salah abdeslam

LA PISTA BELGA DELLA JIHAD - DOPO LE STRAGI L’OTTAVO ATTENTATORE SALAH LASCIATO NELLA ZONA DELLA STADIO DI BRUXELLES - IN UN VIDEO LA SUA PASSEGGIATA A PARIGI SUI LUOGHI DEGLI ATTENTATI POCHE ORE PRIMA DEI MASSACRI - VIDEO

1. È UNO DEGLI ATTENTATORI DI PARIGI? LE IMMAGINI DI SKY - VIDEO

 

Da “gazzetta.it”

 

Abdeslam Salah passeggia nei luoghi degli attentati di Parigi poche ore prima della strage di venerdì. In un video mostrato da Sky News si vede per pochi istanti passare un uomo molto somigliante all'ottavo attentatore della capitale francese, ancora ricercato.

SALAH ABDESLAM SALAH ABDESLAM

 

Il 26enne, con indosso un giubbotto marrone, cammina come tanti in una strada affollata e passa per due volte davanti alla telecamera, la guarda e accenna un sorriso. Il video, che sta facendo il giro del mondo, è ancora all'esame degli investigatori per le necessarie verifiche.

 

 

2. SALAH LASCIATO IN ZONA STADIO BRUXELLES

(ANSA) Salah Abdeslam, di ritorno da Parigi, sabato sera, sarebbe stato accompagnato nei pressi dello stadio Re Baldovino, dove oggi si sarebbe dovuta giocare la partita Belgio-Spagna. Lo scrive il giornale fiammingo Het Nieuswblad, citando fonti di intelligence belga.

 

la polizia francese e sulle tracce di salah abdeslamla polizia francese e sulle tracce di salah abdeslam

La notizia è trapelata da fonti vicine agli inquirenti che stanno interrogando i due arrestati a Molenbeek, Mohamed Amri e Hamza Attou, con l'accusa di aver collaborato agli attentati parigini. Secondo il giornale, i due avrebbero fornito informazioni contraddittorie.

 

Ma uno di loro, Attou, avrebbe detto che Salah, su cui pende tuttora un ordine di arresto internazionale, sarebbe stato condotto nella zona vicina allo stadio di Bruxelles, Re Baldovino. Sempre le stesse fonti, definiscono Salah un individuo "estremamente pericoloso", ormai in fuga e che non avrebbe "nulla da perdere".

 

 

 

 

3. BILAL, SAMI E GLI ALTRI REDUCI CONVERTITI IN EUROPA ALLA JIHAD

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

PARIGI - STANZA USATA DAI TERRORISTI PRIMA DELL'ATTACCOPARIGI - STANZA USATA DAI TERRORISTI PRIMA DELL’ATTACCO

 

«Sei il padre di un assassino». La scritta in arabo è appesa sull' ingresso sbarrato con assi di legno di un negozio senza insegne. Come un cartello segnaletico. Il posto deve essere questo, in fondo a un vicolo nella parte vecchia e fatiscente di Drancy, l' ultimo avamposto delle sterminata banlieue della Capitale, in quel 93 che è il numero del Dipartimento di Seine-Saint Denis, ma è diventato un marchio, un modo di dire che ormai significa «racaille», spazzatura, polveriera sociale.
 

Mohamed Amimour è il padre di un assassino che ha fatto di tutto perché suo figlio non diventasse tale. Non voleva che uccidesse e fosse ucciso. Quando Sami partì per la Siria fece un appello pubblico ai giornali, cercava soldi per andare e riportarlo indietro. Li trovò.

 

una scena filmata durante attacco terroristico di venerdiuna scena filmata durante attacco terroristico di venerdi

A 67 anni viaggiò fino al confine con la Turchia, affidandosi alla rete della persona che glielo aveva portato via, un predicatore itinerante belga che sta diventando il filo più stretto che tiene insieme il commando della strage di Parigi. Raggiunse Minbej, vicino Aleppo, dove vide il drappo nero dell' Isis. E infine trovò Sami, per scoprire che non era più suo figlio.
 

Aveva cambiato nome. Ora si chiamava Abu Hajia, la guerra. Gli chiese di tornare indietro con lui, gli diede una busta con mille euro per pagarsi la fuga. Sami la prese e gli restituì una sola banconota. Buon viaggio, gli disse suo figlio. Non lo rivide mai più.
 

Ci vogliono ore di trattativa con la piccola folla davanti al negozio per ottenere un numero di telefono al quale risponde Mustafa, che dice di essere il fratello di Mohamed e lo zio di Sami. In sottofondo si sente un coro di pianti femminili. «Tutto il mondo lo odierà, noi possiamo solo rispettare la sua scelta». Intorno a noi alcuni ragazzi insultano quell' uomo anziano, e si capisce che la scritta sul negozio non è marchio di infamia, ma di derisione.

nell attacco terroristico sono morte almeno 120 personenell attacco terroristico sono morte almeno 120 persone

 

Lo accusano di aver raccontato ai giornali quel che accadeva nella sua famiglia, in una banlieue dove oggi non sembra esserci pietà per un padre sconfitto, che pure nella sua storia di venditore di vestiti usati ha un altro denominatore comune della strage di venerdì, la spola continua della sua famiglia tra Parigi e il Belgio.
 

