l espresso vincent bollore manfredi calabro

"L’ESPRESSO" LANCIA LA BOMBA: TUTTO IL MONDO È PORCILE! “DAREI TUTTO PER FARE IL PONTE DEL 25 APRILE CON LA FACCIA TRA LE TUE GAMBE”. “PUTTANE, TROIE, CAGNE, CESSE O FIGHE DA SCOPARSI”. SAATCHI MILANO IN CACIARA. E ANCHE HAVAS FINISCE NEL BORDELLO. IL CEO MANFREDI CALABRÒ GUIDA IL SUO GREGGE ALLA RICERCA DELLA “MIGLIORE PER FARE LA PECORINA SULLE STAMPANTI”. COSA DIRÀ L’ULTRACATTOLICA CONSERVATRICE FAMIGLIA BOLLORÈ PROPRIETARIA DELL’AGENZIA? PREVISTI A BREVE TERREMOTI TRA I MANAGER DELLA PUBBLICITÀ. ALTRO CHE PESCHE … PREPARATE I CETRIOLI!

SESSISMO, IL LATO OSCURO DEI CREATIVI

Estratto dell’articolo di Rita Rapisardi per “L’Espresso”

 

sessismo nella pubblicita lespresso copertina

«Se domani non mi arrestano, tutto bene». A giugno scorso, quando è esploso il Me Too della pubblicità, con la divulgazione della “Chat degli 80” dell’agenzia milanese “We are social”, molti hanno iniziato a dubitare. I big del settore si sono affrettati ad arginare lo scandalo confinando i reprobi nel recinto della «sparuta minoranza», allontanando il sospetto di un andazzo diffuso, ribattendo a colpi di codici etici e campagne su «inclusivity e diversity».

 

Uno che ha cominciato a interrogarsi è Vincenzo Gasbarro, già fondatore e ceo della M&C Saatchi Milano […]. Gasbarro ha iniziato a chiamare allarmato ex colleghi, uomini non donne, per chiedere: «Secondo voi ho avuto atteggiamenti non consoni?».

 

[...] è comparso a un aperitivo di ex colleghi di M&C Saatchi, un evento di solito precluso ai dirigenti. «Come va?», gli hanno chiesto. «Se domani non mi arrestano, tutto bene», ha detto all’ex collega cui aveva inflitto una pacca sul sedere alla presenza dei clienti, come racconta un testimone a L’Espresso.

 

Il fatto è che a giugno si è solo innescata la valanga. La chat sessista diventata pubblica e ricondotta a Was per esplicita ammissione di Gabriele Cucinella, uno dei ceo, ha acceso i riflettori anche su Pasquale Diaferia, indicato quale responsabile di molestie, chiamato in causa da un collega di quel mondo, Massimo Guastini.

 

«Nulla da temere. tutto falso, solo invidia, mi difenderò in tribunale», ha detto Diaferia.

 

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione

Ma da allora molte donne hanno iniziato a raccontare di aver subito avance, commenti hot e discriminazioni. Centinaia di testimonianze su casi che coinvolgono 200 agenzie sono arrivate al collettivo Re:B (Rebellion, rebuilding rebooting) […].

 

Ne viene fuori una mappa che racconta un fenomeno tanto sommerso quanto esteso. Nove segnalazioni su dieci sono di donne, il 5 per cento riguarda la comunità Lgbt. La città con la maggiore concentrazione di casi è, ovviamente, Milano. Seguono Torino e Roma. Con alcune costanti e un filo comune. Come i gruppi di messaggistica a contenuto sessista.

 

Vincenzo Gasbarro

«La chat esiste in tante agenzie, in molte è arrivata grazie a ex lavoratori di Was che l’hanno esportata», spiega a L’Espresso un’ex dipendente. «Ci sono arrivate segnalazioni per una quindicina di chat sessiste, ma potrebbero essere molte di più», fanno sapere da RE:B.

 

I racconti sul conto di Gasbarro si moltiplicano. Al punto che «fare una gasbarrata», nello slang della pubblicità, equivale a indicare qualcosa di inappropriato. […] Gasbarro è un creativo «sempre sopra le righe», dice di lui una ex collaboratrice. Ricorda a L’Espresso quando «lanciava palline di carta nella scollatura di una collega prosperosa».

