zuppi pizzaballa

IL CONCLAVE VISTO DAGLI ITALIANI! IL CAPO DEI VESCOVI MATTEO ZUPPI, TRA I PAPABILI: “NON MI PIACE STARE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE. NON TOCCHERÀ A ME. TRANQUILLI, NON SUCCEDE” – PIERBATTISTA PIZZABALLA, PATRIARCA LATINO DI GERUSALEMME, 60 ANNI, ANCHE LUI NEL TOTO-PONTEFICE: “IL PAPA CI LASCIA UN’EREDITÀ IMPORTANTE: L’ATTENZIONE AI POVERI E AGLI ULTIMI, LA PACE, IL DIALOGO FRA LE CULTURE, LE RELIGIONI E LE CHIESE. MA PARTE IMPORTANTE DEL SUO MESSAGGIO È…”

Ilaria Venturi per repubblica.it - Estratti

 

Matteo Maria Zuppi Foto Mezzelani GMT - 3

Luigi avanza spavaldo, cappellino e polo con il colletto alzato: «Matteo non avere paura, tu sarai Papa, vai a Roma senza paura».

 

Non ha dubbi Luigi, «ci ho preso anche quando è diventato cardinale, lui è amico dei poveri, è venuto a mangiare a casa mia che sono povero, ha battezzato i miei nipoti a Torre Angela».

 

Sul prato della casa di accoglienza appena restaurata nell’ex canonica di Casadio, frazione di Argelato, profonda campagna bolognese, il cardinale Matteo Zuppi sorride, rassicura tutti, anche Cesarina, infermiera in pensione che lo abbraccia, «se ti fanno Papa son contenta, ma poi torni a trovarmi vero?».

 

«Non ho paura, ma non divento Papa, tranquilli — replica — tornerò dopo il conclave».

 

«Quale Conclave?» osserva svelto uno. Si ride, si scherza. Però...

 

Il giorno dopo la morte di Francesco, Zuppi tenta una giornata di ordinaria diocesi, da arcivescovo, ma tutti lo cercano e il Vaticano lo reclama da presidente della Cei e da cardinale, “papabile” lo vuole il toto- conclave.

 

E qui sotto i portici è tutto un tifo per lui, se ne parla anche nei bar, non solo nelle canoniche, «ha una storia mondiale, ha fatto da paciere in Mozambico». In effetti, mastica anche lo swahili: fu uno degli artefici della tregua nel ‘92, negoziatore in Congo, Guinea, Burundi (al fianco di Mandela), sino all’essere inviato per la pace in Ucraina. Lo ha voluto papa Francesco, dopo averlo mandato nel 2015 a guidare la diocesi di Bologna per farne laboratorio della sua dottrina sociale, averlo fatto cardinale quattro anni dopo e infine capo dei vescovi.

 

Matteo Maria Zuppi Foto Mezzelani GMT - 2

Cresciuto a Trastevere nella Comunità di Sant’Egidio, interprete del magistero di Bergoglio, sente il peso della responsabilità, «la Chiesa è servizio », ripete. Per capire, alla nomina rosso porpora disse: «Tanta gioia, ma anche imbarazzo per la mia persona, non mi piace stare al centro dell’attenzione. Poi penso sempre che il problema non sono io, mi apro alla grazia del Signore».

 

Lui papabile?

«Di questo non bisogna assolutamente parlargliene e credo che sia bene così» osserva il suo vicario monsignor Stefano Ottani. Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, è andato a trovarlo: «Gli ho rinnovato il mio sostegno per la possibilità che diventi Papa, ma lui non lo vuole fare». Ora il conclave lo attende, dopo aver reso omaggio oggi alla salma di Francesco e partecipato ai funerali. Poche ore di sonno, ieri, poi la messa delle sette del mattino in cattedrale, e riunioni, telefonate, messaggi.

 

AL BANO Pierbattista Pizzaballa

 Chiuso in Curia a rinviare tutti gli impegni almeno per le prossime due, tre settimane, ad affrontare coi suoi vicari decisioni sulle parrocchie. Non c’è tempo nemmeno per pranzare, ma Roma può aspettare, c’è da inaugurare la casa della Misericordia nel paesino dove pure i carabinieri gli chiedono una foto. Stare tra la gente, alle periferie, il suo stile.

 

La sua chiesa, quella degli ultimi di Francesco. Clergyman grigio come il profilo sfuggente che si impone, e non per calcolo, dopo aver parlato della morte del Papa in una omelia sofferente e in un videomessaggio diffuso dalla Cei.

 

pierbattista pizzaballa

È molto provato, raccontano i suoi, ma rasserenato da quel saluto che Francesco ha voluto fare tra la gente a Pasqua, riconoscente per le centinaia di messaggi, «tanti mi hanno scritto — ha detto in cattedrale — persone diversissime, ma legate da un’appartenenza profonda a quel fratelli tutti che è stata la visione di papa Francesco ». Ora, «tocca a noi portarlo nel cuore».