L' arresto di ieri

È lo stesso destino di Mohamed Amri, 27 anni, doppio passaporto francese e belga, fermato ieri a Moleenbek con l' accusa di essere l' artificiere che ha preparato i giubbotti esplosivi per il commando suicida. Anche lui ben conosciuto dai servizi segreti dei due Paesi, anche lui reduce dalla Siria.
 

L' ultimo domicilio conosciuto è Bruxelles, dove ieri nel suo appartamento sarebbero state trovate alcune bottiglie della miscela chimica usata per far saltare in aria i suoi compagni di strage.

 

ATTENTATORE PARIGI 1ATTENTATORE PARIGI 1

Dal 2010 al 2013, anno della sua partenza, aveva vissuto a La Corneuve, la banlieue accanto a quella del figlio di Mohammed, la stessa dove è cresciuto Ahmedi Koulibaly, l' uomo del massacro di gennaio all' Hypercacher. La notte del massacro è stato chiamato più volte da Salah Abdeslam, l' uomo più ricercato d' Europa. La Golf 3 che lo ha riportato da Parigi a Molenbeek è sua.
 

Il commando del Bataclan Sami Amimour è un altro nome della casella dei kamikaze. Anche lui era stato etichettato con la S dai servizi segreti, che significa potenziale estremista islamico. Nel 2012 il suo nome era spuntato nell' inchiesta sul fallito tentativo di partenza per lo Yemen, accanto a quello divenuto ormai famoso di Cherìf Kouachi, uno dei fratelli della strage a Charlie Hebdo. Sami era partito per Siria nel 2013.

 

Nel dicembre 2014 aveva raccontato di avere ricevuto un addestramento militare a Racca e di aver combattuto al fronte. Da allora aveva interrotto ogni comunicazione. È riapparso al Bataclan.

 

Al suo fianco c' era Omar Ismail Mostefai, l' unico ad aver sempre vissuto in Francia, prima di convertirsi alla Jihad dopo l' incontro con un predicatore belga. La Turchia aveva più volte segnalato alla Francia la sua presenza in zona di guerra, l' ultima nel giugno 2015. Senza mai ot tenere manifestazioni di interesse.
 

ATTENTATORE PARIGI ATTENTATORE PARIGI

Allo Stade de France Bilal Hadfi, 20 anni, francese ma residente in Belgio è l' autore dell' ultima esplosione, quella delle 21.53 con la quale si è fatto saltare in aria. Anche lui aveva viaggiato in Siria, nel 2013 e nel 2014. All' altro nome non corrisponde una identità. Ahamad al Mohammad, c' è scritto su un passaporto accanto a uno dei tre corpi ritrovati sulla spianata che collega la stazione del metrò allo Stade de France. Uno sconosciuto.

 

Un uomo con quel documento è sbarcato il 3 ottobre sull' isola di Leros, in Grecia. Quattro giorni dopo ha chiesto asilo al posto di blocco di Presevo, in Serbia, e fin qui si tratta della stessa persona, che potrebbe essersi registrata il 9 ottobre al centro d' accoglienza di Opatovac, in Croazia. Sullo strano comportamento del commando, che non ha mai raggiunto lo stadio, forse la spiegazione è davvero la più semplice. Almeno così la pensa un inquirente all' uscita da un Quai des Orfevres blindato.
 

«Come per Charlie Hebdo sembrano operazioni ben pianificate. Ma poi rivelano la loro rozzezza. È mancata la logistica, sono arrivati in un luogo che non conoscevano».

 

Nelle strade Ibrahim Abdeslam si è fatto esplodere in un bar di boulevard Voltaire, dopo aver sparato ai clienti dei ristoranti della zona. Era tornato dalla Siria due mesi fa. È lui ad aver affittato la Seat nera sulla quale viaggiavano gli autori dei tre agguati di quella sera. Aveva 31 anni, era il fratello maggiore di Salah, l' unico sopravvissuto, adesso in fuga, che invece ha noleggiato l' auto usata dal commando del Bataclan.
 

BILAL HADFIBILAL HADFI

 

Anche lui classificato con la S, anche lui reduce di guerra, come gli altri, come forse lo saranno anche i due corpi ancora non identificati, uno al Bataclan e l' altro allo Stade de France.

 

Un massacro ideato nelle terre dell' Isis, pianificato in Belgio, eseguito in Francia da jihadisti che hanno compiuto più volte il viaggio in Siria. «Il nostro problema non è la partenza, quel che non riusciamo a impedire è il loro ritorno» ha detto nei giorni scorsi un prefetto. È di questo che si parlerà, quando il lutto e il dolore si saranno depositati.

 

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