FAMMI UNO SQUILLO - TELEFONATE E SMS CON LE BABY PROSTITUTE DEI PARIOLI: “MI PIACI LOLITA, TI PORTO IN BARCA”

Rinaldo Frignani per "Corriere della Sera - Roma"


«Il mio amico ha apprezzato molto la tua amichetta. Vi voleva invitare in barca a Ponza, ma per il week end siamo già in 15». Risale alla fine di luglio uno dei messaggini inviati dal commercialista Riccardo Sbarra - arrestato nell'operazione «Ninfa» con altre quattro persone - a una delle due baby squillo dei Parioli che aveva da poco lasciato un cliente. Frasi forti, soprattutto se riferite a ragazzine di 14 anni, simili ad altre intercettate dai carabinieri nel corso delle indagini e che ora sono al centro di accertamenti.

«Tu mi piaci, hai amichette giovani e io adoro le lolitine», scriveva ancora il professionista solo pochi giorni prima di finire in manette, oppure, con un altro sms a una delle giovanissime prostitute: «Venite a casa mia e ci restate, se volete». Uno spaccato inquietante del giro nel quale le minorenni erano finite dopo aver conosciuto sulla Rete, uno dopo l'altro, i quattro arrestati (oltre al commercialista, anche il soldato abruzzese Nunzio Pizzacalla, Mirko Ieni, residente ai Parioli, e il commerciante Michael De Quattro, accusato di aver ricattato una delle ragazze con un video dei loro incontri sessuali).

Fino a oggi alcuni dei clienti delle baby squillo sono stati perquisiti dagli investigatori in quanto indagati per aver avuto rapporti sessuali con minorenni, e per di più a pagamento. Altri potrebbero finire presto sotto inchiesta. Finora nessuno di loro è stato interrogato dai carabinieri e dalla procura, ma quando verranno convocati dovranno essere accompagnati dall'avvocato.

«Non sapevo che fossero minorenni», è la giustificazione più frequente data ai militari dell'Arma al momento delle perquisizioni. Ma qualcuno avrebbe ammesso di aver pagato personalmente sia le ragazze sia i «protettori» prima o dopo gli incontri sessuali. Sempre Sbarra, da quanto è emerso dalle indagini, avrebbe ricompensato adolescenti con ricariche su postepay . «Ti sei preso tutte le foto, tutti i miei dati - è scritto in uno dei tanti sms ricevuti dal commercialista -. Siccome vai a mangiare all'Hilton, quindi sei ricco, mi faresti almeno una ricarica». Elementi che i carabinieri stanno analizzando per trovare riscontri ai sospetti di altre giovani coinvolte nella vicenda che sta scioccando tutta Roma.

Fra i clienti - alcuni dei quali residenti fuori dalla Capitale - ci sarebbe anche chi si era invece accorto che le baby squillo non avevano più di 17 anni. «Ha detto che sono troppo piccola» è la risposta di una «lolita» al caporalmaggiore Pizzacalla - ascoltato ieri nel carcere dell'Aquila - che le aveva procurato un contatto un po' sospettoso: «Mi chiedono se hai realmente 18 anni», le aveva scritto in precedenza, raccomandandosi «ogni volta che fai uno mi devi mandare sms con tempo e soldi» e più tardi «venerdì nel primo pomeriggio sono a Roma, mi servono i soldini».

Uno dei clienti agganciati dal militare «ci è rimasto male, è quello a cui hai dato buca. L'ho dovuto fare uscire con un'altra ragazza». La conferma, secondo gli investigatori, che il giro di prostituzione - sia di minorenni sia di maggiorenni - era ben organizzato, anche con disponibilità di alberghi nonostante una delle giovani avesse sottolineato che non le piaceva andare in hotel.

E in questo ambito le indagini si spostano anche sulle schede telefoniche usate dalle ragazzine: sim che, come accaduto nel caso di Ieni, erano state consegnate alle baby squillo e i relativi numeri pubblicati su «bakecaincontri.com». Punti di riferimenti per chi voleva contattare le ragazzine che adesso potrebbero contenere i numeri di clienti ancora da identificare.

 

 

PROSTITUTA PROSTITUZIONEprostitute SESSO CON MINORENNE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…