giuliano rossini silvia fornari evasione franciacorta

IL SISTEMA DELLA COPPIA DEL CASH – ECCO COME I CONIUGI INSOSPETTABILI DI GUSSAGO, IN FRANCIACORTA, HANNO MESSO IN PIEDI UN MECCANISMO DI EVASIONE DA MEZZO MILIARDO, CON 73 PERSONE COINVOLTE, RIUSCENDO A NASCONDERE 10 MILIONI NEL GIARDINO, NEI SOTTOTETTI, NEL TAGLIAERBA E NEI VASI DI COCCIO – VENIVANO EMESSE FATTURE TAROCCHE E I SOLDI SPALMATI IN CONTI APERTI IN BULGARIA, ROMANIA, CROAZIA E CINA. GLI SPALLONI RIPORTAVANO IL DENARO IN ITALIA E A QUEL PUNTO...

Estratto dall'articolo di Paolo Berizzi per “la Repubblica”

 

soldi nascosti da Giuliano Rossini Silvia Fornari

«Qui ogni buco è buono». «Il mercato dei terreni e dei sottotetti è schizzato alle stelle». «Pensare che là io ci andavo a funghi». L'ultima è di un'anziana signora, sorride Barbara Svanera della Locanda Primarosa. Se giri nei bar e nelle trattorie di Brione, 700 anime, il primo comune della Val Trompia del ferro e dell'industria delle armi, queste sono le battute.

 

Colpa dell'insolito destino che ha travolto la noia del paese allungando una scia di misteri e sospetti che da quassù scende a Gussago, nella confinante e ricchissima Franciacorta patria dello spumante. La beffa stile Arsenio Lupin al contrario - a volte beccavano anche lui - sta in una caccia al tesoro nata per caso, che deflagra i primi giorni di settembre e diventa una storiona all'italiana. Più passano i giorni e più si gonfia, fuor di metafora. Come i terreni sotto i quali gli "insospettabili", e dunque sospettabilissimi Giuliano Rossini e la moglie Silvia Fornari, con l'aiuto del figlio Emanuele, della sorella di lei, Marta Fornari e di chissà chi altro, hanno imboscato dieci milioni di euro. Nella pancia del giardino. Negli appezzamenti intorno. Nei sottotetti, finanche nel tagliaerba e nei vasi di coccio.

 

Una montagna di soldi il cui odore si è mischiato con le radici delle piante, tanti ulivi, alcuni giovani, portati un giorno da Rossini con un camion e piantati nel prato all'inglese della villetta gonfia di banconote. Grano proveniente da "cartiere" e "lavanderie", secondo la Guardia di finanza. […]

 

Giuliano Rossini Silvia Fornari

Casa Rossini: telecamere, silenzio, i sigilli della Procura. Terra arata e rovesciata, arbusti strappati, vasi, secchi: tutto per aria dopo che i dog cash hanno annusato il bottino portato in superficie dalle ruspe. Gli occhi elettronici, Rossini e consorte, li avevano piazzati sui quattro lati della villetta. «Questo è un paese tranquillissimo, zero criminalità, niente furti, noi teniamo il cancello aperto», dice la vicina. La descrive così, lei, la coppia del cash. «Schivi, riservatissimi. Mai visti movimenti sospetti, arrivi, macchine, gente strana. Due dall'aspetto e dalle abitudini semplicissime. Però certo tutte quelle telecamere un po', adesso, fanno pensare».

 

I movimenti erano bancari. Quindi dai conti esteri si passava - letteralmente - al movimento terra. Perché marito, moglie, figlio e zia avevano deciso che il forziere più sicuro erano i terreni. E i sottotetti, certo (due, quello di Brione e quello della casa del figlio a Gussago: 1 milione e 1,6 milioni).

 

È il 5 settembre. Guardia di finanza e carabinieri scoperchiano un vorticoso giro di conti all'estero, bonifici con cadenza settimanale, una marea di fatture false. Per oltre mezzo miliardo. Ventidue arrestati: otto in carcere e 14 ai domiciliari. Sono 73 gli imprenditori, i prestanome e i faccendieri coinvolti. Gli inquirenti sequestrano beni mobili e immobili per 93 milioni. I dominus del gruppo? Loro: Rossini (46 anni) e la moglie, sei anni più giovane. Sono in carcere, uno a Cremona, l'altra a Brescia. Il figlio, 20 anni, ai domiciliari, non sembra proprio l'erede di Bernard Madoff: all'interrogatorio si è presentato in jeans strappati e t-shirt nera. Sempre in bicicletta.

 

Giuliano Rossini Silvia Fornari

Secondo gli inquirenti «si è occupato della creazione di fatture false per operazioni inesistenti e di falsi documenti di trasporto delle società cartiere e di consegnare il denaro ai clienti a restituzione dei pagamenti delle false fatture».

 

Funzionava così il sistema Rossini &co. Venivano emesse fatture tarocche; i soldi spalmati in conti aperti in Bulgaria, Romania, Croazia e Cina. Gli spalloni riportavano il denaro in Italia e a quel punto ognuno mangiava la sua fetta di torta. Nei terreni di Brione e nelle intercapedini dei sottotetti finivano i fondi neri.

 

soldi sotterrati a gussago

Le ruspe si mettono in azione il 9 settembre. Eccoli: quattro, otto, dieci milioni. Duecentomila euro saltano fuori da una legnaia, altri da un tagliaerba. Ma la gran parte del bottino è occultato sotto metri di terra. Con quale abilità la coppia infila i soldi nel ventre del giardino? Un pozzetto, i secchi. Dentro, i pacchi di soldi avvolti da nastro adesivo. I panetti contenevano banconote da 20, 50, 100 euro. «L'ordine era solo apparentemente sparso - spiega un investigatore - In realtà c'era una mappa».

 

I Rossini usano il gps per nascondere il malloppo. Loro e di chissà di chi altro. Perché è forte il sospetto che la cassaforte rurale custodisse denaro non solo della coppia. Confessare, hanno confessato. Ma "canteranno" marito e moglie? «Collaboreranno », dice il loro legale, Lorenzo Cinquepalmi. Nei corridoi della Procura si mormora che, se davvero lo faranno, per la Franciacorta, nota nel mondo per i suoi vitigni, potrebbe essere un bel danno a livello di immagine. "Mister 50 milioni": è il soprannome con cui, nelle telefonate intercettate, chiamano Giuliano Rossini.

 

soldi recuperati dal giardino a gussago

Formalmente è titolare di un'azienda di metalli ferrosi. Nel cortile di casa c'è una vecchia tinozza da vendemmia, altri attrezzi agricoli, vasi e piante rovesciate, un'utilitaria, le luci lasciate accese. Gli investigatori hanno smesso di diffondere particolari sulle ricerche perché - dicono - «avanti così tra Franciacorta e Val Trompia potrebbe scattare una caccia al tesoro collettiva».

 

Che gran copione cinematografico. Curiosità: l'indagine inizia nel 2019 su un giro di droga; spuntano delle fatture false e 113 lettere che Poste italiane aveva indirizzato a un'impresa di Brescia: dal 2 agosto 2018 al 12 aprile dell'anno successivo aveva movimentato 34milioni: pagamenti di fatture fantasma. Quarantadue società finiscono sotto indagine. Sei sono "cartiere", dodici "lavanderie". Altre diciotto beneficiano del sistema: al cliente una provvigione del 10% di quanto fatturato. Garantiva Rossini, e il giardino, muto.

soldI sotto terra CANE GUARDIA DI FINANZACANE GUARDIA DI FINANZA 2SOLDI SOTTO TERRA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…