L’ILLUSIONE DI POTER SFRUTTARE TUTTO – IL TERREMOTO IN NEPAL COLPISCE UN PAESE DI POVERI, DOVE SI MUORE DI FAME E SI COSTRUISCE IN MODO PRECARIO – IL SACCHEGGIO DELLE RISORSE NATURALI HA COLPITO PROPRIO LA VALLE DI KATMANDU

Testo di Anita Nair pubblicato da “la Repubblica

 

CHISSÀ cos’è stato a far tremare la Terra domenica mattina. Da un punto del fondale marino, per motivi sconosciuti e cause impreviste, si è sprigionata dell’energia. Un’energia la cui potenza è stata tale da percorrere una faglia lungo il fondale e ripercuotersi sulla terra sino a raggiungere Dacca in Bangladesh, Nuova Delhi in India e Lahore in Pakistan. Ma è stato nel regno himalayano del Nepal che l’energia ha trovato il suo massimo sfogo. Un epicentro che ha trasformato per sempre la vita di quella terra e il suo paesaggio.

 

ANITA NAIRANITA NAIR

In metafisica “bindu”, o “punto”, è il luogo dove ha inizio la creazione. Un accumulo di energia in grado di irradiare a sua volta energia. L’iconografia tantrica paragona il bindu a Shiva: tutta la creazione e la distruzione. Nel Buddismo, bindu è il cadere della goccia. Lo scorso 25 aprile è stato come se iconografia, filosofia e una malvagia forza distruttrice si fossero abbattute a circa 55 chilometri da Katmandu sotto forma di una goccia di magnitudo 7,9.

 

Stavo finendo i miei preparativi per un lungo sabbatico che mi allontanerà da tutto, e a casa, per iniziare ad abituarmi, avevo staccato tv e Internet. Quella mattina mi trovavo in ufficio per controllare alcune cose online, quando su Facebook e Twitter è apparsa la notizia del terremoto che aveva colpito Delhi. Non le ho dato peso, pensando si trattasse della solita propensione all’iperbole tanto diffusa nel lessico dei social media. Anziché sorridere scriviamo “lol” o “rolf”, e invece di piangere digitiamo “col”. Poi però mi sono accorta che la devastazione aveva colpito anche altri luoghi.

 

terremoto in nepal  3terremoto in nepal 3

La goccia, cadendo, ha fatto tremare la terra a Katmandu. Come una corsa sulle montagne russe che si conclude in maniera drammatica, una delle destinazioni più ricercate al mondo aveva smesso di esistere. Valanghe di neve sono precipitate lungo i pendii del monte Everest. Edifici crollati. Templi e torri ridotti a macerie. Persone seppellite dalle rovine, o spazzate via. E Katmandu e le zone circostanti, verso le quali tutto il mondo — scalatori, balordi, famiglie in vacanza, tipi solitari in cerca di salvezza, filosofi e depravati, religiosi e scalmanati, monaci e hippy — converge, hanno assistito a quel fatale cadere della goccia.

 

Il mondo si affretta a prestare soccorsi. E nel mezzo di tutta quella sofferenza, lo squallore di una nazione che nell’Indice globale della fame occupa la 54esima posizione su 81 appare evidente. Pensate che il Nepal, oltre a rifornire i bordelli dell’India e di altre regioni del Sud-Est asiatico, è anche una fabbrica di bambini. Secondo alcuni resoconti, infatti, Israele avrebbe inviato delle incubatrici per trasferire in tutta sicurezza i circa 24 neonati che negli ultimi giorni sono nati in Nepal da madri surrogate per conto di coppie di genitori israeliani.

terremoto in nepal  2terremoto in nepal 2

 

Frugo Internet per saperne di più. Il numero delle vittime aumenta con il passare dei minuti. I racconti sui morti e sui feriti stanno facendo il giro del mondo. La lista delle devastazioni si fa sempre più lunga. Tiro un respiro profondo e mi domando: «Perché?». Saccheggiando egoisticamente la Terra e ostentando una spietata noncuranza verso l’ambiente, noi umani abbiamo contribuito a tutti i disastri naturali. Questa volta, però, la nostra colpa è probabilmente pari a quella della goccia che è caduta.

 

E mi viene da pensare che il popolo nepalese stia pagando il prezzo dell’avidità umana. Il sovrappopolamento ha compromesso la capacità portante della catena “delle colline di mezzo”, soprattutto nella valle di Katmandu. La deforestazione, dovuta all’esigenza di raccolti, combustibile e mangimi, e l’erosione hanno causato alluvioni. La nostra ricerca del Nirvana, da conseguire attraverso la scalata di pareti di roccia, la marijuana o l’illusione, ci ha spinti a cercare destinazioni che non sono pronte a far fronte a un aumento della popolazione. Sfruttiamo un’economia povera affinché possa soddisfare le nostre futili esigenze. Abusiamo della natura perché pensiamo di averne il diritto. Il silenzio delle montagne riecheggia di un vocio incessante e del suono metallico dei registratori di cassa.

terremoto in nepal  18terremoto in nepal 18

 

Ci impossessiamo di un regno sulle montagne e lo riduciamo in macerie come se vi avessimo conficcato in lungo e in largo dei candelotti di dinamite a un metro e mezzo di distanza l’uno dall’altro. Per certi versi, con la nostra mancanza di rispetto verso la natura e gli ecosistemi, abbiamo fatto cadere la goccia. Si tratta di una colpa collettiva di cui dobbiamo farci carico e alla quale dobbiamo cercare di porre rimedio. Dal momento che quanto è accaduto non è che un monito di quel che ci attende. Faremmo bene a ricordare che la Terra non è nostra, e non possiamo farne ciò che vogliamo. Siamo solo di passaggio. ( Traduzione di Marzia Porta)

 

terremoto in nepal  17terremoto in nepal 17

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....