raggi marra

“LA NOMINA DI MARRA ERA DA EVITARE” - DURA PIÙ DI TRE ORE LA TESTIMONIANZA DI MARIAROSA TURCHI, EX RESPONSABILE DELL' ANTICORRUZIONE DEL CAMPIDOGLIO, AL PROCESSO CHE VEDE VIRGINIA RAGGI IMPUTATA PER FALSO: “NON AVEVO MOTIVO DI DUBITARE DI QUANTO AFFERMATO DALLA SINDACA. ALLA LUCE, DI QUANTO SUCCESSO E DELLA NOTA ANAC, OGGI DEVO RIVEDERE LA MIA POSIZIONE: CREDO CHE…”

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

VIRGINIA RAGGI E RAFFAELE MARRA

Risponde alle domande senza tentennamenti, cita il regolamento e replica con fermezza all'avvocato della difesa di Virginia Raggi, che tenta quasi di attribuirle un ruolo nella nomina di Renato Marra: «È il sindaco a decidere».

 

Dura più di tre ore la testimonianza di Mariarosa Turchi, ex responsabile dell' Anticorruzione del Campidoglio, al processo che vede Virginia Raggi imputata per falso, che conclude in aula: «Non avevo motivo di dubitare di quanto affermato dalla sindaca. Alla luce, di quanto successo e della nota Anac, oggi devo rivedere la mia posizione: credo che sarebbe stato meglio evitare da prima qualunque tipo di implicazione possibile, con situazioni di possibili conflitti di interessi derivanti da eventuali poteri discrezionali» Nel giorno del suo quarantesimo compleanno, la sindaca è in aula, commenta a bassa voce con il suo legale e, alla fine, stringe la mano al pm, al giudice e anche alla Turchi.

 

raggi marra frongia romeo

LA PROVA

Per tre ore, la teste ribadisce il senso di quel documento da lei trasmesso ad Anac: la prova dell' accusa. L' impressione, alla fine dell' udienza, è che gli avvocati non riescano a scalfire il quadro tracciato dalla funzionaria: ossia la regolarità formale di una procedura, il cui iter, finito al centro del processo, è noto solo all'imputata.

 

Sulla nomina tanto contestata, la Raggi, si era assunta ogni responsabilità, difendendo in un documento, trasmesso dalla Turchi ad Anac, l'allora braccio destro Raffaele Marra dall' ipotesi del conflitto di interesse per l' incarico al fratello. La sindaca sosteneva che Marra avesse avuto un ruolo di «mera pedissequa esecuzione» delle determinazioni da lei assunte, «senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali». Parole smentite dalle chat recuperate dai carabinieri sul cellulare di Marra, almeno per la procura.

RENATO MARRA E RAGGI mpa.it

 

L'ISTRUTTORIA

«Non potevo desumere dalle carte in mio possesso se l'istruttoria per la nomina di Renato Marra fosse regolare. Il visto sulla delibera riguarda la correttezza della procedura», spiega la testimone», rispondendo alle domande, la Turchi spiega che non spettava a lei esaminare i curricula dopo la procedura di interpello.

 

Serve a poco che la difesa le chieda perché sulla delibera di nomina ci fosse il suo visto: «Il visto serve solo a confermare che la materia in questione possa essere oggetto di delibera, cioè - chiarisce la funzionaria - che non debba piuttosto essere materia di un altro tipo di atto amministrativo». È il sindaco a decidere sulla base dell'istruttoria del Dipartimento, risponde ancora al legale che la incalza, sostenendo che Virginia Raggi dovesse essere coadiuvata. «L'istruttoria è fatta dal Dipartimento al Personale», ribadisce.

raffaele marra virginia raggi

 

LA RELAZIONE AD ANAC

La funzionaria spiega che quando Anac chiese chiarimento sulle nomine, ipotizzando un conflitto di interesse per il capo delle Risorse umane, ovviamente non chiese a Raffaele Marra, arrestato una settimana dopo, ma al suo vice. E alla sindaca, che aveva la responsabilità amministrativa della nomina. Il legale della Raggi domanda come mai non sia stato interpellato l'assessore al Turismo Adriano Meloni e la funzionaria risponde secca: «L'assessore non ha ruolo nell' incarico. Solo il Dipartimento e la sindaca sono competenti dal punto di vista amministrativo».

 

Poi la teste dell'accusa aggiunge: «Sapevo che Raffaele Marra era fratello di Renato ma, a quanto appresi, la procedura di raccolta dei curricula e il loro invio alla sindaca per la scelta era stata formalmente corretta». La prossima udienza è fissata per il 24 e verranno sentiti, sempre come testimoni, l' ex assessore al Commercio Adriano Meloni, il suo capo staff, Leonardo Costanzo, e il responsabile del personale del Campidoglio Antonio De Santis.

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…