corte dei conti condoni giorgia meloni giancarlo giorgetti

QUELLI CHE PAGANO SEMPRE LE TASSE SO' STRONZI? - LA CORTE DEI CONTI BACCHETTA IL GOVERNO PER LE TROPPE SANATORIE FISCALI: “I FREQUENTI E REITERATI CONDONI SOLLECITANO ASPETTATIVE DI ULTERIORI CONDONI FUTURI E MINANO LA CREDIBILITÀ DEL SISTEMA, SOTTRAENDO ALLE IMPOSTE IL SIGNIFICATO DI STRUMENTO DEMOCRATICO DI FINANZIAMENTO DELLA COSA PUBBLICA” – NONOSTANTE SIANO STATI “SILENZIATI” SUL PNRR, I GIUDICI CONTABILI TORNANO A INCALZARE LA MELONI SUL RECOVERY…

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Bene la linea di politica fiscale prudente e il severo controllo dei conti. Bene anche le semplificazioni sul fronte degli appalti, e la tenuta dell'economia («solida base per avere fiducia» sostiene il presidente Guido Carlino), quello che invece proprio non va sono le sanatorie fiscali. Troppe, dannose.

 

Secondo la Corte dei Conti, che ieri ha presentato il Giudizio di parificazione sul Rendiconto dello Stato 2022, infatti, «gli effetti negativi di una politica fiscale basata su frequenti e reiterati condoni sono molteplici» come l'attesa di ulteriori condoni […]

 

angelo canale procuratore generale della corte dei conti

«Innanzitutto - osserva la magistratura contabile - in congiunture finanziarie complesse, come quelle che hanno contraddistinto la recente storia dell'Italia, il ricorso ai condoni rischia di sollecitare aspettative di ulteriori condoni futuri, resi necessari proprio dalle medesime difficoltà finanziarie».

 

Senza contare poi che il ricorso ai condoni o ad altre forme di sanatoria «compromette l'efficacia impositiva ordinaria dell'amministrazione finanziaria, la cui attività perde di continuità ed efficienza». E ancora, la politica dei condoni «mina alla radice la credibilità del sistema, sottraendo alle imposte il loro significato di strumento democratico di finanziamento della cosa pubblica» […]

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Il ricorso a provvedimenti, che vuoi per le difficoltà del recupero vuoi per esigenze di bilancio, offrono la definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo, «oltre ad incidere negativamente in termini equitativi e sul contributo di ciascuno al finanziamento dei servizi pubblici, rischiano di comportare ulteriori iniquità» viene poi segnalato dalla Corte dei Conti.

 

Che, in particolare, segnala come le diverse disposizioni assunte tra il 2016 e il 2018 «hanno visto la presentazione di più di 4,1 milioni di istanze per 53,8 miliardi di introito previsto, di cui per oltre 33,6 vi è stato un omesso versamento».

 

condono fiscale

In termini di effetti finanziari, «nell'azione dell'amministrazione tributaria continuano a prevalere i controlli di tipo automatico (11,3 miliardi gli introiti nel 2022), mentre minori risultati producono le attività volte alla individuazione delle basi imponibili e delle imposte non dichiarate (5,8 miliardi gli introiti da attività di controllo sostanziale nel 2022)», ha poi segnalato il presidente di Coordinamento delle Sezioni riunite della Corte, Enrico Fiaccadoro.

 

[…]

 

angelo canale procuratore generale della corte dei conti

Quanto al Pnrr, nonostante il governo abbia dimostrato grande insofferenza per gli interventi della Corte dei Conti, al punto da cancellare il giudizio concomitante della magistratura contabile sul piano nazionale di ripresa e resilienza, il presidente Carlino ieri è tornato a incalzare l'esecutivo ricordando che «la rapida e piena attuazione delle misure rappresenta una condizione fondamentale per la crescita grazie all'aumento della produttività e alla modernizzazione del sistema Paese che discende dall'insieme degli investimenti e delle riforme strutturali previste dal Piano». Meloni&C. sono avvisati.

PNRR - I DATI DELLA CORTE DEI CONTICONDONO FISCALE

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…