donna uccide donna

ANCHE LE SIGNORE AMMAZZANO - IL NUMERO DI DENUNCIATE PER OMICIDIO E’ PASSATA DAL 3,9% DEL 1992 AL 9,1% DEL 2016 - E LE VITTIME NON SONO UOMINI: SONO AUMENTATE LE UCCISIONI DI DONNE DA PARTE DI ALTRE DONNE A SEGUITO DI RISSE, LITI, PER MOTIVI PASSIONALI O FAMILIARI - E IL MODO PIU’ GETTONATO PER FARE FUORI QUALCUNO E’…

Brunella Bolloli per “Libero Quotidiano”

 

DONNA UCCIDE DONNA

Eva contro Eva non è mai stata una realtà tanto attuale. I femminicidi esistono, impossibile negarlo, ma se la vittima è certamente di sesso femminile non è detto che l' autore sia sempre il maschio di turno. A volte è anche donna. Oddio, l' uomo che uccide la moglie, la compagna, la madre dei suoi figli, per gelosia o ansia di possesso, per non volere ammettere la fine di una relazione, è talmente all' ordine del giorno che ci hanno costruito su trasmissioni tv e campagne infinite.

 

C' è il giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne (25 novembre) e c' è chi ha perfino deciso di cambiare il finale della Carmen di Bizet per essere in linea con le proteste delle femministe indignate di tutto il mondo. Per carità. Le statistiche sono piene dei racconti di violenze brutali ai danni delle signore e per molto tempo, nel nostro Paese, uccidere è stato un atto confinato all' interno della popolazione maschile. Le donne assassine erano così poche da essere subito declassate nella categoria delle pazze. Rinchiuse e dimenticate.

DONNA UCCIDE DONNA

 

Adesso, però, non è più così e non, come potrebbe sembrare, per una reazione al fenomeno dei femminicidi. Lo dicono i dati raccolti negli archivi del ministero dell' Interno, lo confermano le tendenze studiate dai sociologi che parlano di «straordinari mutamenti avvenuti in Italia nel campo della criminalità violenta».

 

Intanto, sono calati in generale gli omicidi. Se nel 1991 erano quasi duemila, cioè 3,4 per 100mila abitanti, nel 2016 il numero è calato a 397 (0,65). Poi sono cambiate le caratteristiche demografiche degli autori del delitto. È mutata la loro composizione per età: meno omicidi compiuti tra i 26 e i 40 anni ovunque, ma soprattutto nel Mezzogiorno, proprio nello strato della popolazione più sofferente a causa della crisi economica.

FEMMINICIDIO

 

Certamente anche oggi, in prospettiva, è più facile che a compiere un delitto, perfino un semplice furto, sia un uomo. Agli inizi degli anni Novanta le donne ladre costituivano il 10 per cento dei condannati per il reato di furto e il 3,9 per cento delle persone denunciate o arrestate per omicidio.

 

Ma la tendenza degli ultimi anni, spiega un' indagine compiuta dai sociologi Marzio Barbagli e Alessandra Minello per Lavoce.info, mostra che vi è stata una convergenza tra la criminalità maschile e quella femminile, di sicuro per quanto riguarda i reati meno gravi come la truffa o le rapine. E questo, spiegano gli esperti, per il cescente numero di donne entrate nel mondo del lavoro: hanno più occasioni per commettere illeciti penali.

 

Se guardiamo, poi, le statistiche sugli omicidi, anche qui il divario di genere è diminuito. La quota delle donne sul totale delle persone denunciate o arrestate per questo delitto è più che raddoppiata, passando dal 3,9 per cento del 1992 al 9,1 per cento del 2016. Insomma, ammazzano più di prima e su questo non c' è differenza geografica che tenga: il mutamento delle "abitudini" si è registrato sia nelle regioni del centro-nord, sia al meridione e nelle isole. Dagli inizi degli anni duemila sono aumentate le assassine mentre sono diminuiti gli omicidi compiuti dagli uomini.

 

DONNE ASSASSINE

Ma chi pensa che le ragazze con la pistola (o con il coltello) siano diventate così agguerrite in seguito all' esplodere dei femminicidi, si sbaglia: non è una reazione al maschio carnefice. Non è solo una questione di legittima difesa. Se prima il gentil sesso rappresentava solo l' 8 per cento degli autori di omicidi (ma il 30% delle vittime), la situazione è cambiata nel senso che sono aumentate le uccisioni di donne da parte di altre donne.

 

E il fattaccio di una lei contro un' altra lei si consuma non in ambito di criminalità organizzata (che avviene molto più di altre tipologie fra uomini), ma a seguito di risse, liti, per motivi passionali o familiari. E poi le donne come uccidono? Tra di noi prediligiamo l' asfissia. Mentre se dobbiamo far fuori un uomo l' arma da taglio o da fuoco è la più usata, proprio come quando l' autore del delitto è uomo e la vittima è donna.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....