omicidio fabio campagnola

“È STATA UN’ESECUZIONE. MIO PADRE È STATO UCCISO DA UN EX POLIZIOTTO” – LA RABBIA DI DARIO, IL FIGLIO DI FABIO CAMPAGNOLA, L’IMPRENDITORE 52ENNE UCCISO IN BRASILE A COLPI DI PISTOLA: “LO HANNO AMMAZZATO PER UNA LITE CAUSATA DA UN CARRETTO DI DOLCI. CHI LO HA UCCISO LO HA COLPITO PRIMA A UNA GAMBA E, QUANDO ERA A TERRA, LO HA FINITO CON UNA COLPO ALLA SCHIENA. È UN EX AGENTE, SONO CONVINTO CHE QUALCUNO ABBIA FAVORITO LA SUA FUGA…”

Floriana Rullo per www.corriere.it

 

fabio campagnola 1

«Mio padre è stato ucciso per una lite causata da dei dolci. Chi lo ha ucciso apparteneva alla polizia e lo ha colpito prima ad una gamba e poi, quando era a terra, con un colpo alla schiena. Provo solo tanta rabbia. Voglio che i colpevoli della morte di mio padre siano arrestati». Chiede giustizia Dario, il figlio di Fabio Campagnola, 52 anni, imprenditore di Casale Popolo, piccola frazione alle porte di Casale Monferrato, tra le campagne Alessandria, ucciso in Brasile dopo una discussione davanti al suo bar gelateria «Il Meneghino». 

 

Praia do Frances

Una banale lite scoppiata per un carretto di churros, dolci tipici brasiliani, che l’uomo aveva chiesto alla proprietaria di spostare. La donna, poco prima, come quasi tutte le mattine, lo aveva posizionato davanti alla vetrina dell’attività che l’imprenditore gestiva dal 2013 a Praia do Frances, nella cittadina dello stato dell’Alagoas, in Brasile. Una richiesta che Campagnola aveva fatto anche il giorno prima e quello prima ancora. Ma che era sempre rimasta inascoltata.

 

L'intervento del poliziotto in pensione

Omicidio Fabio Campagnola

«Con molta calma la vittima ha spiegato alla donna che non era possibile sostare in quel luogo — hanno raccontato le forze dell’ordine brasiliane che indagano sull’omicidio —. Anche il proprietario del palazzo è intervenuto e le ha cercato di spiegare il motivo per cui non poteva sostare lì, una proprietà privata che si trova poi vicino a un terreno comunale. La donna però non ha voluto sentire ragioni e ha continuato nel suo lavoro. Poi ha chiamato il marito, un poliziotto in pensione, chiedendo di intervenire in sua difesa».

 

fabio campagnola 3

Quello che è successo dopo è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della zona. Si vede la lite tra Campagnola, con una maglietta rossa, e l’ex poliziotto e proprietario di un B&B a Praia de Frances, che indossa invece una camicia azzurra. Prima i due litigano, poi dalle parole si passa alle mani. Dopo una scazzottata l’uomo in camicia impugna l’arma da fuoco e esplode dei colpi, uno verso il corpo del casalese che si trova già steso a terra.

 

Il figlio: «Una vera esecuzione»

«Uno dei proiettili ha colpito papà ad una gamba – spiega ancora Dario che da dieci anni ha lasciato il Piemonte e seguito il padre in Brasile per crearsi un nuovo futuro —. Il secondo colpo lo ha sparato mentre era già a terra. Colpendolo di schiena. Una vera esecuzione. Poi è fuggito. È un ex poliziotto, siamo convinti che qualcuno abbia favorito la sua fuga. Per questo ho diffuso le sue immagini sui social. Voglio siano fermati». Diversi i testimoni che hanno raccontato alla polizia, che sta indagando su quanto accaduto, un omicidio avvenuto in pieno giorno. 

fabio campagnola 2

 

L'assassino in fuga

Intanto il 4 gennaio è già stata stata arrestata la moglie dell’ex poliziotto: l’uomo è ancora in fuga. Lei è ritenuta complice dell’omicidio. Sarebbe stata lei ad incitare il marito contro l’imprenditore piemontese. Campagnola da tempo viveva a Marechal Deodoro, nella regione di Maceiò dove gestiva una gelateria ed era anche socio di uno snack bar a Ponta Verde. 

 

La famiglia a Casale

Ex calciatore in gioventù a Casale Monferrato, la vittima aveva moglie e, oltre Dario, ha anche un figlio di sette anni. In Monferrato vive invece il resto della famiglia: la madre, la sorella e il fratello.

«Era un ragazzo dal cuore d’oro. Tantissime persone gli volevano bene — raccontano commossi in paese —. Il prossimo autunno aveva in programma di tornare per la prima volta in Italia dopo 10 anni. Si era trasferito per farsi una nuova vita e ci era riuscito. Era entusiasta dei suoi successi. Non può valere cosi poco una vita in Brasile».

 

fabio campagnola 4

«Ci eravamo sentiti prima di Natale in videochiamata per gli auguri, andava tutto bene e Fabio era sereno — racconta la sorella —. Ora questa terribile tragedia ce lo ha portato via». Anche il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi è vicino alla famiglia. «Il Comune — dice il primo cittadino — è a completa disposizione della famiglia per qualsiasi necessità. Ai suoi cari il cordoglio e la vicinanza della comunità casalese».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...