divorzio 1a97d694

RIFORME ALL’ITALIANA – IL DIVORZIO BREVE POTEVA ESSERE ANCHE FURBO, INVECE RESTA L'INUTILE DICHIARAZIONE DEL GIUDICE O DEL PUBBLICO UFFICIALE – ORA ARRIVA IL DDL SUGLI ACCORDI PREMATRIMONIALI

Alessia Morani Alessia Morani

DOPO DIVORZIO BREVE ARRIVA DDL ACCORDI PREMATRIMONIALI

 (ANSA) - Dopo il via libera definitivo al divorzio breve giunge in Parlamento anche un ddl sugli accordi prematrimoniali. A depositare il testo sono gli stessi relatori del provvedimento sul divorzio, Alessia Morani (Pd) e Luca D'Alessandro (Fi).

 

"La collaborazione tra me e Luca D'Alessandro continua, infatti abbiamo presentato insieme un disegno di legge sugli accordi prematrimoniali". Così a "Dentro i fatti con le tue domande", l' approfondimento di Sky TG24 HD condotto da Federica de Sanctis, l'esponente del PD Alessia Morani, relatrice assieme al deputato di Forza Italia Luca D'Alessandro della legge sul divorzio breve approvata ieri.

 

 

Carlo Rimini* per “la Stampa

 

DIVORZIO REFERNDUMDIVORZIO REFERNDUM

Chi l’avrebbe detto che l’Italia sarebbe diventata uno degli Stati in cui è più facile ottenere il divorzio. Eravamo agli ultimi posti di questa classifica perché il presupposto di tre anni di separazione pronunciata dal giudice per depositare la domanda di divorzio era del tutto inattuale, lontanissimo da ciò che accade negli altri ordinamenti europei. Soprattutto non si riusciva a comprendere a chi giovasse costringere i coniugi a questo limbo che certamente non costituiva da alcun punto di vista una difesa dell’unità della famiglia.

Ora, quanto ai tempi, siamo allineati con ciò che accade in molti altri Stati europei. Alcune leggi di Paesi che ci sono vicini consentono il divorzio immediato, senza imporre che vi sia un periodo anche breve di separazione, ma – dopo la riforma della fine dell’anno scorso – l’Italia è fra i pochi Stati che consentono la pronuncia del divorzio senza la sentenza di un giudice. La combinazione della legge approvata oggi e di quella approvata nel novembre 2014 produce l’effetto per cui due coniugi senza figli possono divorziare in sei mesi senza nemmeno passare da un tribunale e dallo studio di un avvocato, ma solamente recandosi due volte innanzi al sindaco, per separarsi prima e per divorziare poi. La combinazione di rapidità e semplicità è da primato.

Si poteva fare di più? Forse sì; soprattutto si poteva fare meglio. Innanzitutto vale la pena di chiedersi quale senso abbia che la nuova legge mantenga comunque l’istituto della separazione dichiarata dal giudice o accertata da un pubblico ufficiale. In molti Stati europei è previsto un periodo di separazione, ma è sufficiente una separazione di fatto che sono i coniugi stessi a dichiarare al giudice del divorzio.

DIVORZIO 1a97d694DIVORZIO 1a97d694

 

torte per divorziatitorte per divorziati

Il Parlamento ha evidentemente fatto una scelta frutto di un compromesso, costringendo i coniugi ad un doppio passaggio formale. Si poteva comunque realizzarla in modo tecnicamente più accurato. La nuova legge produrrà infatti un effetto paradossale che farà sprecare gran tempo ai nostri tribunali. Dopo un anno dall’inizio del giudizio di separazione, mentre ancora la causa sarà pendente per la soluzione delle questioni economiche o per quelle relative ai figli, ciascun coniuge potrà iniziare la causa per il divorzio e vi saranno quindi due giudizi contemporaneamente pendenti, magari di fronte a due tribunali diversi.

 

party di divorzioparty di divorzio

Era tanto difficile prevedere che, dopo un anno dall’inizio del giudizio di separazione, questo si converta in divorzio se uno dei coniugi lo chiede? Una possibilità ben nota al diritto europeo. Si sarebbe evitato l’enorme dispendio di energie che comporterà la gestione di due fascicoli.


Si dovevano inoltre riformare le conseguenze economiche del divorzio. Oggi, dopo il divorzio, il coniuge più debole ha diritto di percepire, a tempo indeterminato, un assegno mensile che gli consente di mantenere il tenore di vita matrimoniale. La norma significa che la solidarietà economica fra coniugi sopravvive al divorzio. Era una scelta comprensibile nel 1970.

 

Oggi non ha invece alcun senso prevedere che si può divorziare in sei mesi, ma il legame economico dura tutta la vita. Il legislatore dovrebbe prevedere – ed è un peccato che l’occasione sia stata perduta – che al momento del divorzio un coniuge abbia diritto di ottenere dall’altro una somma che rappresenti una vera ed effettiva compensazione per le rinunce fatte a favore della famiglia. Il coniuge debole (spesso ancora la moglie) non cerca una assistenza vitalizia e parassitaria, ma pretende solo un’equa compensazione per i sacrifici fatti durante il matrimonio.

Comunione divorziato Comunione divorziato


*ordinario di diritto privato nell’Università di Milano




 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?