matteo renzi sondaggio gradimento

SOGNO O SONDAGGIO? – FATE VEDERE A RENZI L’ULTIMA RILEVAZIONE DI PAGNONCELLI: È IL LEADER CON IL GRADIMENTO PIÙ BASSO, SUPERATO PURE DA VITO CRIMI NONOSTANTE FACCIA DI TUTTO PER FARSI NOTARE – LA LEGA È ANCORA IL PRIMO PARTITO CON IL 31,6% DEI VOTI SEGUITA DAL PD (19,6) ENTRAMBI IN CALO. LA MELONI CRESCE ANCORA E STA PER RAGGIUNGERE IL MOVIMENTO 5 STELLE

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

sondaggio pagnoncelli – 1 marzo 2020

Il consueto aggiornamento mensile dello scenario politico cade al termine di una settimana atipica, caratterizzata dalle misure adottate dalle autorità per contenere la diffusione del coronavirus. Si tratta di misure che hanno avuto un grande impatto sulla vita di milioni di cittadini e riflessi non indifferenti sulle opinioni degli italiani.

 

MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN

Il sondaggio pubblicato su queste pagine due settimane fa, prima che si conclamasse il virus in Italia, evidenziava un atteggiamento di ragionevole preoccupazione insieme ad una larga approvazione delle misure fin lì adottate dal governo e dalle autorità sanitarie, una sorta di «unità nazionale» che, si sottolineava, avrebbe potuto essere passeggera. Ed in effetti il sondaggio odierno ci restituisce un Paese diviso.

matteo renzi 15

 

Indecisi in aumento

L’indice di gradimento del governo (% di giudizi positivi, esclusi coloro che non si esprimono) si attesta a 42 e fa segnare un arretramento di 3 punti rispetto a fine gennaio, da attribuire non solo alle vicende riguardanti il coronavirus, ma anche alle forti tensioni tra Italia viva e le altre forze della maggioranza; l’indice relativo al presidente Conte risulta più elevato (48), ma è anch’esso in calo (-2) rispetto al mese scorso.

 

sondaggio pagnoncelli – 1 marzo 2020 1

È un calo decisamente contenuto, tenuto conto delle forti contrapposizioni politiche (gli attacchi di Salvini e di Renzi) e delle criticità emerse nella gestione della crisi. Nella graduatoria di gradimento dei leader dopo Conte si colloca Salvini (indice 38, in calo di 4 punti) tallonato da Giorgia Meloni (37, in calo di 4); a seguire Franceschini (31) e Zingaretti (29), entrambi in aumento di 2 punti, e più distanziati il ministro della Salute Speranza (21), Di Maio, Berlusconi, Bellanova e Bonafede, tutti appaiati a 19, quindi Crimi (17), in crescita di 5 punti, e Renzi (10) in flessione di 3 punti.

 

GIUSEPPE CONTE AL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

 Gli orientamenti di voto fanno innanzitutto registrare un aumento degli indecisi e degli astenuti che si attestano al 40,6% (+1,5%). Al primo posto si conferma la Lega con il 31,6% dei voti validi (in flessione di 0,4%), seguita dal Pd con il 19,6% (-0,7%), dal M5S stabile al 14% e da Fratelli d’Italia che con un’ulteriore crescita (+1,3%) raggiunge il livello più elevato di sempre nei nostri sondaggi con il 13,3%, il doppio del risultato ottenuto alle Europee. Alle loro spalle, piuttosto distanziati si collocano Forza Italia con il 6,3% (-0,2%) e Italia viva con il 3,5% (-0,8%).

conte salvini

 

Circostanza eccezionale

sondaggio pagnoncelli – 1 marzo 2020 2

Tutte le altre forze politiche si collocano al di sotto del 3%. Nel complesso le tre forze del centrodestra raggiungono il 51,2% dei consensi mentre il centrosinistra si attesta al 30,6%. Insomma, con l’eccezione dell’astensione che ha ripreso ad aumentare e della crescita di Fratelli d’Italia, lo scenario politico presenta pochi cambiamenti di rilievo.

 

matteo salvini e giorgia meloni alla foiba di basovizza per il giorno del ricordo

 La circostanza eccezionale che il Paese sta vivendo, anziché favorire lo spirito di concordia che solitamente accompagna le calamità ha rafforzato le divisioni, non solo in ambito politico. La competenza concorrente tra Stato e Regioni in materia di tutela della salute ha determinato più di una perplessità, basti pensare alle misure adottate autonomamente da Marche e Campania o alle polemiche tra il premier Conte e il governatore della Lombardia Fontana riguardo all’ospedale di Codogno. Come pure le contrapposizioni in ambito medico-scientifico (le polemiche tra il professor Burioni e la dottoressa Gismondi) e, più in generale, tra chi sopravvaluta e chi sottovaluta l’epidemia.

luigi di maio vito crimi

 

codogno – panico coronavirus 1

O tra coloro che ritengono non si sia fatto abbastanza per prevenirla e chi, al contrario, è convinto che il fenomeno sia emerso grazie all’accuratezza dei controlli effettuati in Italia, a differenza di altri Paesi. Come a dire che siamo diventati il Paese occidentale con il maggior numero dei contagi perché altrove non effettuano controlli paragonabili ai nostri. E sullo sfondo c’è la volatilità delle opinioni, che ormai è una costante.

matteo renzi 14

 

Basti pensare a quanti dopo aver approvato la decisione di sospendere i collegamenti aerei con la Cina hanno rimesso in discussione il provvedimento che a loro parere avrebbe invece favorito l’ingresso di cittadini provenienti dalla Cina per altre vie in assenza di controlli. Oppure a coloro che dopo un’iniziale convinta adesione alle misure adottate in Lombardia e in Veneto, hanno cambiato idea paventando le conseguenze economiche che rischiano di portare l’Italia in recessione per la quarta volta negli ultimi dieci anni. Sembra che l’abbondanza di informazioni e di dichiarazioni abbia aumentato il disorientamento anziché il discernimento, in una sorta di eterogenesi dei fini, con la conseguenza che ciascuno è titolare di una verità su misura.

CONTE PROTEZIONE CIVILEcodogno – panico coronavirus 2codogno – panico coronavirus 3codogno – panico coronaviruscodognogiuseppe conte con rocco casalino al dipartimento della protezione civile

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....