Pierbattista Pizzaballa

 

 

(…)

 

PIZZABALLA “ERA VICINO ALLA PARROCCHIA DI GAZA NON LA LASCEREMO SOLA”

Francesca Caferri per repubblica.it - Estratti

 

L’impegno per la pace vista come un «elemento centrale della vita religiosa. E non come uno degli elementi». L’attenzione per gli ultimi e in particolare per la parrocchia di Gaza che «ha rappresentato, in un certo senso, tutto ciò che è stato al centro del suo pontificato»: ovvero la vicinanza agli ultimi e la ricerca della pace.

 

Matteo Maria Zuppi Foto Mezzelani GMT - 1

Le parole che gli venivano dal cuore e che gli consentivano di «superare il protocollo, di pensare fuori dalla scatola, di costruire ponti», come nel caso dell’incontro di Abu Dhabi sul dialogo interreligioso nel 2019 o della preghiera per la pace in Vaticano con il presidente palestinese Mahmoud Abbas e di quello israeliano Shimon Peres nel 2014.

 

Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, ha voluto ricordare papa Francesco alla vigilia della messa che si terrà oggi nella chiesa del Santo sepolcro e della sua partenza per Roma, subito dopo. Pizzaballa ha parlato ad alcuni dei media internazionali che fanno base nella Città Santa.

 

Pierbattista Pizzaballa

«Era molto vicino alla parrocchia di Gaza, li chiamava costantemente. Per un po’ li chiamava ogni sera alle 19, era diventata una cosa regolare per la comunità, era anche confortante per loro, e lui lo sapeva», ha spiegato, sottolineando che la vicinanza di Francesco non era soltanto spirituale, ma anche concreta. «Lo ha dimostrato quando abbiamo portato a Gaza i camion di aiuti”, ha detto. Dietro alle due missioni c’era stata un’intensa azione diplomatica da parte del patriarcato: azione di cui Francesco era stato costantemente tenuto informato e che aveva supportato.

 

Pizzaballa ha voluto sottolineare che l’attenzione per la parrocchia della Chiesa della Sacra famiglia — che ospita 500 persone all’interno del suo compound fra cattolici e ortodossi — non diminuirà con la morte del Pontefice: «Noi credenti — ha detto rispondendo alla domanda di uno dei giornalisti — crediamo in un messaggio che le telecamere non possono riprendere: questo messaggio è la preghiera. Papa Francesco pregherà da lassù per i suoi amici di Gaza in maniera ancora più forte. Non saranno soli: non li abbandoneremo mai».

MATTEO ZUPPI

 

Il cardinale, 60 anni, è a Gerusalemme dal 1990: francescano, ha ricoperto per 12 anni il ruolo di Custode di Terra Santa, ovvero di responsabile delle centinaia di frati chiamati a preservare e tenere in vita i luoghi santi del Cristianesimo sparsi in tutto il Medio Oriente. Dal 2020, dopo un periodo da amministratore apostolico della sede vacante, è stato nominato da Francesco Patriarca dei latini.

 

Nel 2023 è stato elevato cardinale: fra i 135 elettori del conclave è considerato un “papabile”. Anche per questo ieri non ha voluto rispondere a domande su quello che potrebbe accadere durante il Conclave, limitandosi a dire che i cardinali “porteranno le loro voci da parti diverse del mondo” e che “tutte dovranno essere ascoltate”. “La sfida della Chiesa — ha spiegato — resta una: come tradurre l’evangelizzazione nei vari contesti culturali rimanendo uniti”.

Pierbattista Pizzaballa

 

Pizzaballa sarà a Roma oggi: pronto a confrontarsi con gli altri cardinali. Come lui, in buona parte espressione della Chiesa di Francesco. “Il Papa ci lascia un’eredità importante: l’attenzione ai poveri e agli ultimi, la pace, il dialogo fra le culture, le religioni e le chiese. Ma parte importante del suo messaggio è sempre stata quella di lavorare per la giustizia, senza però prendere parte al conflitto”, ha detto.

 

(...)

matteo maria zuppi foto mezzelani gmt9matteo maria zuppi foto mezzelani gmt6matteo maria zuppi foto mezzelani gmt23matteo maria zuppi foto mezzelani gmt4matteo maria zuppi foto mezzelani gmt1matteo maria zuppi foto mezzelani gmt28matteo maria zuppi foto mezzelani gmt25matteo maria zuppi foto mezzelani gmt16matteo maria zuppi foto mezzelani gmt19matteo maria zuppi foto mezzelani gmt12matteo maria zuppi foto mezzelani gmt13matteo maria zuppi foto mezzelani gmt2matteo maria zuppi foto mezzelani gmt7

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)