bruno contrada

“CONTRADA FU ARRESTATO A 51 ANNI. LO STATO GLI HA RUBATO I SUCCESSIVI 28” - FILIPPO FACCI: “ALTRI, FORSE LA MAGGIORANZA, OGGI TENDERANNO A TRATTARE CONTRADA COME UNO CHE L'HA FATTA FRANCA GRAZIE A QUESTO E QUEL CAVILLO, VISTO CHE ALCUNI DEI FATTI CONTESTATI DALLA PROCURA SONO DA RITENERSI FORMALMENTE PROVATI - MA NON PUOI CONDANNARE UNA PERSONA PER UN REATO (IL CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA) CHE LUI NON SAPEVA NEPPURE CHE ESISTESSE, PERCHÉ IN EFFETTI NEGLI ANNI OTTANTA NON ESISTEVA…”

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

BRUNO CONTRADA

La vera notizia è che Contrada è ancora vivo, ossia che ha resistito sino alle sue attuali 88 primavere (e mezzo) dopo tutto quello che gli è successo. La notizia ufficiale invece è che l'ex poliziotto Bruno Contrada, anche ex numero due del Sisde, sarà liquidato con 670mila euro come risarcimento per ingiusta detenzione dopo sette anni di carcere complessivi: questo ha deciso la Corte d' Appello di Palermo. «Ci sono danni che non si possono ripagare con i soldi - ha commentato lo stesso Contrada -, danni irreparabili. Ed è quello che ho subito non solo io, ma anche la Polizia, i Servizi di sicurezza. Poi, a 88 anni e mezzo cosa me ne faccio dei soldi?».

 

Per capire il suo caso, che è particolare, val la pena di riesumare due significati del termine «garantismo» secondo la Treccani: 1) «Richiamo a una maggiore osservanza delle garanzie giuridiche nello svolgimento delle indagini e dei processi penali, al fine di tutelare adeguatamente il diritto di difesa e di libertà dell' imputato»; 2) Connotazione negativa per denunciare pretese esagerazioni che certe leggi o interpretazioni giuridiche determinerebbero».

 

BRUNO CONTRADA ESCE DAL CARCERE

Ecco: se siete avidi lettori di giornali, preparatevi a veder sposare una o l'altra definizione, secondo fazione. Qui siamo per la prima, anche in omaggio a un altro precetto fondamentale: verità storica a verità giudiziaria sono due cose diverse. Ci interessa la seconda. Altri, forse la maggioranza, oggi tenderanno a trattare Contrada come uno che l'ha fatta franca grazie a questo e quel cavillo: anche se nel sistema accusatorio anglosassone, per capirci, i cavilli e la giurisprudenza sono tutto. Ma c'è anche un'altra grande differenza tra il nostro sistema bastardo (nel senso di misto) e quello anglosassone: da noi nessuno, tantomeno lo Stato, ti chiede mai scusa.

 

BRUNO CONTRADA NEL 1998

Dopodiché possiamo raccontare la vicenda partendo quasi dalla fine. Contrada era stato condannato in via definitiva a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa ma poi era stato protagonista di una sentenza storica, almeno per l' Italia: nel 2017 la Cassazione revocò la sua condanna, pur passata in giudicato, privando la sentenza dei suoi effetti pratici e penali.

 

Questo dopo che la Corte Europea dei Diritti dell' Uomo, due anni prima, aveva condannato l'Italia a risarcire Contrada (a cui avevano anche sospeso la pensione) perché a suo dire l' imputato non doveva neppure essere processato: all' epoca dei fatti, infatti, il cosiddetto reato di «concorso esterno in associazione mafiosa» non era chiaro né in sé concepibile.

 

Non che oggi lo sia molto di più, nonostante le tonnellate di sentenze sul tema: il cosiddetto 416 bis infatti è un'invenzione giurisprudenziale che nel Nuovo Codice del 1989 non compariva e non compare: infatti è la libera somma di due ipotesi di reato (il «concorso» previsto dall' art.110 e la «associazione mafiosa» prevista dall' art. 416 bis) ) a mezzo del quale una magistratura forse un pizzico onnipotente ha ritenuto di colmare una lacuna legislativa: col risultato, noto, di aver creato una configurazione molto generica le cui applicazioni sono continuamente reinventate e stilizzate ben fregandosene dei supposti «principi molto rigorosi» con cui le Sezioni unite della stessa Suprema Corte hanno cercato più volte di disciplinarlo.

BRUNO CONTRADA NEL 1995

 

Niente di strano, dunque, che ogni tanto spunti un giudice assolutamente normale e ricordi che il reato, in teoria, non esiste. Questo mostriciattolo giuridico, in sostanza, dovrebbe realizzarsi quando una persona pur non inserita in una struttura mafiosa svolga un' attività anche di semplice intermediazione che sia utile a questa struttura. Hanno tentato di disciplinare il «reato» nel 1994, poi nel 2005, è una revisione senza fine.

BRUNO CONTRADA NEL 1992

 

Ogni volta che hanno proposto di abolire il mostriciattolo, il leitmotive che risuonava era sempre questo: cancellarlo avrebbe significato fare il gioco della mafia. Spesso si cita Giovanni Falcone perché fu lui, il 17 luglio 1987, a firmare una delle prime sentenze che prefiguravano il 416 bis: ma, nei fatti, il giudice non si sognò mai di contestare questo reato da solo, senza un corollario di altre e individuate ipotesi di reato.

 

Ecco perché, in un suo libro scritto con Marcelle Padovani, Falcone vide lungo: «Il 416 bis non sembra abbia apportato contributi decisivi nella lotta alla mafia. Anzi, vi è il pericolo che si privilegino discutibili strategie intese a valorizzare, ai fini di una condanna, elementi sufficienti solo per aprire un' inchiesta».

 

giovanni falcone e paolo borsellino

Tornando al Contrada risarcito, va ricordato che alcuni dei fatti contestati dalla procura sono da ritenersi formalmente provati: ma è verità storica, non giuridica. Non puoi condannare una persona per un reato che lui non sapeva neppure che esistesse, perché in effetti all'epoca (anni Ottanta) non esisteva.

 

Resta che fu arrestato nel Natale 1992, rimase per 31 mesi e sette giorni in carcerazione preventiva (accusato da vari pentiti di aver passato informazioni a Cosa nostra) ma dopo un tira-molla infinito, e assoluzione e condanne, furono ancora i giudici europei (2008) a stabilire che Contrada avrebbe dovuto beneficiare degli arresti domiciliari che tuttavia gli furono negati per nove mesi e sette domande: «Non c'é alcun dubbio», si lesse, «che Contrada fosse affetto da numerose patologie gravi... il suo stato di salute era incompatibile con il regime carcerario cui era sottoposto».

 

In Italia non se n'erano accorti. In Europa invece si sono accorti, pure, che il «non-reato» 416bis non esisteva in nessun altro codice del mondo, e che Bruno Contrada, quando fu arrestato, non poteva certo conoscere i «principi molto rigorosi» con cui le Sezioni unite della Cassazione avrebbero cercato più volte di disciplinarlo. Contrada fu arrestato a 51 anni. Lo Stato gli ha rubato i successivi 28.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO