jo song-gil kim jong un

INTRIGO INTERNAZIONALE: ITALIA SOTTO ACCUSA PER IL CASO DELLA FIGLIA DELL’AMBASCIATORE NORDCOREANO DISSIDENTE SPARITA A ROMA – SALVINI: “NON C’ENTRO NULLA, CHIEDETE AL MINISTERO DEGLI ESTERI, E’ UNA QUESTIONE DI AMBASCIATE” – LA FARNESINA: "LA RAGAZZA VOLEVA TORNARE DALLA NONNA" - NON È CHIARO SE LA DONNA SIA STATA RIPORTATA CON LA FORZA A PYONGYANG DAGLI 007 DI KIM OPPURE SE SIA RIENTRATA VOLONTARIAMENTE. CI SAREBBE UN VIDEO CHE MOSTRA LA SUA PARTENZA DA FIUMICINO

1 - COREA NORD:SALVINI,NON C'ENTRO NULLA,CHIEDETE A ESTERI

Jo Song-gil

(ANSA) - "Chiedetelo al ministero degli esteri, è una questione di ambasciate. Io non ne sapevo nulla, non c'entro nulla". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha risposto a 'Radio Anch'io' ad una domanda sulla vicenda della figlia dell'ex ambasciatore nord coreano a Roma che è stata rimpatriata dopo la diserzione dei genitori.

 

Il ministro ha sottolineato che non andrà dunque a riferire sulla vicenda in Parlamento, come chiesto da diversi esponenti dei Cinquestelle. "Se c'è una ragazza che è voluta tornare dai nonni nel suo paese - ha detto - ha preso un aereo di linea arrivando tranquillamente in aeroporto, superando i controlli di polizia e facendo il check in senza dire nulla, cosa c'entra il ministro dell'Interno?". Dunque "è un problema di rapporto tra ambasciate" e la questione va posta al ministro degli esteri. "Io vado a riferire su quello che è di mia competenza e di mia conoscenza - ha concluso Salvini - Qui non ne sapevo un accidente e non c'entravo un accidente. Cosa vado a riferire?"

 

2 - PRESA DAGLI 007 DI KIM LA FIGLIA DEL DISSIDENTE M5S: «SALVINI RIFERISCA»

C. Man. per “il Messaggero”

 

Sono mesi che il destino di Jo Song-gil, il diplomatico nordcoreano sparito nel nulla dalla sede di Roma, resta un mistero.

kim jong un

Ma ora il giallo diventa ancora più fitto, perché nella vicenda si è inserita una nuova sparizione, quella della figlia di 17 anni, che viveva con lui, la madre e studiava nella Capitale. «È stata rimpatriata», ha detto in una conferenza stampa a Seul Thae Yong-ho, ex viceambasciatore a Londra di Pyongyang e a sua volta disertore, spiegando di essere riuscito a verificare la notizia con delle fonti interne. «Ora si trova in Corea del Nord sotto il controllo delle autorità», ha aggiunto. Non è chiaro, però, se la ragazza sia stata riportata con la forza a Pyongyang dagli 007 di Kim Jong-un oppure se sia rientrata volontariamente. Ci sarebbe un video che mostra la sua partenza da Fiumicino. Ce n' è abbastanza, comunque, per creare fibrillazione nella maggioranza di governo: il M5S ha parlato di «fatti gravi», chiedendo al ministro dell' Interno Matteo Salvini di riferire in Parlamento.

 

MATTEO SALVINI

LE DATE Quello che è certo è soltanto che Jo è tra le figure di maggior peso nella nomenclatura del Nord ad aver optato per la diserzione.

Anche se per Pyongyang le cose sono andate diversamente: Jo e la moglie hanno lasciato l' ambasciata di Roma il 10 novembre e la figlia è rientrata di sua volontà 4 giorni dopo, perché aveva chiesto di stare con i nonni. O almeno questo è quanto la sede diplomatica nordcoreana ha comunicato, ma a cose fatte, alla Farnesina, il 5 dicembre, come riferito dallo stesso ministero degli Esteri. Di certo per fare chiarezza su quei 20 giorni di novembre mancano ancora diversi tasselli.

Si sa però che in campo è entrata l' intelligence italiana, e la conferma arriva dall' interessamento del Copasir che si è attivato da tempo e segue con attenzione la vicenda. E allora, viene spiegato, che sia l' ambasciatore Jo sia la moglie, una volta stabilito il contatto con i nostri 007, sono stati messi a conoscenza dei rischi che poteva correre la ragazza alla luce delle loro scelte.

conte tria moavero 1

 

Questo però non avrebbe cambiato la loro volontà di disertare e i due si troverebbero tuttora sotto la protezione dei servizi segreti italiani, anche se non è chiaro se siano ancora nel nostro paese o in un altro vicino. La protezione di cui godono, infatti, sarebbe anche il frutto di una iniziativa concordata con altri stati occidentali.

