gioacchino nino caianiello

“ABBIAMO IN MANO LA PROVINCIA. IO FACCIO IL SOLE E LA TERRA CHE GIRA INTORNO” – L’INCHIESTA SULLE TANGENTI IN LOMBARDIA E LA RETE COSTRUITA DA “NINO” CAIANIELLO, EX DIRIGENTE FORZISTA DI VARESE CHE APPARECCHIAVA IL POTERE ALL’HAUS GARDEN DI GALLARATE – IL “MULLAH DI GALLARATE”, PER GIUSTIFICARE I SOLDI DELLE DECIME AVEVA APERTO UNA SOCIETÀ DI COMMERCIO D’OPERE D’ARTE

Sandro De Riccardis e Giuliano Foschini per “la Repubblica”

 

GIOACCHINO CAIANIELLO

Tra i divani di pelle scura e i piattini di sandwich e tartare, Nino Caianiello apparecchiava il suo potere. « Alle nove di mattina io sto qua... domani è festa... l' ambulatorio è chiuso... - rideva al telefono -. Io sto qua tutte le mattina dalle nove » . All' Haus Garden di Gallarate, intorno a un tavolo da qualche giorno desolatamente vuoto, un po' più protetto dal viavai dei camerieri e da occhi indiscreti, Caianiello riceveva la lunga lista di questuanti.

 

GIOACCHINO CAIANIELLO

«No, se c' è qualche po... se c' è qualche possibilità a Milano, qual.. non so.. se a Milano c' è qualche possibilità.. di crescita anche.. a livello regionale.. no?! » , balbetta incerto Alessandro Petrone, l' ormai ex assessore all' Urbanistica di Gallarate, da martedì in carcere. «Si, ma fammi capì.. tu cosa vuoi fare!? - gli risponde bruscamente Caiainiello -. Non ho capito..cioè, Ale che vuoi fare? Tu non sai e vuoi sapè da me!... Tu mi devi dire che cazzo vuoi fà! Se mi dici "voglio fa questo!", allora io so che posso andare.. andare lì! Mi capita che sto facendo una discussione... se uno dice "c' è questo qua!", io potrei dire " vabbè cazzo ci può andà Alessandro!”».

attilio fontana 3

 

A ogni richiesta Caianiello risponde con la sua "cura": un incarico, una consulenza, una nomina, un appalto. E ora molti di quelli che si accomodavano ai divanetti del bar nel cuore di Gallarate, chiedono di essere sentiti in procura, prima che la procura chieda di loro. « Non li stiamo chiamando noi, sono loro a chiamarci », dice una fonte investigativa al quinto piano di Palazzo di giustizia.

gioacchino caianiello

 

Dove ieri sono state raccolte le confidenze di tre imprenditori. Anche loro hanno raccontato della " decima", la retrocessione di parte dei soldi incassati su ogni commessa o incarico assegnato, al ras della politica varesina, chiamato il "Mullah di Gallarate" dai suoi nemici politici, "Mister 10%" dai colleghi di partito.

 

lara comi squadra parlamentari calcio

« Io ti devo questo!.. la famosa decima », dice Paola Saporiti, assessore a Cassano Magnago, mentre lascia sul tavolino del bar una busta con 500 euro, dopo l' incarico incassato dalla società della sorella. « Così non vedono bonifici, niente... ok?!.. dovrebbe essere 500, contali!». «Ma no... ma guarda che se figurano è meglio! - risponde Caianiello " visibilmente agitato" - Fai il bonifico direttamente, senti a me! Fai il bonifico! » .

 

Poco denaro - solo 120mila euro trovati sui suoi conti bancari - molto potere. Con il suo capitale di voti, alle ultime Regionali Nino aveva favorito l' elezione del consigliere di Forza Italia Andrea Palumbo, a danno proprio del socio di Fontana, Luca Marsico. Alle Europee invece quel pacchetto di voti sarebbe confluito sul nome di Laura Comi.

 

gioacchino caianiello

Per anni sfilano al suo cospetto assessori, sindaci, imprenditori, manager pubblici, funzionari di partito. I politici ne riconoscono il potere, come capita a Massimo Buscemi, più volte consigliere regionale ed ex assessore in Lombardia. « Ho bisogno di un consiglio per una cosa non...tutt' altro che... regolarissima...dice al telefono - ho bisogno di avere la tua... la tua consulenza. Tu mi puoi dare udienza settimana prossima?». «Quando vuoi vieni, io alle nove sono lì - risponde - domani c' è un po' affollato, però vieni, non è un problema..». Napoletano d' origine, 61 anni, " coordinatore di fatto" di Forza Italia nella provincia di Varese per quasi trent' anni, Caianiello è per il fisco nullatenente dal 2016. La Finanza verifica che sui suoi conti ci sono versamenti esclusivamente in contanti e uscite solo per il pagamento delle bollette.

 

« Ma tu come campi? È una domanda che si fanno tutti » , gli chiedono a Varese. Così Nino, per giustificare i soldi delle decime, apre la Sacro Graal srl "per il commercio di opere d' arte". E racconta in giro di aver iniziato a comprare e vendere quadri.

attilio fontana gioacchino caianiello

Ma ogni mattina Nino è sempre lì. A decidere destini politici e carriere all'"ambulatorio". Con le poltroncine dell' Haus Garden trasformate negli scranni di una sala di giunta. « Se non tradisce Leonardi ( coordinatore cittadino di Fi, ndr.), se non tradisce Gorrasi. ( consigliere comunale di Busto Arsizio, ndr.) abbiamo in mano la provincia... punto.. io non mi muovo... io faccio il sole e la terra che gira intorno...».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....