cruciani scarpa

IL BAGNINO DEL DUCE? “È UN SIMBOLO DI LIBERTÀ” - CRUCIANI DIFENDE UNO DEI TITOLARI DELLO STABILIMENTO DI CHIOGGIA INDAGATO PER APOLOGIA DI FASCISMO: "SIAMO UN PAESE DA BARZELLETTA. I PERICOLOSI ESTREMISTI SONO ALTRI. PS: ANCH'IO A CASA HO VARI BUSTI DI MUSSOLINI, UNO DI HITLER. CHE FACCIO, MI COSTITUISCO?"

Giuseppe Cruciani per Libero Quotidiano

SCARPASCARPA

 

Non conosco di persona il bagnino di Chioggia Gianni Scarpa, ma ora che è indagato per apologia di fascismo e rischia di non lavorare più, diventa per me un simbolo di libertà e vorrei abbracciarlo fortissimo. Non condivido nulla, o quasi, delle sue invettive e dei suoi pensieri esibiti in quei manifesti sulla spiaggia e nelle arringhe ai suoi clienti, ma questo non c' entra niente. Anzi. Proprio per questo va difeso ancora di più, come ha fatto per esempio il comunista Marco Rizzo e altri personaggi della sinistra che non hanno ancora portato il cervello all' ammasso.

 

Scarpa è vittima della schizofrenia di un Paese dove c' è gente in giro che attacca sistematicamente le forze dell' ordine, sputa in faccia agli agenti, lancia molotov e brucia macchine durante le manifestazioni e se la cava a buon mercato, quando riescono a prenderli.

 

Un Paese dove, notizia di ieri, c' è una ladra rom libera di continuare a fare la ladra nonostante quattordici anni di condanna sul groppone, e dico quattordici anni, solo perché ha un figlio appena nato e un' ecografia in borsa che dimostra un' altra gravidanza.

cruciani   cruciani

 

Eppure, mentre assassini matricolati escono dalla galera dopo qualche anno di tranquillo soggiorno, sotto la spinta potente del quotidiano Repubblica, del Pd e dei democratici a corrente alternata, il cerchio si è stretto intorno a questo pericoloso nemico delle istituzioni, si è mossa la Digos, la magistratura, e tutte le alte cariche (Boldrini in testa, ovviamente) a difendere la Costituzione dall' attacco proveniente dalle dune di Chioggia. Il nemico, infatti, era alle porte e aveva guadagnato terreno. Bisognava sgominarlo, a ogni costo E con ogni mezzo.

 

Lo Scarpa, un sessantaquattrenne loquace e rompicoglioni, da anni aveva trasformato quello stabilimento in una sorta di casamatta mussoliniana, con scritte in onore del Duce defunto oltre 70 anni fa, testoni pelati in bella mostra, cartelli su "ordine, pulizia, disciplina" (ma anche uno che inneggia alla "gnocca" e persino "gabinetti per lui, per lei, per lesbiche e gay").

GIANNI SCARPA SPIAGGIA FASCISTA A CHIOGGIAGIANNI SCARPA SPIAGGIA FASCISTA A CHIOGGIA

 

Non solo. Si era anche permesso di parlare ai bagnanti in modo un po' rude: «La democrazia mi fa schifo»; «Sono totalmente antidemocratico e sono per il regime. Ma non potendolo esercitare fuori da casa mia, lo esercito a casa mia»; «A casa mia si vive in totale regime». «Io sono per lo sterminio totale dei tossici».

 

Insomma, era necessario fermarlo. Ora però ci aspettiamo un minimo di coerenza, da parte di lorsignori. Attendiamo con ansia retate in tutto il territorio nazionale e su Internet a caccia di pericolosi estremisti. Anche chi scrive, attraverso le centinaia di persone che ogni giorno chiamano in radio dichiarando di essere ammiratori del Duce, può contribuire a questa opera meritoria.

 

Non vedo l' ora di fornire nomi e numeri di telefono ai magistrati, c' è da salvare il regolare funzionamento di una democrazia e l' onore di un' intera nazione. Ma sì, facciamolo: blocchiamo tutte le procure, sguinzagliamo polizia, carabinieri e finanzieri alla caccia di questi personaggi.

 

CRUCIANICRUCIANI

Fottiamocene di gente che ha ammazzato ed esce dal carcere dopo qualche anno grazie a permessi e condoni vari, chissenefrega se le nostre leggi permettono a furfanti e malfattori di ogni genere di farla franca, lasciamo stare gli islamici violenti e i turbanti impazziti e dedichiamoci finalmente alle vere emergenze: stanare quattro imbecilli che si fanno tatuare sul petto una svastica, oppure mettono in commercio bottiglie di vino con la testa di Benito al posto dell' etichetta.

 

Siamo un paese da barzelletta. Se oggi perdi la brocca e vai in giro a dire «Viva Stalin» non ti succede nulla, pur avendo il regime sovietico scannato milioni di persone; ci sono parlamentari che fanno l' elogio del dittatore nordcoreano, che certo non è un agnellino; la falce e martello, simbolo di morte e terrore in molte parti del mondo, è considerato invece dalle nostre parti un marchio di progresso e di avanzamento della civiltà; pure Cuba, dove massacravano e massacrano chi non la pensa come i Castro, guai a toccarla.

LIDO PUNTA CANNA A CHIOGGIALIDO PUNTA CANNA A CHIOGGIA

 

E ci mancherebbe altro. Nessuno vuole perseguitare i residui seguaci del comunismo, pur essendo innegabile che ha prodotto nella storia del mondo molte più disgrazie dei regimi di destra. Ma lasciate in pace il povero Scarpa, lasciatelo sfogare, lasciategli fare la sua guerra personale contro il mondo sulle dune e tra le canne dell' Adriatico, che non se lo fila nessuno.

 

gianni scarpagianni scarpa

P.S. Confesso: «anch' io a casa ho vari busti di Mussolini, uno di Hitler, alcuni pacchi di pasta a forma di fascio, e altri reperti del Ventennio. Poi possiedo anche tre statue di Mao e un faccione di bronzo di Lenin, ma di questi importa poco. Che faccio, mi costituisco?

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