 

molestie sul lavoro

O si lasciava andare a contatti fisici non richiesti conditi con «battute sessiste e omofobe. Alla vista di una collega disse: me la leccherei tutta. Per lui era un gioco. Per farsi approvare qualcosa, o anche solo per essere ascoltati bisognava fare le ochette ed essere sempre in tiro. Del resto, solo se sei bella ti portano in riunione, che è il modo di emergere».

 

[…]  Per molti è il prezzo da pagare pur di lavorare nell’empireo dell’eccellenza nella quale si colloca M&C Saatchi – nel 2020 “Agenzia del decennio” agli NC Digital Awards – o We are social.

 

protesta contro lo sfruttamento degli stagisti

[…] Lo scandalo è solo un detonatore con propagazione degli effetti a catena. Alla pubblicazione dei primi stralci della chat di Was, in Havas Milano, sono corsi a cancellare la propria, temendo che le anticipazioni li riguardassero. Viaggiava su Skype e riguardava solo il reparto digital ma i contenuti non erano diversi.

 

«Ero arrivata da un mese e degli junior mi hanno fatto una foto di nascosto mentre guardavo lo schermo di un pc appoggiata alla scrivania. Subito era stata condivisa sulla chat. Mi hanno detto che io mi ero messa apposta in quel modo provocante», spiega a L’Espresso una delle protagoniste suo malgrado.

 

Manfredi Calabro

Anche in Havas si festeggia il Natale. Con una cena a inviti, solo maschi ed eterosessuali, niente stagisti, solo senior e director, da tenersi prima di quella aziendale. La convocazione arriva per mail e fino a pochi anni fa se ne occupava l’attuale ceo, Manfredi Calabrò, all’epoca account director, oggi rappresentante di Una, Aziende delle Comunicazione Unite, con 216 agenzie aderenti, al Consiglio generale di Confindustria Intellect.

 

Durante l’occasione conviviale capita che, tra l’altro, le donne del team vengano sottoposte a un giudizio di valutazione, stile concorso di bellezza trash con categorie molto particolari.

 

«Le fasce da assegnare sono “la più porca” o “la più scopabile”. E per raccogliere i punti bisogna rispondere a domande tipo "la migliore per fare la pecorina sulle stampanti". Alla fine si elegge la vincitrice», racconta un insider. Nulla di troppo segreto, visto che chi ottiene il titolo viene avvisata il giorno dopo.

racconti delle vittime di molestie nelle agenzie pubblicitarie

 

La celebrazione dell’evento richiede preparazione. I partecipanti vi dedicano un anno, durante l’orario di lavoro, creando delle moodboard, di solito usati nei progetti, album fotografici delle ragazze con scatti appositi o tratte dai social. Tutte le neoassunte passano per la selezione con tanto di avviso alle interessate dell’avvenuta inclusione.

 

[…] un’ex dipendente: «Un giorno smetti di essere una collega e diventi carne da macello, un oggetto sessuale. Ogni giorno pensavo a come vestirmi per sfuggire a tutto questo». Stando ai testimoni la cosa va avanti da anni. «Della chat ci sono prove già nel 2012, si è sempre fatto così e te la fai andare bene, anche per paura».

 

Resta aperta invece la chat analoga di Across, una web agency di medie dimensioni con sede nel centro di Torino. È su Whatsapp e si chiama esplicitamente “Scopareeee”. Lo spirito è sempre lo stesso: commentare le colleghe, mandare foto di donne mezzo nude, rubare scatti alle più carine dell’ufficio. E con spirito analogo esiste pure la squadra di calcetto che, creativamente, si chiama Ss Orca. Volendo, è anche l’anagramma di Across.

 

MANFREDI E ANTONIO CALABRO REDCARPET PIRELLI CALENDAR

In passato ce n’era un’altra su Skype, “Amici di figa” e, a differenza dell’altra, viaggiava sui computer dell’ufficio. La chat aziendale è stata chiusa nel 2020 poco prima del Covid. Determinante l’iniziativa di una stagista che ha segnalato la cosa non senza prima averne chiesto la cancellazione.

Con una reputazione in ascesa e cento dipendenti, Across ha accolto il consiglio della responsabile delle risorse umane Silvia Virginia Di Liberto: così all’improvviso, dalla chat sono scomparsi i capi ed è caduta nell’oblio. Ma senza alcuna conseguenza per i responsabili.

