zingaretti grattacielo

CHE CETRIOLO PER ZINGARETTI! IL DISASTRO DEL PALAZZO DELLA PROVINCIA, 263 MILIONI SPRECATI PER COMPRARE DA PARNASI UN IMMOBILE COSTRUITO CON ANNI DI RITARDO, SI SAREBBE POTUTO EVITARE: IL CAMPIDOGLIO AVEVA PROPOSTO ALL'ALLORA UN'ALTERNATIVA VANTAGGIOSA. MA QUELL'OFFERTA SAREBBE STATA DECLINATA. IL MOTIVO? SECONDO LA FINANZA, PER CONSENTIRE AL GRUPPO PARNASI DI TRASFERIRE ALLA PROVINCIA, GUIDATA ALLORA DA ZINGARETTI, PARTE DEL DEBITO DA 370 MILIONI DI EURO CHE AVEVA CON LE BANCHE…

Michela Allegri Valentina Errante per “il Messaggero”

 

ZINGARETTI

Il disastro del palazzo della Provincia, 263 milioni sprecati per comprare dal gruppo Parnasi un immobile che sarebbe stato costruito con anni di ritardo, si sarebbe potuto evitare: il Campidoglio aveva proposto all' allora presidente Nicola Zingaretti un' alternativa vantaggiosa. Ma quell' offerta sarebbe stata declinata.

 

 Il motivo? Secondo la Finanza, per consentire al gruppo Parnasi di trasferire alla stessa Provincia parte del debito da 370 milioni di euro che aveva con le banche. Emerge dagli atti dell' inchiesta sulla truffa della torre dell' Eur Castellaccio, che ha generato una voragine che ancora oggi pesa sulle casse della Città Metropolitana. Per l' affare fallimentare rischiano il processo in 13, tra banchieri, istituti di credito e tecnici che hanno curato le trattative, ma non Parnasi, né i politici che all' epoca erano in carica e che, per la Finanza, avrebbero agito in «malafede».

 

TORRE PARNASI - PALAZZO DELLA PROVINCIA DI ROMA

LA PROPOSTA Nel novembre 2012, quando ormai era chiaro che il progetto non sarebbe stato portato a termine nei tempi stabiliti, era stata prospettata al Presidente della Provincia, Nicola Zingaretti - che non è indagato -, la possibilità di ottenere, a prezzo agevolato, un' area comunale in zona Pietralata, «più centrale e meglio collegata», annota la Finanza in un' informativa del 2019. Agli atti, c' è una lettera firmata da Fabrizio Ghera, all' epoca assessore ai Lavori pubblici del Comune: «Apprendiamo dell' intenzione di acquistare un immobile da destinare a Vostra sede unica.

 

Ricordiamo che sono ancora disponibili delle cubature da destinare alle sedi della Pubblica Amministrazione, nell' ambito del Comprensorio Direzionale di Pietralata». Ghera sottolinea anche «le condizioni economiche particolarmente favorevoli». La proposta non viene neppure presa in considerazione da Zingaretti. Scrive la Finanza: «Il Capo di Gabinetto, Maurizio Venafro, l' ha rifiutata con asserito stupore, dedicandole una risposta di poche righe».

parnasi

 

Ghera non si ferma e replica a Zingaretti: «È con pari stupore che ricevo dal suo Capo di Gabinetto la nota del 9 novembre, avente ad oggetto la mancata acquisizione delle aree di Pietralata da parte della Provincia», scrive l' assessore, dispiaciuto per la mancata «occasione di evidenziare capacità di buona amministrazione da parte di due enti pubblici quali Roma Capitale e Provincia di Roma». A fronte di questa corrispondenza, la Finanza descrive l' operazione Provincia come un escamotage per raggirare l' Ente e favorire da un lato le banche e, dall' altro, il fondo Upside, creato - e sostanzialmente controllato - dal gruppo Parnasi, che era a un passo dal dissesto.

 

Scrivono gli investigatori: «È stata fraudolentemente trasferita in capo all' Ente parte del pesantissimo debito (di 370 milioni) gravante sul Fondo Upside, gestito da Bnp Paribas e riconducibile a Parnasi».

LUCA PARNASI

 

IL FONDO La Finanza ha ricostruito tutte le anomalie dell' operazione. Il preliminare di acquisto, siglato nel 2009 tra la Provincia e il fondo Upside, avrebbe previsto il diritto di recesso da parte della Provincia in caso di mancato rispetto del contratto. Nel 2012, a pochi giorni dalla scadenza dei termini, il palazzo dell' Eur è ancora un cantiere, ma una perizia, falsa, lo definisce «agibile». Usando questo documento, la Provincia si affretta a chiudere l' affare e lo fa costituendo un Fondo della Provincia al quale cede l' operazione immobiliare. È in questo fondo che vengono poi fatti confluire i debiti di Parnasi. La gestione delle operazioni, ancora una volta, è di Bnp, che agisce in conflitto di interessi: cura sia la vendita che l' acquisto del palazzo.

 

Annotano i militari: «I funzionari della Provincia si sono prodigati per costituire il Fondo nei giorni immediatamente antecedenti al termine di scadenza previsto dal contratto preliminare per l' acquisto della sede, il 31 dicembre 2012».

 

La Finanza individua anche possibili responsabili: «I membri della Giunta, i quali, su proposta del Presidente Zingaretti, il 19 dicembre 2012, hanno deliberato la costituzione del Fondo». Nessuno di loro figura nell' avviso di chiusura indagini dei pm. I militari aggiungono anche che Zingaretti, il giorno prima di lasciare l' incarico di Presidente, il 27 dicembre 2012, delega Stefano Carta - ora indagato per truffa - affinché lo rappresenti all' Assemblea dei Partecipanti al Fondo, durante la quale sarebbero stati redatti gli atti necessari per la stipula dei contratti di compravendita e di finanziamento.

ZINGARETTI

 

È l' operazione che fa transitare sul Fondo della Provincia i debiti di Upside-Parnasi e anche 20 immobili di pregio, utilizzati per coprire la voragine e garantire il debito con le banche. Scrive ancora la Finanza: «Zingaretti e i dirigenti dell' Ente si sono alacremente attivati affinché si costituisse il Fondo Immobiliare entro il 31 dicembre 2012». Lo scopo ufficiale era quello di reperire le somme necessarie per l' acquisto del palazzo, mentre quello reale, per le Fiamme gialle, sarebbe stato arrivare «al trasferimento del debito in capo, di fatto, alla Provincia».

zingaretti raggizingaretti raggi

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…