benetton

COSA FACEVANO I BENETTON A FERRAGOSTO, MENTRE A GENOVA SI PIANGEVA PER LE VITTIME E SI SCAVAVA TRA LE MACERIE? UN GRAN PARTY A CORTINA CON CIRCA NOVANTA INVITATI... - UNA GRIGLIATA DI PESCE, COME DA TRADIZIONE DI FAMIGLIA, A CASA DI GIULIANA BENETTON - LA TRAGEDIA NON HA DISTURBATO L’APPETITO: INFATTI ANCHE DOPO LA FESTA, I BENETTON HANNO ATTESO ALTRE 24 ORE PER MANIFESTARE IL LORO DOLORE PER I MORTI DEL VIADOTTO

1 - BENETTON, FESTA A CORTINA IL GIORNO DOPO LA TRAGEDIA

Maurizio Tortorella per “la Verità”

 

gilberto benetton

Una festa a Cortina d' Ampezzo. Una bella grigliata di pesce. Un party organizzato per una novantina d'invitati sul prato di una villa in località Cojana, il quartiere più elegante della Perla delle Dolomiti: quella che, a due passi dall' esclusivo Golf club, confina con l'altra zona chic di Cortina, La Spiga. Un pranzo raffinato, affidato al catering del ristorante «Da celeste» di Venegazzù, nel Trevigiano.

 

Per l'esattezza, una festa a casa di Giuliana Benetton, 81 anni, che con i fratelli Luciano, Gilberto e Carlo è proprietaria del gruppo tessile di Ponzano Veneto. E che, in quanto tale, è azionista anche di Autostrade per l'Italia, la società del gruppo finita nell'occhio del ciclone per il crollo del viadotto Morandi di Genova, con il suo carico di 38 morti accertati, più cinque dispersi.

campagna pubblicitaria autostrade per l italia

 

Una piacevole giornata tra famiglia e amici, quella dei Benetton. Una festa impeccabile. Tutto perfetto. Tranne la data: perché la festa è iniziata attorno alle 12 di mercoledì 15 agosto. Quindi 24 ore esatte dopo il collasso del ponte, quando già si era scatenato il sabba delle polemiche sugli omessi controlli, sulla manutenzione carente e sui (troppi?) miliardi incassati dalla concessionaria Autostrade. E quando il nome dei Benetton cominciava, sia pure a fatica, a entrare nel frullatore mediatico dell' affannosa ricerca delle responsabilità della strage.

 

La mitica grigliata ferragostana dei Benetton è uno degli appuntamenti mondani dell' estate cortinese, una tradizione iniziata oltre 20 anni fa in onore della madre di Giuliana, Luciano, Gilberto e Carlo: Rosa Carniato, la matriarca scomparsa nel 2000. Quest' anno, però, alcuni degli amici abituali non erano stati invitati. Forse la festa era stata messa su in formato ridotto per il recente, doppio lutto familiare: la morte di Fioravante Bertagnin, il marito di Giuliana deceduto lo scorso 8 febbraio, e quella più recente di Carlo, avvenuta il 10 luglio.

 

TOSCANI BENETTON

Il problema è che un giorno prima della festa di Cortina, il 14 agosto, a Genova c' erano stati molti, molti altri morti. Ed è vero che come tutti gli anni la grigliata ferragostana dei Benetton era stata organizzata da tempo, e visto l' elevato numero di ospiti (a quanto risulta alla Verità, una settantina di adulti più una ventina di bambini) si è forse ritenuto che la sua cancellazione all' ultimo momento fosse un' operazione convulsa e troppo complessa. Magari ineducata.

 

Resta il fatto che, se davvero i Benetton hanno deciso comunque di festeggiare «quel» terribile Ferragosto, malgrado quanto era appena accaduto a Genova, la conferma non mostra alcuna sensibilità. Del resto, anche dopo la festa di Cortina, i Benetton hanno atteso altre 24 ore per manifestare il loro dolore per i morti del viadotto. Autostrade per l' Italia ha diffuso soltanto giovedì 16 agosto il comunicato in cui, per la prima volta, «a nome dei suoi azionisti e del suo management», ha espresso «profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo».

TOSCANI BENETTON

 

Subito dopo il disastro, Autostrade aveva scelto toni meno accorati, ma forse più coerenti con la sua futura difesa legale: «Negli ultimi cinque anni gli investimenti della società in sicurezza, manutenzione e potenziamento della rete sono stati superiori a 1 miliardo di euro l' anno». Che festa...

