bossetti marita comi

FELTRI SMONTA LA CORTINA FUMOGENA INTORNO AL PROCESSO YARA: “PIÙ VA AVANTI E PIÙ BOSSETTI SEMBRA INNOCENTE. TRA FINTI COLPI DI SCENA DA CUI NON EMERGE NULLA DI NUOVO, L'IMPUTATO È GIÀ VIRTUALMENTE CONDANNATO ALL'ERGASTOLO. BOSSETTI È UN POVEROCRISTO, UN AGNELLO SACRIFICALE"

Vittorio Feltri per “il Giornale”

 

vittorio feltri 3vittorio feltri 3

Il processo a Bossetti, presunto assassino di Yara, uccisa nei dintorni di Brembate (Bergamo), va avanti da mesi tra finti colpi di scena da cui non emerge nulla di nuovo, e proseguirà inutilmente per altri mesi, nonostante l' imputato sia già stato virtualmente condannato all' ergastolo. Tutto congiura contro di lui, il quale qualsiasi dichiarazione rilasci a propria discolpa viene guardato dalla corte e dagli addetti all' informazione come un povero mentecatto, addirittura incapace di rammentare quel che accadde alla vittima e a se stesso la sera in cui si consumò la tragedia.

 

MASSIMO BOSSETTI MASSIMO BOSSETTI

Infatti, gli rimproverano di non ricordare ciò che egli stesse facendo mentre la fanciulla spariva e si accingeva a essere ammazzata. Come se fosse facile ricostruire i particolari della propria vita vissuta ieri; figuriamoci di quella vissuta due o tre anni orsono. Alla base delle accuse rivolte al muratore c' è appunto la smemoratezza. Gli rimproverano di avere scordato cosa combinò il giorno del delitto, dove era quel pomeriggio, dove andò, quale percorso scelse per rincasare.

 

È assurdo. Se a me chiedono quale cibo ho mangiato 24 ore fa a cena, rimango muto. Mi confondo. Nessuno è in grado di descrivere la propria attività di mercoledì scorso, mentre il povero Bossetti sarebbe obbligato, per non apparire bugiardo, a stendere un verbale inequivocabile di ciò che ha effettuato mesi, anni fa. Ma questo è ancora niente. I magistrati e le magistrate, specialmente le Pm, amano la precisione e la pretendono da tutti tranne che da se stessi.

LA VOLVO DI MASSIMO BOSSETTI IN VENDITALA VOLVO DI MASSIMO BOSSETTI IN VENDITA

 

Propongo un ragionamento elementare. Bossetti ha caricato sul proprio furgone Yara e si ignora a quale scopo. Possederla? Forse. Per quale motivo ella avrebbe dovuto salire sul mezzo del carpentiere senza battere ciglio? Mettiamo che lui l' abbia presa con la forza.

 

furgone  davanti la palestra di yara che non era di bossettifurgone davanti la palestra di yara che non era di bossetti

Alle sei di sera? Nel pieno centro del Paese? Nessuno ha visto la scena? Lei non ha gridato? Si è adagiata tranquillamente sulla poltroncina del camion? Non è escluso che i due si frequentassero, dice qualcuno. Già. Ma due che si frequentano e si danno un appuntamento lo concordano. Quando e come? Sui telefonini di lei e di lui non vi è traccia di comunicazione. Neanche una conversazione pur breve.

 

Neanche lo straccio di un sms. Dubito che essi abbiano raggiunto un' intesa telepatica. Una testimone, tardivamente rivelatasi tale, sostiene di aver notato giorni prima l' adolescente (riconosciuta dall' apparecchio dentario) su un'automobile simile a quella di Bossetti (inconfondibile per via degli occhi celesti). Il dettaglio, se fosse accertato, dimostrerebbe che la coppia aveva una consuetudine. Ma se così fosse è fatale che sui cellulari di entrambi i soggetti esisterebbe qualche traccia della loro amicizia. Invece, non esiste nulla. Segno che non si erano mai parlati, che non avevano avuto alcun abboccamento. E allora dove sono le prove?

yara  gambirasioyara gambirasio

 

Si giura che il furgone dell' operaio abbia gironzolato a lungo nella zona di Brembate nelle ore della sparizione della bambina. Ma bisogna sottolineare che di furgoni del tipo di quello posseduto da Bossetti, nella zona, ne circolano a migliaia, tutti uguali o simili, della medesima marca e con le stesse caratteristiche. non è semplice identificarli.

 

il furgone di massimo bossettiil furgone di massimo bossetti

Ovvio. Che altro c' è di significativo per inchiodare il lavoratore del mattone? Il famoso Dna, ricavato dalle mutandine della vittima che corrisponde a quello dell' imputato. Stando alla vulgata, questo elemento sarebbe decisivo per negare l' innocenza dell' uomo. In effetti la scienza non è da sottovalutare, non sbaglia. Però chi la maneggia, invece, essendo una persona, quindi fallace come tutte le persone di questo mondo, può sbagliare e andare incontro a una clamorosa topica. Soprattutto, se si considera che l'esame in questione è irripetibile.

 

leggings di yaraleggings di yara

Pertanto non è assoluta la sua attendibilità. Se non c' è l' opportunità di eseguire una controprova, non c' è prova. Mi sembra evidente. Però Bossetti è un poverocristo, un perfetto agnello sacrificale da immolare sull' altare della giustizia a ogni costo. Ecco perché non si salverà. Le indagini sono costate decine di milioni. L' attesa di una sentenza esemplare è molto forte.

 

furgone iveco brembate fuori dalla palestra di yara gambirasiofurgone iveco brembate fuori dalla palestra di yara gambirasio

L' opinione pubblica è stata negativamente influenzata da una stampa ostile e da una televisione ancora più accanita contro di lui. Qualsiasi affermazione egli pronunci in aula per difendersi gli si ritorce contro. Le cronache lo dipingono ormai come l' assassino da punire e non c' è verso di assistere a un contraddittorio serio e fondato sulla concretezza. Le circostanze vengono distorte.

 

La moglie che lo protegge è fatta passare quale fedifraga priva di moralità. Per tacere della famiglia di lui, sputtanata fin dall' apertura dell' inchiesta. La mamma di Bossetti che fa figli con chi capita eccetto che col marito, il quale per altro è morto di crepacuore. La prole dell' imputato che va a scuola nel paesino in cui tutti sanno tutto di tutti, additata alla pubblica opinione quale progenie di una famiglia scucita e da considerare della peggior specie.

furgone iveco di massimo bossettifurgone iveco di massimo bossetti

 

campo chignolocampo chignolo

Il risultato è sotto gli occhi della comunità: è stato ridotto a strame non solo Bossetti, ma anche il suo nucleo di ascendenti e discendenti. Uno schifo così non si era mai visto. L' imperativo è condannare. Ma sappiano i giudici che saranno autori di uno strazio.

bossetti mogliebossetti moglieMARITA BOSSETTIMARITA BOSSETTILAURA LETIZIA BOSSETTILAURA LETIZIA BOSSETTIBOSSETTIBOSSETTIgiuseppe guerinoni massimo bossettigiuseppe guerinoni massimo bossettiCOPERTINA DI OGGI BOSSETTI YARA GAMBIRASIOCOPERTINA DI OGGI BOSSETTI YARA GAMBIRASIO

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…