 

Resta comunque l' ombra di un possibile blitz degli agenti segreti di Kim in territorio italiano, e questo ha già messo in allarme i 5 Stelle, con il rischio che si apra un nuovo fronte nei fragili equilibri di governo con la Lega. «La storia di Jo Song-gil e di sua figlia, rapita dall' intelligence nordcoreana in Italia, se confermata, sarebbe un caso di una gravità inaudita e chi ha responsabilità pagherà», ha avvertito il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. Evocando un nuovo caso Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako rimpatriata dal suolo italiano tra mille polemiche. Altri deputati pentastellati, a partire dalla vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, hanno chiesto al ministro Salvini di «chiarire in aula quanto prima». Così come l' opposizione, dal Pd a Leu, da Forza Italia a Fratelli d' Italia.

jo song gil

 

«Non sono sicuro di quanti figli avesse Jo, ma quella che era in Italia è stata rimandata in Corea del Nord - insiste Thae Yong-ho - Jo è attualmente con la moglie», e si trova probabilmente ad affrontare una «situazione difficile, nella quale non gli è possibile far sapere dove si trovi o apparire in pubblico per il timore legato alla sicurezza della figlia».

LA CARRIERA Jo Song-gil era arrivato in Italia con un nuovo mandato diplomatico a maggio del 2015, divenendo incaricato d' affari e quindi reggente della sede fino a novembre 2018, a seguito dell' espulsione dell' ambasciatore Mun Jong-nam a ottobre 2017 in risposta al sesto test nucleare fatto dal Nord appena un mese prima. «Non posso più dirgli pubblicamente di venire in Corea del Sud», conclude Thae, ricordando che il Nord è solito procedere ad aspre ritorsioni nei confronti dei familiari delle persone che decidono di disertare a Seul piuttosto che in Paesi terzi.

 

3 - LA FUGA DEL PADRE E L' INTELLIGENCE «PIÙ SICURO NASCONDERSI IN ITALIA»

leader Kim Jong Un in visita al mercato ittico

Cristiana Mangani per “il Messaggero”

 

Sono usciti a poca distanza l' uno dall' altra, i coniugi Song-gil. Hanno lasciato l' ambasciata della Nord Corea il 10 novembre scorso, abbandonando l' Eur a piedi, mentre la loro figlia di 17 anni è rimasta sola all' interno della sede diplomatica. Abbandonata dai genitori che cercavano una via di fuga dal rientro in patria sperando in una accoglienza da parte degli Stati Uniti. Invece, il governo Trump, per ora, avrebbe scelto di non farsene carico. Probabilmente perché in piena trattativa politica con l' ex nemico Kim John-un. E per questo, il diplomatico avrebbe chiesto protezione ad altri organismi dello Stato italiano, come le agenzie di intelligence. E dunque, dopo un passaggio in Svizzera, sarebbe rientrato in Italia sotto la protezione dei nostri 007, convinti che la permanenza nel nostro paese sarebbe stata più sicura.

 

LA SCELTA Una conclusione, almeno temporanea, che lascia comunque qualche ombra sul caso della figlia di 17 anni. La ragazza non sarebbe stata abbandonata «come una valigia in autostrada», viene spiegato. Bensì avrebbe scelto di andare dai nonni, secondo la versione che è stata fornita dalla Farnesina e che, ieri, ha trovato parecchie conferme.

jo song gil

Nonni importanti in Nord Corea, una famiglia di noti diplomatici, dove avrebbe trovato accoglienza e protezione, soprattutto dopo la scelta di non restare a Roma e non continuare a seguire i genitori. Se si tratti di un vero abbandono o di un tentativo di non trascinare la ragazza in una vita difficile, questo difficilmente verrà chiarito.

Il caso rimane comunque molto complesso. L' ex ambasciatore era considerato dal regime uomo di grossa caratura. A questo punto, se Pyongyang chiedesse una riconsegna, il nostro governo si troverebbe davanti a un grosso problema, perché restituirlo significherebbe condannarlo. Mentre potrebbe arrivare nei confronti della coppia il riconoscimento dello status di rifugiato politico o l' accoglimento di una eventuale richiesta di asilo, che l' ambasciatore dovrebbe aver presentato da qualche mese. Forse anche negli uffici immigrazione di altri paesi occidentali.

 

donald trump e kim jong un 10

Quando la notizia della sparizione venne diffusa a gennaio, la Farnesina aveva fatto sapere che nessuna richiesta di asilo era stata presentata. Quello che viene ribadito anche oggi, è la comunicazione che venne fatta al ministero per il cambio ai vertici della sede diplomatica. «Sono state ricevute due note formali - è il contenuto della nota ufficiale - La prima, datata 20 novembre 2018, con la quale veniva data notizia dell' assunzione delle funzioni di Incaricato d' Affari a Roma da parte del Signor Kim Chon. La seconda, datata 5 dicembre 2018, informava che l' ex Incaricato d' Affari Jo Song Gil e la moglie avevano lasciato l' Ambasciata il 10 novembre e che la figlia, avendo richiesto di rientrare nel suo paese dai nonni, vi aveva fatto rientro, il 14 novembre 2018, accompagnata da personale femminile dell' Ambasciata». Una comunicazione arrivata dopo più di venti giorni dagli spostamenti.

 

L' EPURAZIONE Nel frattempo, Kim Jong-un ha messo in atto una vera e propria epurazione. Ha mandato una squadra a Roma, per cercare il fuggiasco e ha licenziato anche diversi funzionari di alto livello della Corea del Nord, tra cui un suo lontano cugino, che era incaricato di monitorare la lealtà dei diplomatici nordcoreani, e se attuavano - come stabilito dal regime - le politiche estere del Partito dei lavoratori al governo. E che si sia trattato di una fuga molto importante lo dimostra il fatto che, quando nel 2016, Thae Yong-ho è fuggito dall' ambasciata nordcoreana a Londra ed è arrivato in Corea del Sud, nessuno ci aveva rimesso il lavoro.

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLAMATTEO SALVINIjo song gil

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...