 

2 - ESERCITO DI LEGALI E NUOVI PORTAVOCE BENETTON PRONTI A SFIDARE LEGA E M5S

Rachele Schirle per “la Verità”

 

Qualche domandina iniziano a farsela anche i componenti della famiglia Benetton. «Di errori in questi giorni successivi alla tragedia del ponte Morandi ne abbiamo fatti parecchi», devono aver pensato ai piani alti dell' azienda di Ponzano. Difficile avere sangue freddo in simili occasioni, ma, devono aver ancora pensato da quelle parti, è giunto il momento di reagire approntando una strategia difensiva basata più sulla razionalità che sull' improvvisazione. Come dare loro torto?

 

autostrade benetton

Ci sono di mezzo molti quattrini, ma anche un nome e un brand da difendere. Insomma, serve un piano di battaglia e dei professionisti adatti a gestire la situazione. È per questo che, come ha rivelato il sito Lettera43, ieri mattina a Milano si sono incontrati «Giovanni Castellucci, ad di Autostrade per l' Italia e Atlantia, Fabio Cerchiai, presidente di Edizione Holding, cassaforte della famiglia Benetton, Marco Patuano, amministratore delegato di Edizione. Al meeting hanno partecipato i rappresentati dello studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners allo scopo di mettere a punto le iniziative per gestire le conseguenze della tragedia di Genova».

 

fratelli benetton

Il contenuto dei colloqui non è trapelato, ma è certo che di argomenti sul tavolo ce ne fossero molti. Per martedì 21 e mercoledì 22 sono previsti due consigli d' amministrazione dagli esiti fondamentali per il futuro dei Benetton.

 

Che cosa faranno ora? Se nessuna certezza può essere espressa da questo punto di vista almeno si può azzardare qualche ipotesi più che plausibile. La più scontata, come nota anche Lettera43, è che per acquietare gli animi di un' opinione pubblica assai sconvolta si allarghino i cordoni della borsa elargendo somme risarcitorie nei confronti delle famiglie colpite dal crollo. Un segno, almeno economico, per esprimere quella vicinanza a chi ha sofferto che finora è mancata. Altra ipotesi quasi scontata e che i Benetton si facciano avanti per dare una mano nella ricostruzione di quanto andato distrutto.

 

autostrade benetton

Ma c' è un altro particolare interessante da sottolineare nella riunione di ieri: è stato deciso di affidare la gestione della comunicazione alla società Barabino & Partners, il cui titolare Luca Barabino è genovese. Anche su questo fronte, infatti, i Benetton qualche domanda devono essersela fatta dopo le magre figure dei giorni scorsi.

 

Erano trascorse già quattro ore dalla tragedia, già era evidente che c' erano state delle vittime, siti e social moltiplicavano per il Web le immagini incredibili del ponte crollato, ma Autostrade per l' Italia ancora taceva. Niente, nisba, nemmeno un fiato. Poi la toppa peggiore del buco: un comunicato gelido che, dietro la spiegazione tecnica di cosa fosse capitato, nascondeva il grave disagio di trovare le parole adatte a commentare l' accaduto. Un comunicato che pareva un bollettino di lavori in corso su uno svincolo della tangenziale. Poche parole: «Erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto che, come da progetto, era stato installato un carroponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione».

Benetton fiumicino

 

Intanto tutte le tv, non solo italiane, trasmettevano le immagini e già iniziavano a circolare i numeri provvisori, ma destinati inevitabilmente a crescere, delle vittime, i racconti angoscianti dei feriti, quelli increduli dei miracolati. Ovunque su internet risuonava il grido «oh mio Dio» del primo video circolato sulla tragedia; ovunque appariva l' immagine del furgone fermo a pochi metri dall' abisso. Era successo qualcosa di inusuale, no?

Non esattamente solo un ingorgo al casello o uno svincolo chiuso per lavori di manutenzione del manto stradale.

 

Ma da Autostrade solo silenzio. Per leggere un pensiero di umana pietà bisognava attendere le 20.42, quando finalmente Autostrade faceva un cenno alle vittime con un secondo comunicato in cui si esprimeva «cordoglio per le vittime del crollo del viadotto Polcevera sull' A10 e la profonda vicinanza ai loro familiari, insieme ai ringraziamenti per l' impegno straordinario profuso in queste ore dai soccorritori». Non molto, ma qualcosa, perlomeno.

fratelli benetton

 

Certo, il ritardo di ore faceva suonare il tutto come maldestro, sospettoso e insincero.

Ecco, che ci sia qualcosa da registrare dal punto di vista della comunicazione deve essere chiaro agli stessi Benetton. Almeno un' altra pessima figura va registrata. All' annuncio da parte del governo di voler revocare la concessione, Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l' Italia, ha subito messo in chiaro che, in tal caso, avrebbe invocato il pagamento da parte dello Stato del valore residuo della concessione. Tutto legittimo, ovviamente, ma non proprio indice di una sensibilità umana spiccata mentre ancora si scavava (e si scava) per cercare i sepolti sotto le macerie.

BENETTON TOSCANITOSCANI BENETTON 4

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....