
LA MEGA FABBRICA CLANDESTINA DELLE “BIONDE” – LA FINANZA HA SCOPERTO ALLE PORTE DI CASSINO UN BUNKER, NASCOSTO SOTTO UN CAPANNONE, NEL QUALE VENIVANO REALIZZATE OLTRE SETTE MILIONI DI SIGARETTE DI CONTRABBANDO AL GIORNO, PER UN BUSINESS DI 900 MILIONI DI EURO L’ANNO – GLI “SCHIAVI”, SUDAMERICANI ASSOLDATI DAI CAPORALI, MANDAVANO AVANTI L’ATTIVITÀ CRIMINALE 24 ORE SU 24, IN UNA STRUTTURA PRODUTTIVA AD ALTISSIMA TECNOLOGIA – IL COLONNELLO GIUSEPPE ROMANELLI: “MAI VISTA UNA COSA DEL GENERE. UNA FABBRICA DI QUESTA GRANDEZZA NON È MAI STATA TROVATA IN EUROPA...”
Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
a cassino bunker - fabbrica di sigarette di contrabbando
dalla nostra inviata Alessandra Ziniti Villa Santa Lucia (Frosinone) Una strada senza uscita nelle campagne alle porte di Cassino, un enorme capannone apparentemente abbandonato di una sedicente ditta di logistica, la Petruccioli (di fatto inesistente), un enorme piazzale vuoto che si popolava rapidamente solo la notte o negli orari più strani della domenica, con i camion che si piazzavano davanti alle saracinesche che si aprivano e si richiudevano, giusto il tempo di caricare.
a cassino bunker - fabbrica di sigarette di contrabbando
Gli "schiavi", presumibilmente sudamericani, assoldati dai caporali per un business del tutto nuovo in Italia, assemblare più di sette milioni di sigarette di contrabbando al giorno nell'enorme bunker sotterraneo, da quel capannone non uscivano mai: lì lavoravano, dormivano, mangiavano, si lavavano. Un'inarrestabile catena di montaggio attiva 24 ore su 24.
È la più grande fabbrica clandestina di sigarette mai scoperta in Europa quella che gli investigatori della Guardia di finanza di Ancona hanno trovato sottoterra, quando, azionando un telecomando nascosto in uno scatolone nel piano terra del capannone assolutamente vuoto, hanno visto improvvisamente prima sollevarsi e poi scendere sottoterra quello che sembrava un piccolo prefabbricato in alluminio adibito ad ufficio.
fabbrica clandestina di sigarette a cassino
Sotto, una struttura produttiva ad altissima tecnologia, tre linee di produzione in grado di sfornare cinquemila sigarette al minuto, 7,2 milioni di "bionde" al giorno, per arrivare alla cifra astronomica di oltre 2,7 miliardi all'anno, valore sul mercato più di 900 milioni di euro. Cifre calcolate non a caso.
Perché questa fabbrica, «una vera e propria cattedrale nel deserto, 3.200 metri quadri, un investimento tecnologico da 1.750.000 euro – dice il colonnello Giuseppe Romanelli – era attiva da almeno un anno».
a cassino bunker - fabbrica di sigarette di contrabbando
[...] Il piano terra del capannone assolutamente vuoto e vuoto anche quel piccolo insignificante piccolo ufficio teoricamente destinato ad ospitare l'unica persona sorpresa lì dentro: il custode, un factotum dell'organizzazione, un italiano con piccoli precedenti penali ora agli arresti. «Non certo la persona che gestiva un business colossale come questo nel quale, ovviamente, sono coinvolte grosse organizzazioni criminali su cui stiamo lavorando», dicono gli investigatori.
[...] 300 tonnellate di sigarette di contrabbando, Marlboro, Camel, Benson and Hedges, 821, Mayfair, Jps, Winston. Non un deposito, ma una vera e propria fabbrica: tre corridoi bene illuminati poi, eccoli, in fila, i macchinari delle tre catene di montaggio: l'essiccatore, il taglia etichette, il filtratore, l'unità di accoppiamento, le etichettatrici e poi le macchine per l'inscatolamento e quelle per la sigillatura.
a cassino bunker - fabbrica di sigarette di contrabbando
Impilati alle pareti decine di scatoloni con i singoli pezzi da assemblare, tutti contraffatti ovviamente: 170 tonnellate di precursori, 12 milioni di cartoncini contraffatti, 15 milioni di filtri, 20 milioni di fogli laminati, bobine, colla, carta alluminio, materiale da packaging.
Dall'altra parte gli alloggi: nove letti a castello, sette docce, una cucina, una sala mensa, un grande frigo ancora pieno di insaccati e mozzarelle, una tv 75 pollici. Loro, i lavoranti, probabilmente sudamericani a giudicare dalle scritte in spagnolo, non c'erano al momento del blitz.
«Mai vista una cosa del genere – spiega ancora il colonnello Romanelli – una fabbrica di questa grandezza non è mai stata trovata in nessuna parte d'Europa neanche negli anni Settanta quando il contrabbando imperava. Allora le "bionde" arrivavano impacchettate dall'estero, ora si producono qui».
fabbrica clandestina di sigarette a cassino
Al momento senza risposta le due domande fondamentali: quale organizzazione criminale gestisce un traffico di questa portata e a quale mercato sono destinate le sigarette. Anche al circuito delle tabaccherie? [...]
fabbrica clandestina di sigarette a cassino
fabbrica clandestina di sigarette a cassino