“ELISABETTA MI HA SEMPRE NEGATO DI ESSERE STATA LA COPROPRIETARIA DELLA CASA DI MONTECARLO ATTRAVERSO LE SOCIETÀ PRIMTEMPS E TIMARA. RITENGO SIA STATA INGANNATA DAL FRATELLO, RENDENDO PIÙ CREDIBILE A FRANCESCO CORALLO CHE IO SAPESSI DEI SOLDI” - ECCO LA DIFESA DI GIANFRANCO FINI

FINI TULLIANIFINI TULLIANI

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

Contro Amedeo Laboccetta, un tempo fedele deputato del suo partito e oggi suo principale accusatore, Gianfranco Fini ha presentato una denuncia per calunnia. Di suo cognato Giancarlo Tulliani, invece, dice che ha imbrogliato sia lui che la sorella, cioè la sua compagna Elisabetta: «Lei mi ha sempre negato di essere stata la coproprietaria dell' appartamento di Montecarlo attraverso le società Primtemps e Timara; ritengo che sia stata ingannata dal fratello, rendendo più credibile a Francesco Corallo che io sapessi del denaro».

elisabetta tulliani gianfranco finielisabetta tulliani gianfranco fini

 

L'ex vicepremier, ex ministro degli Esteri ed ex presidente della Camera s'è presentato ieri pomeriggio davanti ai pubblici ministeri di Roma che l' hanno inquisito per riciclaggio nell' inchiesta sull' imprenditore dei videogiochi Francesco Corallo, per difendersi e provare a separare il suo destino processuale da quello del cognato latitante a Dubai.

 

Un interrogatorio e una memoria consegnata al procuratore aggiunto Michele Prestipino e al sostituto Barbara Sargenti - in un ufficio lontano dal palazzo di giustizia, assistito dagli avvocati Francesco Caroleo Grimaldi e Michele Sarno - per sostenere che «i Tulliani non sono mai stati i miei prestanome o i miei emissari», e ipotizzare che «Giancarlo Tulliani abbia ricevuto danaro da Corallo (oltre 5 milioni di euro secondo i magistrati, ndr ), direttamente e tramite il padre, con una continua opera di millanteria, facendogli credere che io ne fossi a conoscenza».

GIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAIGIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI

 

Quanto al famoso appartamento di Montecarlo acquistato da Tulliani con i soldi di Corallo, «è falso che io avrei chiesto a Corallo di comprare una casa e lui si dichiarò disponibile, come riferito da Laboccetta».

 

Secondo la versione di Fini, «nei primi mesi del 2008 Giancarlo Tulliani mi disse che una società era interessata ad acquistare suo tramite l'appartamento ereditato da Alleanza nazionale. Commisi la leggerezza, resa ancor più grave dal fatto che non verificai la natura della società acquirente, di autorizzare la vendita dell' appartamento».

GIANCARLO TULLIANI E LA CASA DI MONTECARLOGIANCARLO TULLIANI E LA CASA DI MONTECARLO

 

Solo a dicembre 2010, aggiunge Fini, seppe che il vero titolare era suo cognato: «In quel momento ebbi la certezza che Giancarlo Tulliani mi aveva ingannato e mentito, e ruppi i rapporti con lui. Non resi pubbliche le conclusioni cui ero giunto per timore delle conseguenze politiche. Si trattò certamente di un grave errore, che però non fu in alcun modo determinato dalla volontà di negare o occultare comportamenti illegali».

 

FINI TULLIANI DOCUMENTI CASA MONTECARLO FINI TULLIANI DOCUMENTI CASA MONTECARLO

Ingenuità e qualche bugia, insomma, ma nessun reato. La difesa di Fini si tramuta in accusa a Laboccetta quando dice che mente sui suoi rapporti con Corallo: lui nemmeno sapeva che conoscesse il «re delle slot machine», glielo presentò nel 2004 e pensava che la vacanza ai Caraibi l' avesse pagata Laboccetta, non Corallo.

giancarlo tullianigiancarlo tulliani

 

Che invece, continua l' ex leader di An, conosceva e si frequentava «assiduamente» con Tulliani «almeno sei mesi prima» che lui conoscesse personalmente il cognato. Come Tulliani abbia agganciato Corallo, o viceversa, Fini però non sa dirlo con precisione.

 

In ogni caso tutto sarebbe avvenuto sopra la sua testa, senza che lui sapesse nulla del decreto-legge in favore delle società di Corallo («non ebbi alcun ruolo nell' iter di discussione e approvazione»), né dei rapporti tra altri personaggi a lui vicini e l' imprenditore tuttora latitante.

 

FRANCESCO CORALLOFRANCESCO CORALLO

I pm ritengono di aver già acquisito diversi elementi a sostegno dell' accusa anche attraverso il ruolo di Elisabetta Tulliani (a sua volta indagata), ma Fini insiste: «Delle operazioni finanziarie intercorse tra Corallo e Giancarlo e Sergio Tulliani, dei conti correnti che le hanno rese possibili e delle ingenti somme di denaro che vi sono transitate non ho mai saputo nulla». L'indagine continua.

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