 

Nessuna iniziativa invece per la comunità che si ritrova su Whatsapp.I n entrambe figurava il fondatore e ceo dell'azienda, Sergio Brizzo, che nel 2011, a 22 anni, ha dato vita a quella che si definisce una realtà «giovane e dinamica» ed esibisce sul proprio sito una montagna di riconoscimenti che ne potenziano il valore.

 

Sergio Brizzo

«Guarda, si vede il perizoma sotto il vestito bianco», ha comunicato al gruppo Brizzo riferendosi a una collega. «Basta mi dimetto, non si può lavorare così», ha commentato il direttore commerciale Edoardo Marrone riferendosi a un’altra di cui si vedevano i segni dell'abbronzature. A un terzo, in ferie, che chiedeva prove, è subito arrivato un video.

 

«Essere oggetto di quella chat appena arrivati in agenzia legittimava tutti, anche l’ultimo degli stagisti a trattarci con meno riguardo e a prendersi libertà», dice a L’Espresso una che è passata per oggetto di quelle conversazioni.

 

Perché se in altre realtà le chat erano riservate a una selezione di dipendenti, in Across tutti sapevano, perché, come in un rito di iniziazione, i maschi venivano aggiunti già a partire dal periodo di formazione. E c’era poco da nascondere visto che il ceo ne faceva parte e la finestra rimaneva aperta sui computer aziendali.

 

Anche qui «sondaggi sulla più scopabile, sulle più belle tette e culo dell’azienda», riferisce un’ex interna. Voti su una scala da uno a dieci e foto. Di tutte, tranne di chi era legato a membri dello staff. Così erano circolate anche le foto intime di una collega che aveva una storia con un dipendente di Across. Ma lei era di un’altra agenzia.

sessismo nella pubblicita lespresso

 

A fine estate, una galleria di colleghe in costume, scavando sui profili social. Racconta ancora al nostro settimanale una che c’è passata: «Per anni, proprio per sfuggire a quelle attenzioni, mi sono vestita come un sacco di patate, ho smesso di truccarmi e di andare dal parrucchiere. Un cambiamento radicale che le mie amiche non hanno fatto a meno di notare. […] Se qualcosa non andava bene era colpa di noi frigide che dovevamo prendere più cazzi». La chat su Whatsapp ancora oggi attiva, comprende dipendenti che non lavorano più in Across.

 

molestie sul lavoro 3

E per gli Lgbt era anche peggio: «Tu non sei come noi, sei frocio». Così il direttore commerciale di Across a un dipendente che ha accettato di parlare con L’Espresso.

 

Con una lunga nota, Across ha ribattuto alle tesi sostenute dalle fonti, prendendo le distanze da chat e iniziative svolte da dipendenti al di fuori dell'azienda. Il ceo Brizzo chiarisce anche «che in passato era stato aggiunto alla chat (di whatsapp, ndr) da persone terze, ne è uscito volontariamente condannando e dissociandosi da quel genere di contenuti e affermazioni». 

 

chat dei creativi sulle colleghe

«Across - spiega la nota - ammette con trasparenza e profondo dispiacere l’esistenza in passato di una chat presente sui sistemi aziendali – la piattaforma Skype, precisamente – in cui venivano condivisi commenti inappropriati». Secondo Brizzo la faccenda non sarebbe caduta nell'oblio ma «ha convocato una riunione ufficiale con tutti gli appartenenti alla chat in cui ha comunicato la chiusura e ha diffidato chiunque a reiterare quel generare di comportamenti sul luogo del lavoro». Across nega inoltre episodi di discriminazione o sessismo citando anche un'indagine interna alll'azienda sul gradimento da parte dei dipendenti.

 

Brizzo conclude: «Come fondatore e ceo di Across voglio scusarmi profondamente per quanto accaduto in passato nella chat aziendale, è stato un grave errore di cui mi sono già assunto le responsabilità e di cui mi scuso. Dalla comprensione della gravità di quanto accaduto, ho impegnato tutte le energie e le risorse della società per costruire un luogo di lavoro sano, positivo e inclusivo».

