
NEGLI AEREI DI LINEA I PILOTI UMANI SONO GIÀ SOSTITUIBILI – A FEBBRAIO UN AEREO LUFTHANSA HA VOLATO PER DIECI MINUTI SENZA ALCUNA SUPERVISIONE UMANA. NON È STATO UN ESPERIMENTO: IL COMANDANTE ERA ANDATO IN BAGNO E IL PRIMO UFFICIALE CHE STAVA PILOTANDO AL SUO POSTO SI È SENTITO MALE – NON CI SONO STATE CONSEGUENZE, MA POTEVANO ESSERCI. NON PER COLPA DEL PILOTA AUTOMATICO, PIUTTOSTO PERCHÉ IL PRIMO UFFICIALE, DOPO IL MALORE, HA INVOLONTARIAMENTE AZIONATO ALCUNI INTERRUTTORI CHE…
Estratto dell’articolo di Ugo Milano per www.open.online
Un aereo di Lufthansa partito da Francoforte e diretto a Siviglia ha volato per circa dieci minuti con il pilota automatico e senza alcuna supervisione umana. Al contrario di quanto potrebbe sembrare, non si è trattato di un esperimento tecnologico, ma di un’emergenza in alta quota i cui dettagli […] sono stati resi noti solo in questi giorni […].
[…] Il fatto risale al febbraio 2024 e riguarda un Airbus A321 di Lufthansa, con a bordo 199 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Verso le 11.20 […] i due piloti parlano «della situazione meteorologica e sull’aeromobile».
Undici minuti più tardi, quando l’aereo si trova già sulla Penisola Iberica e procede a una velocità di quasi mille chilometri orari, il comandante va in bagno e poi «utilizza la procedura standard di ingresso per accedere alla cabina di pilotaggio».
Solitamente, chi è all’interno della cabina – in questo caso il primo ufficiale – riceve un avviso sonoro, controlla la telecamera e apre la porta. Invece, trascorsi diversi secondi, il primo ufficiale non autorizza e la porta non si sblocca.
[…] A quel punto, il comandante del volo digita il codice segreto per l’accesso di emergenza, così da riprendere il controllo della situazione. Pochi attimi prima di completare la sequenza di cifre, è il primo ufficiale ad aprire finalmente la porta. Il co-pilota appare «pallido e sudato»: ha avuto un malore mentre il comandante del volo era in bagno.
A quel punto, intervengono gli assistenti di volo e un passeggero-medico, che sospetta un problema cardiaco. Il comandante, che alle 11.42 si rimette ai comandi e contatta il centro radar, decide di deviare verso l’aeroporto più vicino, quello di Madrid, per far intervenire il personale medico a terra.
[…] solo grazie ai sofisticati sistemi di sicurezza […] si è riusciti a evitare il peggio. Analizzando i dati delle scatole nere, infatti, gli investigatori hanno notato che – dopo aver perso conoscenza – il primo ufficiale ha «involontariamente azionato interruttori e ha agito sui comandi di volo», ma il pilota automatico ha mantenuto la rotta di volo per circa dieci minuti anche senza la supervisione umana.
PILOTA AUTOMATICO
cabina aereo
PILOTA AEREO SVENUTO