatici per salvare i soldati assediati nell’acciaieria

PUTIN BIDEN TRUMP2

«Stiamo lavorando su opzioni diplomatiche per salvare i nostri militari, che rimangono ancora ad Azovstal. Sono coinvolti mediatori influenti, tra cui Stati influenti»: lo ha detto nel suo discorso notturno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il presidente ha affermato che l’Ucraina è stata in grado di evacuare donne e bambini da Azovstal con l’aiuto delle Nazioni Unite e della Croce Rossa. «Continuiamo la missione di evacuazione con la mediazione dell’Onu e del Comitato internazionale della Croce Rossa. Durante la giornata, la nostra squadra ha organizzato operazioni di soccorso per più di 40 civili, tutte donne e bambini» ha aggiunto il presidente ucraino secondo quanto riporta la Cnn. Poche ore prima lo stesso Zelensky aveva dichiarato: «Nell’acciaieria di Mariupol è l’inferno e ci sono bambini». L’inviato Lorenzo Cremonesi ha raccolto in questo reportage le testimonianza dei sopravvissuti: «La nostra vita nei tunnel dell’Azovstal».

 

discorso di volodymyr zelensky alla chatham house

Ore 05:58 - Peskov: la Polonia potrebbe essere fonte di minacce

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha puntato il dito sulla «retorica ostile» delle autorità polacche e ha affermato chVarsavia potrebbe essere una «fonte di minacce». Lo riporta Reuters.

 

ZELENSKY, ASSIST A PUTIN PERLA PARATA DEL 9 MAGGIO «RINUNCIO ALLA CRIMEA»

MARCO VENTURA per il Messaggero

È tutto pronto per la grande parata del 9 maggio, dopodomani, sulla Piazza Rossa di Mosca. La Giornata della Vittoria nella grande guerra patriottica contro la Germania nazista si è trasformata in un tornante della guerra in Ucraina. E mentre il presidente ucraino, Zelensky, apre al negoziato con un'offerta che è una primizia in direzione della pace, ossia la promessa di non pretendere il ritorno della Crimea sotto la sovranità di Kiev, da Mosca il ministro della Difesa, Shoigu, snocciola i numeri dello show del V-day, ancor più necessario in quanto sul terreno, in Ucraina, i famosi gruppi di battaglioni tattici russi non hanno sfondato neppure sul fronte limitato del Donbass. «Da parte nostra dice Zelensky, videocollegato con la Chatham House, think tank britannico a Londra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati».

truppe filo russe a donetsk

 

L'ACCORDO L'Ucraina è disponibile a un accordo di compromesso, a non chiedere la restituzione della Crimea, a patto che i russi si ritirino sulle posizioni che tenevano prima dell'invasione, il 24 febbraio. Un terzo del Donbass, ossia le auto-proclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk, resterebbe sotto il controllo di Mosca. Offerta che Putin dovrà comunque valutare, perché significherebbe congelare lo status che l'Ucraina, prima dell'invasione, non accettava. Si tratterebbe, ovviamente, di una vittoria molto parziale per Putin, di fatto nell'ammissione di una sconfitta rispetto agli obiettivi iniziali. Tanto è vero che ieri il Cremlino ha detto che la Russia «resterà per sempre nel Sud dell'Ucraina».

 

«Sono stato eletto presidente dell'Ucraina, non di una mini Ucraina», dice Zelensky. «Non voglio perdere 11 milioni di persone, inclusi i 5 milioni che hanno lasciato il Paese». Poi l'invito al cancelliere tedesco Scholz: «Vieni qui il 9 maggio, fai un passo potente».

NANCY PELOSI CON ZELENSKY A KIEV

Scettico sulla conclusione del conflitto, ma soprattutto sul suo andamento, il presidente bielorusso Lukashenko, alleato di Putin ma reticente sul coinvolgimento delle proprie forze armate nell'invasione dell'Ucraina. «Mi pare che questo conflitto si stia trascinando».

 

Parole alle quali ha replicato ieri il portavoce di Putin, Peskov. «L'operazione sta andando secondo i piani». Lukashenko, però, mantiene i propri dubbi. «Non sono abbastanza dentro al problema per dire se tutto sta procedendo secondo i piani, come sostengono i russi, ma la mia percezione è che questa operazione stia andando per le lunghe».

 

volodymyr zelensky in copertina su time

Se questo è il contesto, che cosa potrà mai dire Putin il 9 maggio? Intanto, è ufficiale che sono state cancellate le previste marce celebrative russe a Mariupol e nel resto del Donbass e sul Mare d'Azov, nei territori occupati. In Russia, invece, mostrare i muscoli è fondamentale proprio adesso. Da un lato, i piatti forti di quest' anno, il 77esimo dalla Vittoria del '45 su Hitler, sono gli 8 Mig-29 che già nelle prove del 4 maggio hanno composto in cielo la famigerata Z simbolo, alquanto misterioso, dell'invasione dell'Ucraina.

 

E potrebbero ripetersi sopra le imponenti mura del Cremlino, davanti a Putin. Poi la presenza dell'Il-80, «l'aereo del giorno del giudizio», quello progettato per accogliere i vertici dello Stato russo nell'eventualità di una sfida nucleare. Armamenti che sono anche emblemi e sfileranno uno dopo l'altro dietro al T-34/85, il leggendario carro armato che ha dato la vittoria all'armata sovietica nell'ultima guerra mondiale. Il ministro Shoigu spiega che per la prima volta vedremo marciare «a piedi» gli uomini della scuola navale Makhimov, i sistemi di razzi a lancio multiplo Tornado-G da 122 mm con guida automatizzata e controllo del fuoco. E ancora, un variegato assortimento di tank a partire dal T-72B3M, veicoli da combattimento di fanteria, corazzati, supporti d'artiglieria semoventi, sistemi missilistici Iskander e difesa aerea S-400.

PUTIN ZELENSKY

 

IL PARADOSSO E, tuttavia, il paradosso è che a dispetto dell'impegno coreografico della Difesa russa, quest' anno l'impiego dei mezzi di guerra sul fronte occidentale ne riduce drasticamente la presenza sulla Piazza Rossa. I veicoli militari saranno appena 131 rispetto ai 234 del 2020. E 33 le colonne in marcia, 77 i velivoli. Ci saranno meno truppe e meno hardware. Non i carri armati più avanzati, come il T-80BVM, né il sistema missilistico anti-aereo Pantsir-S1. Ci sarà però quanto basta perché Putin possa pronunciare il discorso di guerra che tutti si aspettano, il suo appello a tutti i russi, anche quelli fuori della Federazione russa, contro quello che indicherà come il vero nemico: non Zelensky, ma la Nato.

CARRO ARMATO CON LA Z DI PUTINVLADIMIR PUTIN

 

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