 

Gli episodi che hanno riguardato Across non sono diversi da quelli verificatisi in altre aziende: «Tanto tu conosci tutti i cazzi della provincia», ha detto il ceo di un’azienda del Veneto. Nell’ex Radzorfish, ora Nurun del gruppo Pubblicis, è accaduto invece che durante il colloquio di ingresso si investigasse sui gusti sessuali degli esaminati perché l’agenzia teneva a essere «l’unica agenzia di Milano senza omosessuali».

Vincenzo Gasbarro

 

Così si è vantato il capo dell’ufficio dell’epoca Marco Barbarini. «Una manifestazione piena di froci e lesbiche, cosa hanno da mostrare?», è sbottato un giorno, racconta un suo ex collaboratore. E durante una notte di lavoro in agenzia ha dato i voti a suo modo alle neoassunte: «Che bona, glielo infilerei qui, quell’altra è un cesso non la scoperei neppure con un sacchetto in testa». A una collega che ha obiettato avrebbe ribattuto: «Tranquilla, tanto sei tu che hai il culo più bello dell’agenzia».

 

In Leo Burnett […], il client director amava far comparire peni sul desktop delle stagiste mentre erano in bagno. Talvolta venivano mandati film porno sul pc a tutto volume durante l’orario di lavoro. Goliardate? Non dal punto di vista delle donne. E anche molestie verbali a raffica: «Quando facciamo sesso io e te?», pacche sul culo, commenti continui alle account, le più tartassate. E tanta allegria disinibita alle feste, a beneficio dei clienti.

 

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione il post di taniume su instagram 4

«Dal primo giorno capisco, mi sento subito fare dei commenti sulla gonna corta e reagisco. Il terzo giorno ricevo un messaggio da uno dei colleghi, uno del digitale che chiama le ragazze prosciuttine riferendosi alla linea. Se continui a essere così ruvida, mi scrive, rimarrai da sola, se la gente fa certi commenti, lo fa per scherzare. Per un periodo ho smesso di mangiare», rievoca con il nostro settimanale una ex dipendente.

 

Uno dei manager più influenti nell’industria della comunicazione italiana è Giorgio Brenna, già ceo di Leo Burnett, una collezione inarrivabile al festival della creatività di Cannes. I suoi modi rudi sono proverbiali nella ricostruzione a L’Espresso di chi ha potuto stargli vicino: «A una collega con un braccio fasciato chiese: “Cos’è successo? Ti ha menato il fidanzato? Ha fatto bene”.

 

Manfredi Calabro

Il superiore le ha detto: “Lui ci paga lo stipendio, bisogna stare zitti, magari copriti di più, sorridi, l’azienda cresce”. Molte hanno lasciato, firmando accordi di riservatezza e ricevendo una buonuscita». Sudditanza. Che qualcuno come Gianpietro Vigorelli, teorizza. Si dice che non assumesse donne perché non avrebbe potuto picchiarle. Ma su un’intervista passata per YouTube ha corretto: «Le donne le picchiavo, ma solo quelle brutte». E, in un’altra: «Anche lo stagista lo umiliavo subito, così capiva, altrimenti andava a fare il parrucchiere». E a sentire lui ha funzionato: «Oggi infatti sono tutti direttori creativi». E tutti maschi.

 

L’Espresso ha contattato le agenzie coinvolte ma nessuna ha voluto confrontarsi nel merito delle ricostruzioni degli ex dipendenti, disconoscendole. Sulle cene, Havas precisa che non rientrano nelle attività aziendali. Tanto M&C Saatchi che Gasbarro hanno inviato, separatamente, una diffida alla pubblicazione.

 

L’agenzia ricorda di aver adottato un codice etico e messo al lavoro una task force contro le discriminazioni, Gasbarro si dice pronto a esibire le testimonianze di quanti hanno lavorato con lui e non hanno mai eccepito nulla sul suo comportamento. Nè, tantomeno, è mai stato raggiunto da alcuna comunicazione giudiziaria. Come, del resto, sostengono anche gli stessi testimoni, interessati a raccontare un clima e non reati. Con l’obiettivo di promuovere un cambiamento di passo nelle relazioni di lavoro. Anche nel mondo patinato della réclame.

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione il post di taniume su instagram 1WE ARE SOCIAL - MILANO 2molestie sul lavoro 1 molestie sul lavoro. molestie lavoro

 

molestie e chat sessiste nelle agenzie di comunicazione

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)